Leggerezza dell’essere direbbe qualcuno nel contemplare le opere di Choi Woo-Hyun, che ha proposto un suo proprio brand dal titolo Creoro. Si può trovare una scultrice della materia, nel momento in cui l’artista va a disegnare e ricavare da un elemento materico la forma suggestiva, poetica, lirica quasi, di un elemento presente nella natura. Affascina nella produzione di Choi la capacità di dare un tocco delicato nel forgiare la sostanza su cui va a operare, inventando, nel senso letterale del termine di ritrovare, di trovare, la figura che va a delinearsi, così, gradualmente, sotto gli abili gesti, pazienti e consapevoli, attenti, dell’artista: da una sapienza gestuale e dalla forza suggestiva della materia si ricavano figure e immagini che ci portano dentro a un mondo tutto naturale. Farfalle, gocce di acqua, una luna, le montagne, i fiori nel loro splendore e nella loro unicità diventano scenari attraverso cui evocare luoghi fantastici e ideali, lontani dalla frenesia del vivere quotidiano, ricchi di poesia e di lirica, tali da donarci una dose di estasi contemplativa e di piacere che coinvolge diversi sensi: il senso della vista, fermandoci ad ammirare figure a noi note ma in dimensioni rinnovate; il senso del tatto, tale da sentire e percepire quella figura che ci origina emozioni e sensazioni auliche e di pace attraverso il tocco, la matericita’ e la plasticità dell’opera d’arte che diventa, così, realmente percepibile, fisicamente viva, concretamente realizzata. Le opere di Choi sono una sintesi concettuale che unisce due esperienze figurative e artistiche molto lontane nel tempo, nello spazio, ma non per questo non sintetizzabili, non unificabili in un afflato di sensazioni uniche e incisive: abbiamo una cultura del mistico e del rispetto religioso, della contemplazione verso il mondo della natura, per, poi, apprezzare la tecnica attraverso cui Choi, forte di una formazione da orafa, studia a Firenze, va a delineare la sua opera, nella tradizione arcaica dei grandi maestri che hanno potuto donarci manufatti incantevoli e poetici. Possiamo, così, inoltrarci in un viaggio in un paradiso di visioni in un universo armonico, in cui i colori, le tinte, la luminosità, originate anche dalla capacità di utilizzo della materia e della sua funzionalità a rendersi parte integrante della visione artistica di insieme, ci portano a evidenziare una sinfonia di stili e di linee, disegni che ci donano immagini eufoniche, tutte presenti all’interno di un creato che di per se risulta essere già elemento artistico universale. Il gioiello diventa qualcosa di più di un appellativo ornamentale, procedendo verso una configurazione artistica magistrale, una risultanza di sintonie estetiche che ci conducono verso l’immaginazione di panorami onirici dalla grande forza evocativa: paesaggi di dimensioni umane, inno alla natura nella sua bellezza primigenia e incontaminata. Tutto questo può essere indossato ma diventa oggetto di contemplazione, in una chiave minimale, semplice e lineare della figura rappresentata, non sovraccaricandola di orpelli estetici e compositivi inutili quanto superflui e ridondanti. Il gioiello diventa espressione di una poetica, di una filosofia, non solo artistica, meramente estetica, ma anche, e soprattutto, esistenziale: quel contenuto da esplorare anche nella forza suggestiva tramite cui poter vivere di quelle metafore che ci suggeriscono messaggi espressivi irripetibili. In Choi vediamo l’abilità di giocare attraverso la sola forza raffigurativa della linea materica, della forma essenziale e portatrice di allegorie e di simboli, alfabeti che si nutrono della mera e chiara composizione manuale.
Un giardino mistico, ed era questa parola che veniva suggerita dal titolo di un’esposizione tenutasi presso lo Spazio Emmaus di Milano da Choi, si apre su uno scenario di elementi naturali tali da inoltrarsi in una visione incantata ma, allo stesso tempo, coinvolgente il nostro spirito: una tecnica raffinata ci porta a gustare una produzione dal sapore orientale, unita a quella tradizione di orafi italiani, donandoci una rappresentazione magica, con un’aggiunta che si può intravvedere nell’utilizzo del disegno, di quell’arte che diventa di per se passaggio fondamentale per la realizzazione del manufatto, vera opera scultorea, oltre alla dimensione puramente orafa. Possiamo intravvedere, cosi, nella produzione di Choi una narrazione quasi metafisica, non mera ripresa realistica dell’oggettivo, come accade in ogni forma di arte plastica, scultorea, quindi anche orafa, ma una consapevole riproduzione di un elemento naturale per renderlo, attraverso il gioco di forme e di tonalità cromatiche tenui, significante di un messaggio interiore, quasi intimo, quel racconto a noi conosciuto e noto perché in noi recondito, parte integrante della voce di una natura accogliente e universale. Alessandro Rizzo
Scrivono in PASSPARnous:
Aldo Pardi, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Alessandro Rizzo, Fabio Treppiedi, Silverio Zanobetti, Sara Maddalena, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Alessia Messina, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Enrico Pastore, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Francesco Panizzo. |
Fotografia
Un pittorialismo fotografico: l’arte di Francesco Ragno tra forme e geometrie. di Alessandro Rizzo Georg Schrimpf:
da un espressionismo di un nuovo realismo alla dimensione magica di una nuova oggettività. di Alessandro Rizzo L’immateriale nel blu immenso e universale
di Yves Klein. di Alessandro Rizzo Un esempio di architettura integrata: la Fondazione Maeght.
di Alessandro Rizzo |
LE ALTRE SEZIONI di PASSPARnous:
|
Sezione
Revue Cinema diretta da Daniel Montigiani Sezione
Trickster diretta da Alessandro Rizzo Sezione
Reportages diretta da Davide Faraon |
Sezione
Psychodream Review diretta da Enrico Pastore e Francesco Panizzo Sezione
Apparizioni diretta da Francesco Panizzo Sezione
Archivio diretta dalla redazione di PASSPARnous |
Sezione
Musikanten diretta da Roberto Zanata Sezione
Witz diretta da Sara Maddalena Sezione
Eventi diretta dalla redazione di PASSPARnous |
|
Vuoi diventare pubblicista presso la nostra rivista?
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall’immagine sottostante.
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall’immagine sottostante.
Psychodream Theater - © 2012 Tutti i
diritti riservati