Codice ISSN: 2281-9223 Rivista d’arte diretta da F. Panizzo - Numero XIII mese di Novembre, 2013 - Anno II
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È un viaggio nel tempo, nella tradizione e nella cultura, quello che propone il gruppo Vazhik il 9 novembre a Roma con il dichiarato intento di introdurre il pubblico italiano alle atmosfere e alla cultura di varie regioni dell’Iran e presentare altresì balli con varianti universali, “riflessività schechneriane dell’Universo in moto” in un unicum di carni e spiriti oltre la stasi.
Un cammino che attraverso la danza conduce a tempi passati e nel contempo a sentimenti sempre attuali di amore, dolore, felicità: il corpo narra la storia. In apertura la danza Bandari, tradizionalmente bata da marinai e pescatori, cui seguono le danze Khorasani. Ecco dunque, la danza Afar, rappresentazione della coltivazione del grano, in cui ogni minimo gesto racconta, in una partitura accurata, fluida e armoniosa, la scelta della terra, la semina, la preghiera, la mietitura, la festa del raccolto.
Movimenti del corpo ed espressioni sono a tal punto legati, che in alcuni istanti sembra di assistere a uno spettacolo di teatrodanza. Quindi la danza ChoobBazi, danza del bastone, arma citata nei poemi epici iraniani: le figure utilizzate richiamano chiaramente quelle di un combattimento, una sfida di agilità, velocità, precisione.
Il bravo coreografo Hadi Habibnejad, accompagnato da tre splendide danzatrici, offre poi agli spettatori la danza Kurda, molto antica, epica, in cui emerge un particolare lavoro su se stessi per raggiungere una giusta forza del fisico e dell’anima, che ben si estrinseca nell’equilibrio e nella grazia dei movimenti.
Movimenti del corpo ed espressioni sono a tal punto legati, che in alcuni istanti sembra di assistere a uno spettacolo di teatrodanza. Quindi la danza ChoobBazi, danza del bastone, arma citata nei poemi epici iraniani: le figure utilizzate richiamano chiaramente quelle di un combattimento, una sfida di agilità, velocità, precisione.
Il bravo coreografo Hadi Habibnejad, accompagnato da tre splendide danzatrici, offre poi agli spettatori la danza Kurda, molto antica, epica, in cui emerge un particolare lavoro su se stessi per raggiungere una giusta forza del fisico e dell’anima, che ben si estrinseca nell’equilibrio e nella grazia dei movimenti.
Delicati, complessi, sottili, sensuali. Eccellente l’uso delle mani e la relativa articolazione di quei segni, quasi parole, proprie del linguaggio della danza e tipico delle tradizioni orientali. Assai veloce è la seguente danza, Azera, che riprende un mito caro al popolo dell’Azerbaigian. Le danze sono intervallate dalle magistrali interpretazioni musicali di Hossein Mohammadzadeh.
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Veramente degna di nota la musica suonata con il dotar, strumento a due corde, e il tanbur, a tre corde. L’abilità dello straordinario musicista va oltre il virtuosismo e regala momenti profondamente emozionanti. Il pubblico è partecipe, soddisfatto: si sente sommessa la voce di uno spettatore che commenta “è come se quei colori, quei ritmi di quel mondo passato, restituissero la luce ai valori oggigiorno spenti.” Chiude lo spettacolo una coreografia tesa a sottolineare i punti di contatto e le contaminazioni tra le danze iraniane e quelle di altre culture limitrofi. E del resto, come affermava il prof. Mario Nordio “L’Iran è il luogo a cui l’Occidente guarda come all’inizio dell’Oriente meno noto, oppure alla estremità più orientale di se stesso. L’Iran produce una civiltà che copre un lunghissimo lasso di tempo ed è capace di rinnovarsi per dare corpo proprio, non solo forma, alle culture che l’attraversano da Oriente, Occidente o da aree più vicine, e di ridistribuirle a sua volta.”
Coreografia, regia, costumi Hadi Habibnejad Danzatori:
Hadi Habibnejad, Laura Quellerba, Sara Bucciarelli, Einaz Yousefi, Paola Stella Assistente di regia: Shaghayegh Shokrollahi Musica: Hossein Mohammadzadeh Luci: Alireza Movahed Fonica: Payam Shahidsales |
Sara Maddalena
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Scrivono nella rivista: .
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Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Alessandro Rizzo, Fabio Treppiedi, Silverio Zanobetti, Sara Maddalena, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Alessia Messina, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Enrico Pastore, Francesco Panizzo.
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