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PASSPARnous ie Alphaville - XII - Numero
L’amarezza,
. la bellezza del nero - la nerezza del bello
Il dodicesimo numero della rivista tratta il tema dell’“amarezza”.
A Belgrado
A Belgrado io stetti, vidi Belgrado! Mora impaziente atmosfera Taxì che tingono prezzi Tinta smog i palazzi Facce stracce di gente Pagano fumo E vendono niente. Quanta integrazione, rassegnazione alla fonte Risorgimento storpio Tre tallari tra le dita Alte insegne, luce che spegne La poesia e la vita. Non rifiutano la crisi Fatta di ressurrezione Non rifiutano la crisi I cannoni e l’educazione Un giapponese fa una foto Al contadino sul carretto Frusta forte un mulo il vecchio Tra la spazzatura un bimbo Inattendibile sospetto Di laccati colori Ne lucciole a Belgrado Ora squillano ai riflessi Opachi i dormiveglia delle tinte Chiazze gialle tra le pozze Dove ancora si rispecchia Un cielo cupo di benzene, Trote grige sulle rive Del gran Danubbio blu. |
Editoriale a cura di F. Panizzo
È l’autunno, ogni colore tende a un unico sapore. La tenue luce dell’alba e quella sfuggevole dei brevi tramonti ottobrini si riuniscono in uno stare e sembrano la stessa fonte lungo tutta la durata del giorno. Tutto si livella e omologa - verso una globale omogeneità - pare non succeda nulla, che la vita si sia messa in stasi, eppure, in questa luce già vent’anni or sono, è Mostar, l’attuale capitale non ufficiale dell’Erzegovina, che viene costretta alla resa dalle forze croato-bosniache dopo essere stata danneggiata dai Serbi. Il centro storico fu deliberatamente bombardato dai croati, che distrussero il vecchio ponte Stari Most nell’autunno del ‘93.
Stari Most è il caso che stimola questo editoriale e fa un po’ il gioco di un anniversario amaro. Eppure ora il ponte ha ritrovato la sua luce e, dopo la ricostruzione a ragione, la sua collocazione in quel brioso angolo di umano che fa della dignità, il processo della realizzazione di un collettivo propositivo e di bellezza. Fu dal nero della guerra che non solo amaro venne ma anche la radice della brevità delle cose, il premio che la perdita impone sul capo come corona, le cui spine sono ora, ricordo di un dolore già vissuto e la radice stessa e nello stesso momento, di una ricchezza acquisita. Ma non è la guerra igienista degli ultrà del futurismo, semmai, la visione incarnata di una sconfitta, di una lacerata possibilità.
Intorno ai mondi, titolo del quadro di Claudio Massini qui esposto, è l’interazione fra due formule estetiche primarie e maggiormente riscontrabili, quelle della prossimità tra opposti, prova certa della verificazione nel principio di contraddizione che, bravo, vede nel Tao, nell’unione dei “suoi” opposti, la sua celebre espressione simbolica. Ricordo una frase che ben spiega
“La felicità non è felice”, - diceva un genio -, “La felicità è infelice! Tanto quanto l’infelicità non è infelice.”
Stari Most è il caso che stimola questo editoriale e fa un po’ il gioco di un anniversario amaro. Eppure ora il ponte ha ritrovato la sua luce e, dopo la ricostruzione a ragione, la sua collocazione in quel brioso angolo di umano che fa della dignità, il processo della realizzazione di un collettivo propositivo e di bellezza. Fu dal nero della guerra che non solo amaro venne ma anche la radice della brevità delle cose, il premio che la perdita impone sul capo come corona, le cui spine sono ora, ricordo di un dolore già vissuto e la radice stessa e nello stesso momento, di una ricchezza acquisita. Ma non è la guerra igienista degli ultrà del futurismo, semmai, la visione incarnata di una sconfitta, di una lacerata possibilità.
Intorno ai mondi, titolo del quadro di Claudio Massini qui esposto, è l’interazione fra due formule estetiche primarie e maggiormente riscontrabili, quelle della prossimità tra opposti, prova certa della verificazione nel principio di contraddizione che, bravo, vede nel Tao, nell’unione dei “suoi” opposti, la sua celebre espressione simbolica. Ricordo una frase che ben spiega
“La felicità non è felice”, - diceva un genio -, “La felicità è infelice! Tanto quanto l’infelicità non è infelice.”
“Era felicità che egli sentiva? Non lo sapeva, non voleva saperlo; sicuramente era speranza, una speranza così straordinariamente viva che, come una luce troppo intensa o una nota troppo acuta, divenne quasi insopportabile, tanto che gli parve quasi di provare un sollievo allorché quell’immoto avvenimento subito si interruppe. E nemmeno sapeva quanto tempo esso fosse durato.”1
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Cito da La morte di Virgilio,
il capolavoro di Hermann Broch, un parto piuttosto amaro dove Virgilio,
la luce esemplare in nome alla poesia, è rivisto da Broch in chiave
eversiva, tutto occupato a far cozzare le sue genialità alle sue scelte; quale, la primaria, di rinunciare
proprio alla poesia. È questa il motivo di particolare avversione da
parte dello scrittore che vede la nerezza del bello, nel suo esser
divenuto lo strumento del e per il bello. Egli diviene, forse, il lato
amaro della luce che ci rappresenta. Un Tao dell’esistenza. Volendo insistere pleonastici, durante il periodo in cui venne
pubblicato il suo romanzo, Broch dichiarò il suo profondo disgusto per la letteratura, definendolo, «dominio della vanità e della menzogna». La felicità non è felice e l’infelicità non è infelice.
Amarezza, la bellezza del nero, la nerezza del bello.
Amarezza, la bellezza del nero, la nerezza del bello.
Scrivono nella rivista: .
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Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Alessandro Rizzo, Fabio Treppiedi, Silverio Zanobetti, Sara Maddalena, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Alessia Messina, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faron, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Marco Fioramanti, Francesco Panizzo.
Le immagini di copertina sono foto di alcuni quadri del pittore Claudio Massini
Sezione
Musikanten diretta da Roberto Zanata Sezione
Apparizioni diretta da Martina Tempestini Sezione
Reportages diretta da Davide Faraon |
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Sezione
Psychodream Review diretta da Viviana Vacca e Francesco Panizzo Sezione
Witz diretta da Sara Maddalena Sezione
Eventi diretta dalla redazione di PASSPARnous |
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