Sezione Ecosofia Alphaville Rubrica diretta da Viviana Vacca e Silverio Zanobetti
. Per una Ecosofia del futuro
Il quindicesimo numero della rivista PASSPARnous
per la “Sezione Ecosofia”.
per la “Sezione Ecosofia”.
Caro direttore, i suoi ultimi editoriali sembrano parlare
“in nome del popolo”, discettando riguardo a ciò che il popolo dovrebbe sentire
come vecchio, come inaccettabile, come lontano da sé. Una rivista d’arte non
dovrebbe scrivere all’attenzione
dei cittadini indignati, in “nome” di qualcuno che è oppresso e sfruttato.
Scrivere ha senso solo laddove si spinga il linguaggio e la sintassi
fino a un
certo limite in mo- do che le grida e i canti delle minoranze emergano,
così da ritrovare la salute, permettere alle “intensità libere” di
ricomporsi in una forma di enunciazione collettiva. In questo modo non
c’è più nessun soggetto collettivo già dato a cui far riferimento,
nessun “noi” da utilizzare come formula retorica nella scrittura; quel
“noi” va dissolto nella consapevolezza che la società è una totalità
impossibile.
Perché non seguire maggiormente la strada maestra di un’estetica politica tesa a strappare il percetto alle percezioni dell’oggetto e agli stati soggettivi di chi percepisce, senza ipostatizzare un soggetto privilegiato, totalità già costituita, da sempre. In una società della comunicazione sarà possibile qualche forma di resistenza ma «non nella misura in cui le minoranze potranno riprendere la parola»[1]. Allora, caro direttore, cerchiamo di non dargliela. Le capacità di resistenza sono sempre localizzate e creative di un popolo “popolo a-venire”. Bartleby si fa straniero nella propria lingua senza passare per nessuna lingua minore, bensì lavorando all’interno di una lingua maggiore.
|
Gallino scrive cose senza dubbio condivisibili e niente affatto estremiste: ma una rivista d’arte non si dovrebbe limitare a seguire un tipo di deterritorializzazione negativo e stratico e a flirtare con una macchina (il M5S) caratterizzata da una semiotica post-significante di soggettivazione, passionale - autoritaria, seguendo le indicazioni di Deleuze e Guattari?[2]
L’arte deve rimanere un campo conflittuale: l’estetismo citazionista ed esornativo postmoderno lo lasciamo ad altri.
La conflittualità di una buona estetica politica, indirizzata a un’autonomia intesa come rifiuto di aspirare alla maggioranza, dovrebbe essere “anti-identitaria”. Dovrebbe seguire il principio del “divenire altro” che funziona in pratiche d’alleanza: divenire altro che non significa divenire un’altra cosa dalla condizione di partenza: anche l’altro deve divenire altro[3].
L’operazione da artista è quella di produrre soggettività al momento opportuno e non quella di ammiccare all’apparente monoliticità di un soggetto costituito a priori, omogeneo, in buona fede. Aboliamo il pluralis maestatis perché il divenire-minoritario che la rivista dovrebbe creare è divenire-altro: dovremmo innanzitutto tra-dire i lettori, così come è necessario tradire i nostri scrittori e filosofi preferiti. Tra-dire i lettori significa tradire il proprio segmento al quale ci vorrebbe inchiodare il potere di individuazione, per innescare la possibilità del divenire, essere mossi dalla simpatia non verso l’altro in generale, bensì verso un altro un qualcuno che appartiene a un altro segmento.
L’arte deve rimanere un campo conflittuale: l’estetismo citazionista ed esornativo postmoderno lo lasciamo ad altri.
La conflittualità di una buona estetica politica, indirizzata a un’autonomia intesa come rifiuto di aspirare alla maggioranza, dovrebbe essere “anti-identitaria”. Dovrebbe seguire il principio del “divenire altro” che funziona in pratiche d’alleanza: divenire altro che non significa divenire un’altra cosa dalla condizione di partenza: anche l’altro deve divenire altro[3].
L’operazione da artista è quella di produrre soggettività al momento opportuno e non quella di ammiccare all’apparente monoliticità di un soggetto costituito a priori, omogeneo, in buona fede. Aboliamo il pluralis maestatis perché il divenire-minoritario che la rivista dovrebbe creare è divenire-altro: dovremmo innanzitutto tra-dire i lettori, così come è necessario tradire i nostri scrittori e filosofi preferiti. Tra-dire i lettori significa tradire il proprio segmento al quale ci vorrebbe inchiodare il potere di individuazione, per innescare la possibilità del divenire, essere mossi dalla simpatia non verso l’altro in generale, bensì verso un altro un qualcuno che appartiene a un altro segmento.
o
Le Rubriche di Alphaville
Scrivono in PASSPARnous: .
Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Alessandro Rizzo, Fabio Treppiedi, Silverio Zanobetti, Sara Maddalena, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Alessia Messina, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Enrico Pastore, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Francesco Panizzo.
|
©Le immagini di copertina hanno tutti i diritti riservati presso Edizioni Psychodream
LE SEZIONI di PASSPARnous:
|
Vuoi diventare pubblicista presso la nostra rivista?
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall’immagine sottostante.
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall’immagine sottostante.
Questa rivista on-line non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornata con periodicità e non è commerciale. Non può pertanto considerarsi un prodotto di commercio editoriale, ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.
Click here to edit.
Vuoi entrare nella redazione di Edizioni Psychodream,
o collaborare con Psychodream Theater?
Direttore: Francesco Luigi Panizzo | [email protected]
Responsabili di redazione: Viviana Vacca | Silverio Zanobetti | Daniel Montigiani | Alessandro Rizzo | Martina Tempestini |
Roberto Zanata | Davide Faraon | Sara Maddalena | Enrico Pastore
Per affiliazioni pubblicitarie | [email protected]
Per collaborazioni e progetti | [email protected]
Tutti i contenuti di questo sito possono essere utilizzati da altri media e siti internet, giornali o televisioni con la clausola
di esporre a citazione, tramite il seguente link, la Edizioni Psychodream oppure la pagina di riferimento.
Per info: ooooooooooooooooooooooooo
[email protected]
[email protected]
Psychodream Theater - © 2012 Tutti i
diritti riservati