L’estate
di Davide Un film di Carlo Mazzacurati. Articolo di Daniel Montigani
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Davide è un giovane di Torino che lavora il sabato in un autolavaggio che sta per affrontare l’esame di stato, un ragazzo dalla piccola e appartata delicatezza, pieno di un ricco silenzio interiore anche quando parla e si esprime. Il suo carattere gentile ma appartato, talvolta impacciato cozza con l’ambiente circostante, con qualsiasi persona con cui abbia a che fare. L’idea del suo essere quasi innocentemente in contrasto con ciò che di volta in volta ha attorno a sé si rivela con semplicità nella prima scena, durante la quale la sua figura, in concentrato silenzio, ripresa quasi frontalmente in campo medio mentre è seduta alla scrivania della sua camera occupata a prepararsi sui libri per l’imminente esame di stato, stride rispetto al rumore e alle liti fuori campo provenienti da alcuni componenti della sua famiglia.
In una nuova sequenza, tramite un particolare del tabellone dei voti della sua scuola, capiamo che ha superato l’esame, evento che ufficialmente - almeno in teoria - fa scattare per lui il vero inizio della stagione estiva, vista almeno come tranquillo ingresso di una temporanea liberazione da preoccupazioni.
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Ma progressivamente, come una specie di sottilissima, forse indifferente crudeltà accesa dal destino nei suoi confronti, Davide si troverà a subire momenti e situazioni che lo getteranno in un tunnel di eventi sempre più sgradevoli. Il ragazzo decide infatti di passare i mesi di vacanza nella casa in campagna degli zii nel Polesine, luogo tranquillo non lontano dal mare che giorno dopo giorno si rivelerà però sempre più scenario di mancanze, di occasioni mancate e di ingiustizie. Un paio di inquadrature significative seppur di semplice fattura rivelano con modalità piuttosto indirette il triste concatenamento di eventi in cui Davide inciamperà. Il dettaglio di una macchina sottoposta al processo di lavaggio nel luogo in cui lavora il ragazzo potrebbe far pensare a un’immagine di liberazione, a un “lavare via” il passato (la pesantezza e gli ostacoli della scuola, dell’esame di maturità), cosa che si rivelerà soltanto fittizia. Anche la prima immagine della scena successiva si rivela ingannevole ma, in fondo, anche sgradevolmente chiara allo stesso tempo: Davide, ormai in viaggio in treno verso la casa di campagna degli zii, guarda fuori dal finestrino, trovandosi davanti il verde diffuso e tranquillizzante del paesaggio di campi e colline sostenuto dal sole - dunque una specie di vaga conferma dell’inizio della libertà donata dall’estate al ragazzo in seguito alle fatiche e preoccupazioni dell’esame di stato e di Torino -, visione in realtà inquinata, sciupata da un’industria fumante, sgradevole presenza di svogliata minacciosità che fa da prodromo simbolico alle acute disavventure del ragazzo.
Mazzacurrati si esprime al meglio durante l’esplorazione dei luoghi di campagna, mostrando di aver elaborato una personale e vaga sintesi del trattamento del paesaggio da parte di autori come Antonioni e Piavoli. Si staglia infatti una tristezza sofisticata, scossa dalla natura, una malinconia minacciosa che allaga anche l’area di una violenza che segna. Anche nelle scene più libere, più gioiose – come la gita pomeridiana al mare di Davide con la donna da lui conosciuto in campagna divenuta poi sua amante-fidanzata – Mazzacurati fa ad esempio uso di campi lunghi che desertificano i personaggi, rendendoli involontariamente succubi di una natura noiosa, ingombrante, apatica e indifferente.
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Scene
come questa sembrano in realtà momenti di filmati appartenenti a un passato
nemmeno tanto vicino, alla nostalgica e secca categoria del “Un tempo”, visti
da un misterioso occhio che assume il punto di vista di un presente privo di
illusioni. Ed è proprio questa caratteristica, insieme alla “mostrazione
fastidiosa” della natura a rendere L’estate
di Davide una delle opere migliori di Mazzacurati.
Daniel Montigiani
Scrivono in PASSPARnous: k
Aldo Pardi, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Alessandro Rizzo, Fabio Treppiedi, Silverio Zanobetti, Sara Maddalena, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Alessia Messina, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Enrico Pastore, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Francesco Panizzo.
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