Sezione Filosofia Alphaville Rubrica diretta da Viviana Vacca e Silverio Zanobetti
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Rubrica Conferenze e tavole rotonde
. Per una Ecosofia del futuro
Il nono numero della rivista PASSPARnous presenta la “Sezione Ecosofia”.
Audio Evento Deleuze
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EVENTO FILOSOFIA
Di alcuni motivi in Gilles DELEUZE e Michel FOUCAULT Evento del 12 novembre 2012 al Gabinetto Vieusseux, Firenze Articolo di presentazione dell’evento filosofia di Silverio Zanobetti |
L’intervento di Fadini riesce a illuminare in pochi minuti il cambiamento del quadro della ricerca di Deleuze determinato dall’incontro con Guattari alla fine degli anni ‘60. Differenza e ripetizione, Logica del senso e L’anti- Edipo sono le opere che Deleuze utilizza per rileggere in modo critico i cambiamenti del quadro della sua ricerca che passa dalle altezze classiche e profondità arcaiche, agli eventi come entità superficiali fino al Corpo senza organi.
Il quarantennio dalla pubblicazione de L’anti-Edipo (1962-2002) è stata l’occasione giusta, non tanto per tornare alle tematiche anti-psichiatriche, quanto per approfondire alcuni snodi concettuali che avranno i loro esiti in Mille piani. L’elemento forse più fertile deriva dalla considerazione che “la psicoanalisi odia la politica”; l’odio contro il desiderio fa tutt’uno con l’odio verso la politica, verso i potenziali di istituzionalizzazione del desiderio stesso.
L’introduzione di Ubaldo Fadini e i commenti di Donzelot e Lyotard del testo Macchine desideranti. Capitalismo e schizo-frenia, recentemente ripubblicato da Ombre Corte, aiutano a contestualizzare criticamente L’anti-Edipo.
Un’altra possibilità poco frequentata dagli studi italiani di Foucault è quella di un Foucault letto in stretta connessione a Nietzsche. Nel suo Foucault interprete di Nietzsche. Dall’assenza d’opera all’estetica dell’esistenza delinea i cambiamenti dell’interesse del filosofo di Poitiers durante il suo percorso verso l’opera di Nietzsche: dal Nietzsche dionisiaco Foucault passa più proficuamente ad un interesse verso il Nietzsche del periodo positivista o illuminista (l’importanza del kantismo di Foucault…), fino all’interesse verso i cinici, che può funzionare come piattaforma etica in quanto mostra la centralità del ruolo di una ragione critica che in principio ed esplicitamente è aperta sulla propria trasformazione, sulla propria rivalutazione. Una critica intesa non più nella forma della limitazione necessaria, bensì una critica che diventa pratica nella forma del superamento possibile (“occorre rifiutare ciò che siamo”). Stefano Berni concorda nella necessità di rimarcare la possibilità di vedere un Foucault nietzschiano. Nel testo Linee di fuga. Nietzsche, Foucault, Deleuze, scritto insieme a Fadini, propone però una diversa lettura del nietzschianesimo di Foucault: il suo nietzschianesimo si sarebbe fermato troppo presto non spendendo troppe parole (a causa del giusto sospetto nell’affrontare la questione della natura umana) sulla pulsionalità del sé, sulla naturalità corporea e fisica che forse, come oggi si registra sempre più di frequente, reagisce, in maniera violenta, alla pressione del biopotere ed è quindi sul recupero della propria corporeità che si può basare un’azione politica del sé.
Sulla propria pelle. La questione trascendentale tra Kant e Deleuze, scritto Jacopo e Paolo Vignola, mostra, attraverso l’analisi del rapporto tra Kant e Deleuze, l’incessante rimando dalla tensione politica all’attenzione rigorosamente filosofica che anima il pensiero di Deleuze. L’appoggio scientificamente mediato che Deleuze trova in Simondon, viene utilizzato direttamente per una politica del trascendentale all’interno dei processi propri della sfera tecnologica odierna. Allo stesso modo il testo Il secolo che verrà. Epistemologia letteratura etica in Gilles Deleuze (Zanobetti, Panella) conferma, nella scelta del termine “empistemologia”, il coraggio propriamente filosofico dell’opera di Deleuze. In entrambi i testi lo studio dell’empirismo trascendentale deleuziano acquista un ruolo politico all’interno della società del controllo, del biocapitalismo cognitivo e delle potenzialità/rischi di Internet e delle tecno- logie digitali. Il secolo che verrà si concentra in modo approfondito sul ruolo della letteratura nell’intero percorso deleuziano (Masoch, Proust, Céline, Fitzgerald, Kafka, Bartleby), guidato dalla consapevolezza che il linguaggio nel suo modo d’essere intensivo partecipa ad un’impresa salutare di metamorfosi desiderante compiuta sul/dal corpo.
Il quarantennio dalla pubblicazione de L’anti-Edipo (1962-2002) è stata l’occasione giusta, non tanto per tornare alle tematiche anti-psichiatriche, quanto per approfondire alcuni snodi concettuali che avranno i loro esiti in Mille piani. L’elemento forse più fertile deriva dalla considerazione che “la psicoanalisi odia la politica”; l’odio contro il desiderio fa tutt’uno con l’odio verso la politica, verso i potenziali di istituzionalizzazione del desiderio stesso.
L’introduzione di Ubaldo Fadini e i commenti di Donzelot e Lyotard del testo Macchine desideranti. Capitalismo e schizo-frenia, recentemente ripubblicato da Ombre Corte, aiutano a contestualizzare criticamente L’anti-Edipo.
Un’altra possibilità poco frequentata dagli studi italiani di Foucault è quella di un Foucault letto in stretta connessione a Nietzsche. Nel suo Foucault interprete di Nietzsche. Dall’assenza d’opera all’estetica dell’esistenza delinea i cambiamenti dell’interesse del filosofo di Poitiers durante il suo percorso verso l’opera di Nietzsche: dal Nietzsche dionisiaco Foucault passa più proficuamente ad un interesse verso il Nietzsche del periodo positivista o illuminista (l’importanza del kantismo di Foucault…), fino all’interesse verso i cinici, che può funzionare come piattaforma etica in quanto mostra la centralità del ruolo di una ragione critica che in principio ed esplicitamente è aperta sulla propria trasformazione, sulla propria rivalutazione. Una critica intesa non più nella forma della limitazione necessaria, bensì una critica che diventa pratica nella forma del superamento possibile (“occorre rifiutare ciò che siamo”). Stefano Berni concorda nella necessità di rimarcare la possibilità di vedere un Foucault nietzschiano. Nel testo Linee di fuga. Nietzsche, Foucault, Deleuze, scritto insieme a Fadini, propone però una diversa lettura del nietzschianesimo di Foucault: il suo nietzschianesimo si sarebbe fermato troppo presto non spendendo troppe parole (a causa del giusto sospetto nell’affrontare la questione della natura umana) sulla pulsionalità del sé, sulla naturalità corporea e fisica che forse, come oggi si registra sempre più di frequente, reagisce, in maniera violenta, alla pressione del biopotere ed è quindi sul recupero della propria corporeità che si può basare un’azione politica del sé.
Sulla propria pelle. La questione trascendentale tra Kant e Deleuze, scritto Jacopo e Paolo Vignola, mostra, attraverso l’analisi del rapporto tra Kant e Deleuze, l’incessante rimando dalla tensione politica all’attenzione rigorosamente filosofica che anima il pensiero di Deleuze. L’appoggio scientificamente mediato che Deleuze trova in Simondon, viene utilizzato direttamente per una politica del trascendentale all’interno dei processi propri della sfera tecnologica odierna. Allo stesso modo il testo Il secolo che verrà. Epistemologia letteratura etica in Gilles Deleuze (Zanobetti, Panella) conferma, nella scelta del termine “empistemologia”, il coraggio propriamente filosofico dell’opera di Deleuze. In entrambi i testi lo studio dell’empirismo trascendentale deleuziano acquista un ruolo politico all’interno della società del controllo, del biocapitalismo cognitivo e delle potenzialità/rischi di Internet e delle tecno- logie digitali. Il secolo che verrà si concentra in modo approfondito sul ruolo della letteratura nell’intero percorso deleuziano (Masoch, Proust, Céline, Fitzgerald, Kafka, Bartleby), guidato dalla consapevolezza che il linguaggio nel suo modo d’essere intensivo partecipa ad un’impresa salutare di metamorfosi desiderante compiuta sul/dal corpo.
Silverio Zanobetti
Le Rubriche di Alphaville
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Scrivono nella rivista: .
Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Alessandro Rizzo, Silverio Zanobetti, Fabio Treppiedi, Roberto Zanata, Sara Maddalena, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Bruno Maderna, Alessia Messina, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Francesco Panizzo.
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