Rivista d’arte diretta da F. Panizzo e V. Vacca - Codice ISSN: 2281-9223 - Numero XIII mese di Novembre, 2013 - Anno II
|
Sezione Filosofia Alphaville Sezione diretta da Viviana Vacca e Silverio Zanobetti
. Per una Ecosofia del futuro
Il tredicesimo numero della rivista PASSPARnous presenta la “Sezione Filosofia”.
Il patto col serpente. La pietra scartata dai costruttori, Praz e l’elogio degli autori minori Un articolo di Marco Bachini. Mario Praz è stato uno dei più noti e stimati anglisti del secolo
scorso, ha pubblicato articoli e libri su svariati argomenti e ha
tradotto in italiano alcuni classici della letteratura inglese – fra cui
La terra desolata di Eliot, Volpone di Jonson, i Ritratti immaginari di
Pater – ma la sua predilezione di studioso e di ricercatore è andata
per quel periodo storico, artistico e letterario che va sotto le
molteplici etichette di estetismo, decadentismo, simbolismo, tardo
romanticismo.
|
V Edizione della
Sezione Filosofia
Rubrica Interventi critici diretta da Viviana Vacca e Silverio Zanobetti |
Quale sia l’origine soggettiva di tale predilezione può essere
spiegato guardando alle date (Praz era nato nel 1896 e fu adolescente e
poi giovane in quegli anni dieci e venti che videro in Italia
l’imporsi quasi incontrastato del gusto dannunziano), a un qualche tipo
di inevitabile affinità spirituale e a quanto lui stesso dice del suo
apprendistato intellettuale nelle pagine di questo Il patto col serpente,
raccolta di interventi di argomento disparato uscita per la prima
volta in volume nel 1972, ma contenente materiali scritti in un lungo
lasso di tempo che va dagli anni Trenta agli anni Settanta. Il primo
contatto che Praz ebbe col mondo delle lettere, la sua prima passione
letteraria, fu rappresentata dall’opera di Gabriele d’Annunzio: al Vate
pescarese, teorico e pratico del vivere inimitabile, dedicò infatti la
tesi di laurea all’Università di Firenze e anche alcuni degli scritti
contenuti nel libro di cui qui si tratta. Tuttavia il testo che per la
prima volta lo rese celebre nel panorama culturale italiano (e non
solo) non fu dedicato a d’Annunzio se non in modo incidentale,
tangenziale per così dire.
La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica, uscito nel 1930 e di cui questo Il patto col serpente si pone come ideale integrazione e prosecuzione, si occupava infatti per lo più di tutta una serie di archetipi letterari, di temi ricorrenti (la figura dell’eroe byroniano, del reietto che sfida la società, come derivativa rispetto al Satana di Milton; la figura della belle dame sans merci, della donna algida e altera e tuttavia fomentatrice di intense passioni destinate a rimanere insoddisfatte cantata da Keats e Swinburne, prima di trovare due delle sue più famose e crudeli incarnazioni nella Venere in pelliccia di Sacher von Masoch e nella Conchita di La femme et le pantin di Pierre Louys; il gusto dell’esotismo – spesso legato anch’esso a doppio filo con quello dell’erotismo – che si diffonde prima attraverso gli scritti di Chateaubriand e i racconti orientali di Byron e poi diventa vero e proprio leitmotiv nella generazione successiva dei Flaubert, dei Baudelaire, degli Wilde) a cui lo studioso era arrivato passando per la mediazione culturale di d’Annunzio, che di queste tematiche, di questi cliché, era stato abile e talvolta, co-
|
me si sa, non del tutto innocente ambasciatore nel contesto della cultura italiana del tardo Ottocento e primo Novecento. Uno dei capisaldi critici che guidano Praz nell’indagine, nelle sue ricognizioni critiche, è quello della centralità dei minori, l’idea cioè che, volendo fare ciò che in termini molto generali si può chiamare storia della cultura, l’attenzione debba rivolgersi non tanto ai capolavori, alle indiscusse grandi opere che un’epoca ha prodotto, quanto alle opere e agli autori marginali, di secondo piano, perché proprio in questi sarebbero proustianamente riconoscibili in modo più chiaro e inequivocabile i caratteri distintivi di un periodo e della sua sensibilità. È
facile immaginare che in questa presa di posizione teorica abbia giocato un ruolo di rilievo anche la preferenza idiosincratica di Praz per autori semi-dimenticati, quando non completamente rimossi: in questi saggi ci si sofferma infatti su scrittori come John Addington Symonds (di cui l’autore non manca di sottolineare che il “suo nome...[è] di solito confinato in una nota a piè di pagina nelle storie letterarie più accreditate”), come George Moore (“una di quelle figure che gli storici della letteratura, non sapendo come classificarle, definiscono ‘di transizione’“), come il nostro Enrico Nencioni; oppure ci si sofferma in un lungo e articolato capitolo su un romanzetto liberty intitolato Ricordi di una telegrafista, composto nel 1904, ma pubblicato a Como quasi dieci anni dopo da tale Clotilde Scanabissi sotto lo pseudonimo di Nyta Jasmar.
C’è del compiacimento in tutto questo, non è possibile dubitarne, ma l’assunto critico da cui muove Praz nei suoi interventi merita comunque di essere preso in considerazione: è proprio vero che è nelle opere dei minori che meglio che altrove si leggono i caratteri, i tratti salienti, di un’epoca e della sua sensibilità estetica? È possibile. Quello che però colpisce, leggendo le pagine dedicate al romanzo di Nyta Jasmar, della cui trama viene dato un corposo resoconto e di cui si riportano ampi stralci, è la sensazione di trovarsi di fronte a una tale abbondanza di luoghi comuni, di cose in qualche modo già sentite o viste o lette altrove che ci si chiede: non sarà che nelle opere minori, invece che lo spirito di un’epoca, si ritrovano quelle cose che sono banali e generali e per ciò stesso comuni a ogni epoca, che si ritrovino lì più che da altre parti cioè i caratteri indistinti più che quelli caratterizzanti un determinato periodo? Difficile e forse inutile alla fine decidersi per l’una o per l’altra di queste tesi, quello che infatti avvince il lettore di queste pagine, più che la teoria, sembra essere la prassi, e cioè la capacità non comune che dimostra Praz di ricostruire la posizione e l’opera di scrittori spesso minori, inserendoli in un’intricata quanto coerente rete di riferimenti, di rimandi, una rete saputa tessere con tale precisione e cognizione di causa da rendere almeno curiosi e degni di attenzione personaggi altrimenti destinati all’oblio.
|
Marco Bachini
Le Rubriche di Alphaville
|
Interviste e discussioni
Rubrica prevista
per la prossima uscita... |
Interventi
critici
L’invenzione
del paesaggio
l’ago necessitato ‘liberamente’ indica il nord Articolo di Natalia Anzalone Il patto
col serpente Articolo di Marco Bachini |
Conferenze e
tavole rotonde Rubrica prevista
per la prossima uscita... |
Scrivono nella rivista: .
Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Alessandro Rizzo, Fabio Treppiedi, Silverio Zanobetti, Sara Maddalena, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Alessia Messina, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faron, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Marco Fioramanti, Francesco Panizzo.
©Le immagini di copertina hanno tutti i diritti riservati presso Edizioni Psychodream
Vuoi diventare pubblicista presso la nostra rivista?
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall’immagine sottostante.
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall’immagine sottostante.
Questa rivista on-line non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornata con periodicità e non è commerciale. Non può pertanto considerarsi un prodotto di commercio editoriale, ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.
Click here to edit.
Vuoi entrare nella redazione di Edizioni Psychodream,
o collaborare con Psychodream Theater?
Direttore: Francesco Luigi Panizzo | [email protected]
Responsabili di redazione: Viviana Vacca | Silverio Zanobetti | Daniel Montigiani | Alessandro Rizzo | Martina Tempestini |
Roberto Zanata | Davide Faraon | Fabio Treppiedi
Per affiliazioni pubblicitarie | [email protected]
Per collaborazioni e progetti | [email protected]
Tutti i contenuti di questo sito possono essere utilizzati da altri media e siti internet, giornali o televisioni con la clausola
di esporre a citazione, tramite il seguente link, la Edizioni Psychodream oppure la pagina di riferimento.
Per info: ooooooooooooooooooooooooo
[email protected]
[email protected]
Psychodream Theater - © 2012 Tutti i
diritti riservati