Il mostruoso affascina e respinge. È il fascino ambiguo del malvagio che benché nocivo ci attrae come una vertigine d’altezza. Ecco la misteriosa fascinazione dei racconti di paura e di orrore: entrare in contatto con qualcosa che ci spaventa ma allo stesso tempo ci attrae inesorabile. E quanto più l’orrido è simile per natura al reale, tanto più è forte spavento e attrazione sono forti. Il fantasma spaventa meno di un’ombra perché la ragione lo spinge lontano da sé definendolo improbabile, allucinatorio, fantasioso.
L’ombra è invece tremendamente reale. In essa si annidano tutte le nostre paure. The Babadook di Jennifer Kent è un horror molto inquietante e molto riuscito perché annida il malvagio nell’infanzia e nel rapporto famigliare madre/figlio all’ombra del padre scomparso prematuramente. Il mostro è partorito da un libro per bambini, libro che viene letto da un bambino molto particolare, problematico ed inquietante. Amelia sua madre è rimasta vedova prima che il bambino nascesse. L’incapacità di metabolizzare il lutto e la stranezza di questo figlio sempre pronto a costruire nuove armi contro i mostri, la condannano a un’amara solitudine. In essa si annidano i mostri primo fra tutti l’ombra del marito scomparso. Il figlio si armerà per difendere la madre e sconfiggere il mostro, il figlio orribile di per sé perché inquietante e nato nel segno della morte. Nel rapporto tra i due vi è l’ombra in cui si annida Babadook. Il finale è ciò che fa di questo film un horror originale che avrebbe fatto credere ad un miglior destino per questo film in concorso, invece ignorato dalla giuria. Non si dovrebbero svelare i finali. Ma come fare a recensire questo film il cui finale è la sua essenza? Il mostro, l’orribile mostro che si annida nella casa e che si manifesta attraverso le immagini di un libro per bambini verrà sconfitto? O sarà lui a uccidere madre e figlio? Questo è l’esito solito di un horror. Con il mostruoso o si vince o si perde. Non sono mai esistite le vie di mezzo. Eppure in Babadook vi è una terza via. Una strana convivenza con il mostruoso, che viene nutrito in cantina, tenuto a bada. Con i mostri forse si può scendere a patti, soprattutto quelli che abitano dentro di noi. Un finale che ovviamente bisogna vedere e non raccontare. The Babadook è un film intelligente, pieno di riferimenti alle colonne del genere (L’esorcista su tutti), che in maniera arguta ci parla della necessità di conoscere i propri mostri personali, affrontarli perfino dialogare con essi e ci ricorda che questi si annidano dovunque. Enrico Pastore
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Aldo Pardi, Claudia Landolfi, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Alessandro Rizzo, Fabio Treppiedi, Silverio Zanobetti, Sara Maddalena, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Alessia Messina, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Enrico Pastore, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Francesco Panizzo.
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