THERMAE ROMAE
Un film di Hideki Takeuchi Articolo di Daniel Montigani
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Clamorosa, imbarazzante mancanza di ispirazione? Una soluzione inaspettata, improbabile ma efficace di fronte al vuoto di idee o a proposte poco soddisfacenti a volte può essere rintracciata nel buttarsi senza saperlo in un viaggio avanti nel tempo, e nemmeno di poco. È quello che accade al protagonista di questo film, Thermae Romae, tratto dal manga omonimo di Yari Mamazaki, campione di incassi in terra nipponica e uscito senza particolare clamore ed entusiasmo in Italia con ben due anni di ritardo. Lucius - questo è il nome del personaggio principale - è un bell’ architetto romano (ma con fattezze giapponesi…) che vive nella capitale durante l’impero di Adriano, con seri problemi di lavoro: essendo infatti attaccato a vecchie idee in campo di progettazione e costruzioni, non riesce (e in parte non vuole) ad adattarsi ai tempi cambiati, mandando così in frantumi la propria professione. Ma ecco che dall’acqua giunge, appunto, una sorpresa che si rivelerà presto strumento per le sue soluzioni: tramite i tubi di un bagno pubblico Lucius viene risucchiato in una sorta di macchina del tempo che lo trasporta direttamente nel Giappone di oggi, precisamente in delle terme pubbliche, dotate, ovviamente, dei migliori comodità. Inizialmente incredulo, incapace di comprendere il tutto e considerando gli “strani esseri” a cui si trova davanti (ovvero i giapponesi) dei “visi allungati”, approfitta timidamente della situazione e, entusiasta e sconvolto di fronte alle novità a lui sconosciute, decide di applicarle senza dire niente a nessuno nella Roma di Adriano, riscuotendo così grande successo. Ma nel corso di questi suoi passaggi, l’uomo fa anche la conoscenza di una bislacca e giovane disegnatrice di manga, alla quale, di volta in volta, si avvicinerà sempre di più.
Ammettiamolo, Thermae Romae inizialmente sorprende: se, difatti, nei primi minuti e più sembra uno di quei classici film storici figli di blockbuster sull’antica Roma e dintorni, ecco che d’improvviso cambia registro, ambienti e “modi” quando per la prima volta il protagonista fa il salto nel tempo ritrovandosi nel Giappone di oggi. Riesce anche a far sorridere o persino ridere in maniera garbata con le trovate di sceneggiatura (la carta igienica che Lucius scambia per papiro, ad esempio) e qualche inquadratura eccentrica frutto dell’immaginazione dell’architetto. Insomma, nella prima mezz’ora si può pensare a un film nato in nome di una commerciabilità ben confezionata e di un surrealismo gradevole, ma quando poi scatta da parte del regista la voglia spasmodica di sorprendere sempre di più mostrando continui viaggi nel tempo ogni volta più concitati da una dimensione all’altra tutti i possibili buoni propositi si atrofizzano, dando il via a una giostra di noia frenetica che non pare avere via di uscita. E così la pellicola si fa forgiare da un delirio tipico da blockbuster, da sbadiglio, che fa venire sonno. È una demenzialità cinematografica per nulla anarchica e destabilizzante, bensì conformista e accompagnata da un’immagine televisivamente patinata. Il regista non sa tenere in mano - e dunque valorizzare fino alla bellezza - un vero eccesso (non siamo certo di fronte alle incontrollabili, affascinanti bizzarrie estreme del Takashi Miike di The happiness of the Katakuri), bombarda con il trambusto dell’affastellarsi sempre maggiore delle cose e degli eventi che porta a un vuoto, talvolta nemmeno veramente capace di intrattenere. La morale poi, presentata verso il finale di unire le forze per ottenere dei grandi risultati è servita in maniera davvero pacchiana, da pesantissima favola. Più che un’occasione mancata, un’occasione inesistente, e considerare Thermae romae nel complesso anche soltanto un film gradevole sembra essere uno sforzo troppo grande da fare in questo caldo estivo. Daniel Montigiani
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Aldo Pardi, Claudia Landolfi, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Alessandro Rizzo, Fabio Treppiedi, Silverio Zanobetti, Sara Maddalena, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Alessia Messina, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Enrico Pastore, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Francesco Panizzo.
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