Scrivono di lui come di un artista che dipinge immagini che sono come sogni che incidono sulla nostra memoria, ricordi in una rappresentazione fortemente intimista. Lo racconta lo stesso autore, Max Gasparini, da noi intervistato, che parla di pittura, la sua, volta a rappresentare protagonisti soli con sé stessi, e che cercano nello spettatore “un compiacimento” o una necessità di “aiuto”. I materiali usati o impuri sono la base su cui Max Gasparini ha lavorato e creato le proprie opere: da questo incontro, ci spiega, si trova quella compenetrazione nel ”non finito” della mia opera: dove c’è una macchia di ruggine manca la parte pittorica. Max Gasparini è esposto con una sua personale a Martinengo nella mostra titolata “Labirinti”.
Da dove nasce la tua pittura ? La mia pittura recente nasce (e coincide con la decisione di esporre e quindi entrare nel circo dell’Arte) dall’incontro con materiali usati o impuri. Comunque da materie già fruite dall’uomo e sopratutto che hanno già subìto uso e consumo, e che questo sia visibile. Nel caso di vecchie lamiere vi è poi la consunzione dovuta ad agenti atmosferici, fondamentale per un discorso di “Alchimie”. |
La consunzione del materiale si
compenetra così nel “non finito” della mia opera: dove c’è una macchia
di ruggine manca la parte pittorica. È il desiderio di esprimere un
concetto di “Vanitas” perenne; anche per l’opera pittorica stessa.
Che cosa comunichi attraverso le tue opere?
Voglio comunicare una semplicità di idee e soggetti, già risolti da qualche migliaia di anni nell’umanità greca, in quanto società più compiuta a noi conosciuta. Nulla è cambiato per l’essere umano se non la riduzione dello spazio vitale naturale. Quindi la mia è una pittura “intimista”, ogni protagonista dei miei quadri è solo con se stesso; un compiacimento o un aiuto lo cerca nello spettatore.
Che cosa comunichi attraverso le tue opere?
Voglio comunicare una semplicità di idee e soggetti, già risolti da qualche migliaia di anni nell’umanità greca, in quanto società più compiuta a noi conosciuta. Nulla è cambiato per l’essere umano se non la riduzione dello spazio vitale naturale. Quindi la mia è una pittura “intimista”, ogni protagonista dei miei quadri è solo con se stesso; un compiacimento o un aiuto lo cerca nello spettatore.
Possiamo ascrivere Max Gasparini a una scuola artistica particolare, a più scuole, più generi?
Essendo autodidatta ho rubato qualcosa da ogni passione momentanea. Certo mi piace pensare d’aver subito le fascinazioni migliori da Blake, Fuseli, Redon, per lo “stato mentale” e da Burri e Rauschemberg per lo “stato materiale”. Come avviene la fase di produzione e di elaborazione dei soggetti? Parte da una lettura di Alchimia o di Mitologia o da una foto di contesto antico. |
Dopo aver appuntato o bozzettato qualche spunto aspetto e scelgo il materiale che può entrarvi in simbiosi per una macchia di ruggine, una forma nella calce o nel sale.
D’Atanasio scrive: “ Le immagini di Gasparini sono come quei sogni che rimangono nella memoria, entrano nella coscienza, si manifestano e poi restano solo nei ricordi perché si possa comunque vivere meglio la vita nella realtà”. Qual è il rapporto tra realtà e sogno?
Dipingo i miei sogni, quindi realtà e sogno non sono scissi ma ognuno è di stimolo per altro.
La tecnica che usi è funzionale al messaggio e al contenuto della tua produzione artistica?
Le mie tecniche sono funzionali all’idea di bellezza caduca: ogni opera è sempre attaccata dall’impurità del materiale.
Siamo ormai fuori dal periodo che si definisce “post moderno”: siamo in piena crisi artistica e di idee creative, oppure in un periodo fertile e di rinnovamento totale? Stessa considerazione può essere fatta nei tuoi confronti?
D’Atanasio scrive: “ Le immagini di Gasparini sono come quei sogni che rimangono nella memoria, entrano nella coscienza, si manifestano e poi restano solo nei ricordi perché si possa comunque vivere meglio la vita nella realtà”. Qual è il rapporto tra realtà e sogno?
Dipingo i miei sogni, quindi realtà e sogno non sono scissi ma ognuno è di stimolo per altro.
La tecnica che usi è funzionale al messaggio e al contenuto della tua produzione artistica?
Le mie tecniche sono funzionali all’idea di bellezza caduca: ogni opera è sempre attaccata dall’impurità del materiale.
Siamo ormai fuori dal periodo che si definisce “post moderno”: siamo in piena crisi artistica e di idee creative, oppure in un periodo fertile e di rinnovamento totale? Stessa considerazione può essere fatta nei tuoi confronti?
Ogni periodo di crisi socio economica umidifica l’humus della creatività. Il ritratto è un elemento costante nella storia dell’arte: che cosa hai dato per rendere i tuoi ritratti originali e unici? I materiali grezzi ( juta , cartone, lamiere) dove realizzo i visi aiutano lo sgranamento dell’identità. L’aggiunta di tagli/fratture di tipo autoptico danno l’idea di spersonalizzazione della stessa immagine. Qual è l’opera che più ti rappresenta? |
L’opera
che più mi rappresenta è “Le due Madri”: una madre materiale, una
spirituale. Quella materiale è raggomitolata a protezione della sua
pancia e di un reperto greco. La madre in carne è mia moglie subito dopo
il parto: tiene in grembo la voluta di un capitello, preso a simbolo
della classicità. Il tutto come il lento viaggio di una chiocciola, che rappresenta lo scorrere della vita.
Prossimi lavori a cui ti stai dedicando? Lavori a olio su lamiera di tipo concettuale, dove un oggetto irrompe nell’opera definendone il significato. Alessandro Rizzo
|
|
LE ALTRE SEZIONI di PASSPARnous
|
Sezione
Trickster diretta da Alessandro Rizzo Sezione
Reportages diretta da Davide Faraon |
Sezione
Psychodream Review diretta da Enrico Pastore e Francesco Panizzo Sezione
Apparizioni diretta da Martina Tempestini Sezione
Archivio diretta dalla redazione di PASSPARnous |
Sezione
Musikanten diretta da Roberto Zanata Sezione
Witz diretta da Sara Maddalena Sezione
Eventi diretta dalla redazione di PASSPARnous |
|
Vuoi diventare pubblicista presso la nostra rivista?
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall'immagine sottostante.
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall'immagine sottostante.
Click here to edit.
Vuoi entrare nella redazione di Edizioni Psychodream,
o collaborare con Psychodream Theater?
Direttore: Francesco Luigi Panizzo | [email protected]
Responsabili di redazione: Viviana Vacca | Silverio Zanobetti | Daniel Montigiani | Alessandro Rizzo | Martina Tempestini
Roberto Zanata | Davide Faraon | Sara Maddalena | Enrico Pastore
Per affiliazioni pubblicitarie | [email protected]
Per collaborazioni e progetti | [email protected]
Tutti i contenuti di questo sito possono essere utilizzati da altri media e siti internet, giornali o televisioni con la clausola
di esporre a citazione, tramite il seguente link, la Edizioni Psychodream oppure la pagina di riferimento.
Per info: ooooooooooooooooooooooooo
[email protected]
[email protected]
Psychodream Theater - © 2012 Tutti i
diritti riservati