Dove, quando e come nasce il percorso musicale di Valeria Cimò?
Dentro il pensiero di mia madre. Poi in utero.
Dentro il pensiero di mia madre. Poi in utero.
Che tipo di formazione musicale costituisce il tuo background?
I classici , ineguagliabili in potenza, e alcuni contemporanei con sufficiente radice da non ripetere quello che dicono altri. I cantautori italiani che non sono voluti cadere nel fascio di erba omologante. Potrei dirvi i nomi di tutti ma è noioso, poi sono talmente miei che mi han dato il permesso di dire che si sentono parte dell’universo anche se omessi da qualche citazione.
I classici , ineguagliabili in potenza, e alcuni contemporanei con sufficiente radice da non ripetere quello che dicono altri. I cantautori italiani che non sono voluti cadere nel fascio di erba omologante. Potrei dirvi i nomi di tutti ma è noioso, poi sono talmente miei che mi han dato il permesso di dire che si sentono parte dell’universo anche se omessi da qualche citazione.
Scrivo testi e musiche, e il fatto che scriva in dialetto siciliano, per altro molto imbastardito come sono io per sopravvivenza, mi fa ricadere nell’habitus del folk. Non chiedetemi neanche cosa sia il folk, non so cosa vogliano dire al maggior parte delle etichette funzionali. Del resto sono antispecista per cui non mi piace nemmeno perdere tempo a capire che animale sono. Le uniche etichette che leggo sono quelle dello shampoo per vedere se ci sono petrolati e siliconi.
Direi che se è folk contemporaneo il mio, è un folk senza petrolati ne siliconi. Qualcuno lo chiama cantautorato dialettale.
La tua ricerca investe anche l’arte visiva, come si collega questa ricerca al tuo percorso musicale?
Direi che se è folk contemporaneo il mio, è un folk senza petrolati ne siliconi. Qualcuno lo chiama cantautorato dialettale.
La tua ricerca investe anche l’arte visiva, come si collega questa ricerca al tuo percorso musicale?
Un colore è anche un suono, un’armonia e un ritmo
sono parti e successioni della forma. Il corpo visibile è una grande musica cui
non è stata ancora permessa l’individuazione del proprio canto.
Avverrà quando, oltre Darwin, troveremo la for- za di adottare orecchie più sensibili. Qualcuno la chiamava la musica delle sfere ma con troppo esoterismo: sono terra terra, come un preistorico in compagnia delle sue erbe. Queste similitudini tra il visivo e l’udibile nascono dall’osservazione e dal buon senso laico che connette meglio i lobi cerebrali a tutte le altre intelligenze del corpo, non dall’in-vestimento in un credo invisibile. Non esiste nulla d’invisibile nemmeno la musica, perché si legge nei visi di chi la fa e l’ascolta. Dove ti si può ascoltare prossima- mente? |
Su tutte le piattaforme digitali, ho abbandonato la logica
“sciacalla” delle etichette per arrivare a tutti nonostante l’editoria
sia in ginocchio e la distribu-zione, soprattutto al sud, inesistente.
E poi sul mio canale you tube, su google e su myspace. Ovviamente nei live: a fine febbraio a Enna, al cinema multisala Grivi, e a luglio alle Orestiadi di Gibellina. A maggio, a Roma si programmeranno le prossime date con le Voix Magique sotto la direzione artistica di Lucilla Galeazzi, un progetto che coivolge 5 cantanti percussioniste del sud italia e 5 cantanti percus-sioniste marocchine.
Pregetti per il futuro?
Si ma non te li dico.
E poi sul mio canale you tube, su google e su myspace. Ovviamente nei live: a fine febbraio a Enna, al cinema multisala Grivi, e a luglio alle Orestiadi di Gibellina. A maggio, a Roma si programmeranno le prossime date con le Voix Magique sotto la direzione artistica di Lucilla Galeazzi, un progetto che coivolge 5 cantanti percussioniste del sud italia e 5 cantanti percus-sioniste marocchine.
Pregetti per il futuro?
Si ma non te li dico.
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