ANIME NERE
Un film di Francesco Munzi Articolo di Daniel Montigiani
|
|
È lampante fin dall’inizio come il film di Munzi, tratto dal romanzo di Gioacchino Criaco e uscito da Venezia senza essersi aggiudicato alcun riconoscimento, sia percorso da rapporti pericolosamente oscuri, infimi.
In una fotografia plumbea, di una cupezza pesante e opprimente, corpi e personaggi, alle prese con una tensione silenziosa, effettuano scambi, conducono sguardi e movimenti che suggeriscono e creano intrecci poco affidabili. È, questo, uno dei tanti “momenti d’azione” della N’drangheta, qui, in particolare, occupata con questioni di droga e sporche questioni di edilizia. L’argomento centrale della pellicola è infatti proprio la N’drangheta, qui stabile nell’Aspromonte, in Calabria, ma con tentacoli che raggiungono facilmente territori non solo italiani dell’economia soprattutto illegale. Anime nere si sofferma in particolare su tre fratelli di una famiglia calabrese immersa in quella che è forse la mafia più ricca in Italia: il trafficante di droga Luigi; l’imprenditore Rocco, che vive a Milano con la moglie e la figlia; e Luciano, quello più maturo, che mantiene un forte legame con la terra d’origine, l’Aspromonte, dove continua a risiedere insieme alle sue capre. Ma è il figlio di quest’ultimo, Leo, ambizioso, violento e desideroso di intraprendere nuove esperienze che porterà l’intera famiglia a macchiarsi di ulteriori drammi e sangue. La cupezza, data anche dalla qualità della fotografia, è uno sfondo insistente e opprimente che dà sostanza all’opera, ricoprendola di un fatalismo dai tratti macabri che non lascia tregua. Non c’è bisogno di attendere l’arrivo di una bara per venire invasi da immagini dall’ampio, funereo respiro. Molti sono i segnali che suggeriscono morte: i teschi delle capre, la tenebrosità dei campi lunghi e totali della casa di Luigi in Aspromonte assediata da nuvole di pioggia, con le capre che si aggirano nell’inquadratura come se stessero cercando via d’uscita da una prigione invisibile ma consistente; il ghigno viscido delle false cortesie che preludono al male. Per la presenza insistita di questi legami famigliari, il film di Munzi è stato accostato a Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti. Il paragone, però, sembra un po’ troppo generoso: Anime nere soffre infatti di parti poco convincenti, “rafforzate” da qualche banalità che spazza via quella riuscita e diffusa “cappa” di cupezza: il personaggio annacquato della moglie di Rocco (Barbara Bobulova); la contrapposizione fra musica evasiva dance e dramma; il “mood” già visto dei locali con lap dancers con cui si intrattengono alcuni personaggi; i dialoghi a tavola nella casa di Milano (bisognerebbe domandarsi, forse, perché l’ora di pranzo e di cena ispirino una discreta mancanza di originalità in molti film italiani). Ad ogni modo, al di là dei (visibili) difetti, alla fine, il film di Munzi trasmette efficacemente una sensazione tanto brutale quanto cinematograficamente affascinante: che la fine dei membri di questa famiglia esiste fin dall’inizio. Daniel Montigiani
|
|
Scrivono in PASSPARnous: k
Aldo Pardi, Claudia Landolfi, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Alessandro Rizzo, Fabio Treppiedi, Silverio Zanobetti, Sara Maddalena, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Alessia Messina, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Enrico Pastore, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Francesco Panizzo.
Aldo Pardi, Claudia Landolfi, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Alessandro Rizzo, Fabio Treppiedi, Silverio Zanobetti, Sara Maddalena, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Alessia Messina, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Enrico Pastore, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Francesco Panizzo.
LE ALTRE SEZIONI di PASSPARnous:
|
Sezione
Revue Cinema diretta da Daniel Montigiani Sezione
Trickster diretta da Alessandro Rizzo Sezione
Reportages diretta da Davide Faraon |
Sezione
Psychodream Review diretta da Enrico Pastore e Francesco Panizzo Sezione
Apparizioni diretta da Francesco Panizzo Sezione
Archivio diretta dalla redazione di PASSPARnous |
Sezione
Musikanten diretta da Roberto Zanata Sezione
Witz diretta da Sara Maddalena Sezione
Eventi diretta dalla redazione di PASSPARnous |
|
Vuoi diventare pubblicista presso la nostra rivista?
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall’immagine sottostante.
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall’immagine sottostante.
Psychodream Theater - © 2012 Tutti i
diritti riservati