The Florida project Ai margini della favola americana, la favela a stelle e a strisce. Articolo di Fabiana Lupo The Florida Project è il racconto di uno spaccato di vita di un gruppo di piccoli amici che vivono nella periferia di Orlando, ai margini di quella che è una delle mete più ambite dal turismo mondiale e che racchiude in sé emblematicamente tutte le contraddizioni dell’American Dream.
Il Magic Castle Inn and Suites, il motel in cui si svolge quasi interamente il film, si colloca pochissime miglia più in là di Disneyland, il magico mondo delle principesse e dei finali a lieto fine. |
La misera struttura in realtà ha tutta l’ambizione manageriale di diventare un felice holiday inn per turisti, con tanto di piscina privata a disposizione dei clienti. Ma dietro le sue pareti tinteggiate di un lilla vivido si nasconde la sbiadita facciata di una classe sociale povera e disperata.
Mooney, Scooty e Jancey sono tre bambini di sei anni che, più che una vita da favola, vivono una vita da favela. Trascorrono il loro tempo per strada, inventando di volta in volta un modo per scappare dal tedio soporifero delle umide e calde giornate floridiane, valicando quotidianamente e inconsapevolmente il sottile limite tra povertà e illegalità. I tre bambini sono figli di famiglie tutt’altro che da sogno: vivono rispettivamente con una madre tossica ed ex galeotta, una cameriera sottopagata e una nonna costretta alla sua età a fare di nuovo da mamma. È la forza del film questo modo “spensierato” di entrare nell’intimità dei nuovi poveri d’America, costretti a vivere in stanze di motel pagando 35 dollari a notte e sbarcando di giorno in giorno il lunario alla meno peggio.
Gli occhi innocenti e allo stesso tempo smaliziati dei tre bambini, la loro spontaneità, la loro sfrontatezza e l’impavida voglia di avventura: è grazie a questo ingenuo punto di vista che per tutta la durata del film si ha la sensazione di vivere, più che in un motel, all’interno di un castello magico, dietro le cui porte si nascondono storie diverse, nuove sfide da affrontare. La recitazione spontanea e naturale dei ragazzini, chiaramente attori non professionisti, rafforza ancor di più la credibilità nei confronti dello stile di vita off limits che i tre conducono, indossando inconsapevolmente i panni di personaggi a metà strada tra quelli pasoliniani e quelli dickensiani.
Per lo stesso motivo, il suo essere tutt’altro che attrice, la super tatuata Bria Vinaite, trovata dal regista Sean Baker attraverso Instagram, interpreta con una spontaneità davvero stupefacente le parti della madre di Mooney, Halley, una giovane con problemi di tossicodipendenza la cui unica preoccupazione è rimediare quei 35 dollari per pagare la stanza in cui vive con la figlia. Il rapporto sincero, intenso, indubbiamente discutibile, che si instaura tra Halley e Mooney è la carta vincente del film: i piccoli reati compiuti dalle due, come entrare in un albergo e fingersi clienti per usufruire della colazione a buffet, diventano i giochi illeciti su cui si fonda la stretta dipendenza dell’una nei confronti dell’altra. È così forte il loro legame che i confini tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato perdono di valore: l’esperienza spettatoriale diventa sul finale così controversa che ogni convenzione morale viene ignorata in favore di quel senso d’amore materno socialmente scorretto ma così umanamente legittimo.
Seppur diretto da un uomo, il film in questione ha così un profondo animo femminile da limitare al minimo la presenza maschile all’interno della narrazione. L’unica figura che può essere considerata in qualche modo “paterna” è quella interpretata da un magnifico Willem Dafoe, che indossa i difficili panni di Bobby, il gestore del motel: più che occuparsi della struttura, infatti Bobby ha il suo bel da fare con gli inquilini che vi risiedono, sentendosi paradossalmente più responsabile nei loro confronti che non verso suo figlio.
The Florida project ha dentro di sé la forza di una sequenzialità narrativa apparentemente casuale, fatta principalmente di intermezzi a sé stanti, ma tenuti assieme da un cordone ombelicale che li rende visceralmente consequenziali. Il liquido amniotico che vi scorre dentro ha la stessa fattezza dei sogni ad occhi aperti di Antoine Doinel, la cui fuga verso il mare ha in sé la stessa tragica poesia della corsa verso Disneyland di Mooney e Jancey.
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Giovane e Bella
Un film di François Ozon di Daniel Montigiani Via castellana bandiera,
Un film di Emma Dante di Daniel Montigiani |
Fabiana Lupo
Scrivono in PASSPARnous: k
Bruno Benvenuto, Ubaldo Fadini, Tiziana Villani, Claudia Landolfi, Alfonso Amendola, Mario Tirino, Vincenzo Del Gaudio, Alessandra Di Matteo, Paulo Fernando Lévano, Enrico Pastore, Francesco Demitry, Sara Maddalena, Alessandro Rizzo, Gianluigi Mangiapane, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Fabio Treppiedi, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Stefania Trotta, Manuel Fantoni, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Massimo Maria Auciello, Maria Chirico, Ambra Benvenuto, Valentina Volpi, Massimo Acciai, Gianluca de Fazio, Marco Maurizi, Daniele Guasco, Carmen Guarino, Claudio Kulesko, Fabrizio Cirillo, Francesca Izzi, Libera Aiello, Antonio Mastrogiacomo, Giulia Vencato, Alessandro Baito, Margherita Landi, Nicola Candreva, Patrizia Beatini, Mirjana Nardelli, Stefano Oricchio, Manlio Palmieri, Maria D’Ugo, Giovanni Ferrazzi, Francesco Ferrazzi, Luigi Prestinenza Puglisi, Davide Palmentiero, Francesco Panizzo.
Bruno Benvenuto, Ubaldo Fadini, Tiziana Villani, Claudia Landolfi, Alfonso Amendola, Mario Tirino, Vincenzo Del Gaudio, Alessandra Di Matteo, Paulo Fernando Lévano, Enrico Pastore, Francesco Demitry, Sara Maddalena, Alessandro Rizzo, Gianluigi Mangiapane, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Fabio Treppiedi, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Stefania Trotta, Manuel Fantoni, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Massimo Maria Auciello, Maria Chirico, Ambra Benvenuto, Valentina Volpi, Massimo Acciai, Gianluca de Fazio, Marco Maurizi, Daniele Guasco, Carmen Guarino, Claudio Kulesko, Fabrizio Cirillo, Francesca Izzi, Libera Aiello, Antonio Mastrogiacomo, Giulia Vencato, Alessandro Baito, Margherita Landi, Nicola Candreva, Patrizia Beatini, Mirjana Nardelli, Stefano Oricchio, Manlio Palmieri, Maria D’Ugo, Giovanni Ferrazzi, Francesco Ferrazzi, Luigi Prestinenza Puglisi, Davide Palmentiero, Francesco Panizzo.
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