Codice ISSN: 2281-9223 Rivista d’arte diretta da F. Panizzo - Numero XIII mese di Novembre, 2013 - Anno II
|
Vi siete mai chiesti che cos’è la sofferenza e come viene concepita in uno scenario planetario tecnologicamente avanzatissimo come il nostro dove, però, a prevalere è l’ideologia del male, del sospetto, della vendetta, della colpa, del negativo e della morte? Ebbene, in una società altamente tecnologizzata ma ancora superstiziosa, provinciale e conformista come è, per esempio, quella italiana a volte può succedere di attraversare dei brutti momenti, di perdere l’orientamento, di sentirsi disperati, abbandonati da Dio, traditi dagli amici, umiliati dalle donne, derisi dai colleghi e scacciati dal proprio posto di lavoro. Ecco allora sorgere la sofferenza come idea del proprio limite, come idea della malattia (che è sempre mentale), come idea del mancato conformismo, del mancato adattamento, della mancata socializzazione o della mancata normalità. Preso in questo contesto persecutorio l’ordine delle cose può allora apparire insopportabile.
Ma anche ingiusta l’imposizione delle regole, delle norme e dei motivi della nuova società planetaria fondata sul sapere tecnoscientifico e orrende le inesorabili urgenze e scadenze di un’epoca che divora Dio, gli umani, la vita. Solo, sperduto ed ebbro di risentimento e di rancore verso un mondo che lo vessa e lo perseguita, il soggetto sofferente, la vittima sa- crificale, si addentra, così, in una dimensione spaziale senza pieghe né tempo. Una dimen- sione spaziale dove l’incapacità di cercare una strada differente per capire che cosa c’è che non va, si tramutata in una cella o in una capsula governate dall’angoscia, dalla paura, dall’ansia, dalla chiusura e dalla paralisi.
|
Insomma, in una società fortemente ideologizzata, convenzionale e penitente come quella italiana, la sofferenza e il dolore diventano il modo e il pretesto per acquisire la coscienza dei propri limiti, per situarsi nella scienza comune, nel luogo comune e nel saper comune. Un sapere condiviso che mira a rendere sopportabile e accettabile il male, il sopruso, il negativo e la morte. E allora la sofferenza, ma anche il masochismo morale, il vittimismo e la coscienza del lutto e del dolore diventano, dunque, il contrario del disagio. Diventano, cioè, accettazione mentale della routine e del conformismo domestico. Infatti il disagio, paradossalmente, è il modo con cui si annuncia quel bisogno di cam- biamento che spinge l’individuo lungo una ricerca che va dall’inaccettazione intellettuale della morte come segno della predestinazione e del negativo, all’instaurazione di un itinerario di qualità e di eccellenza. In altre parole: il non arrendersi a un destino già assegnato, il non arrendersi al fatalismo, è questione di logica della parola, di logica e di industria della parola, ma anche di itinerario artistico e di percorso culturale. La sofferenza come problema di coscienza è, dunque, il contrario dell’articolazione di un itinerario di qualità perché è il tributo che il soggetto versa alla presunta padronanza e conoscenza di se stesso. Ma è anche il dazio che la vittima paga alla gestione della morte e all’economia del tempo. Se, dunque, della sofferenza e del dolore non c’è sentimento ma cognizione e ricognizione linguistica, allora la loro struttura è essenzialmente poetica e non ha nessun riferimento alla morte. Nella sofferenza e nel dolore si tratta, quindi, di ciò che nella poetica viene definito come catastrofe, sovvertimento, novità. Ma la sofferenza e il dolore sono anche gli indici di una svolta logica che travolge, cambia e rivoluziona la vita dissipando l’indolenza. In questo senso la sofferenza e il dolore non sono riconducibili alla sofferenza e al dolore organico, ma situano la trasformazione radicale di un individuo sulla strada del valore e della qualità.
Enrico Ratti
Sezione
Trickster diretta da Alessandro Rizzo Sezione
Reportages diretta da Davide Faraon |
Sezione
Psychodream Review diretta da Viviana Vacca e Francesco Panizzo Sezione
Apparizioni diretta da Francesco Panizzo Sezione
Archivio diretta dalla redazione di PASSPARnous |
Sezione
Musikanten diretta da Roberto Zanata Sezione
Witz diretta da Sara Maddalena Sezione
Eventi diretta dalla redazione di PASSPARnous |
|
Vuoi diventare pubblicista presso la nostra rivista?
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall'immagine sottostante.
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall'immagine sottostante.
Click here to edit.
Psychodream Theater - © 2012 Tutti i
diritti riservati