DALILA
KAYROS Intervista di Roberto Zanata Dalila Kayros ci racconti in sintesi come è nato il tuo percorso musicale che ti ha portato in tour per Europa e Italia nell’autunno 2013?
È stata una serie di eventi che incastrati nella giusta maniera, mi hanno portato a fare questa esperienza. Il percorso musicale è una ricerca che va avanti da sempre, la differenza sta nel decidere se stare fermi ad “aspettare Godot” ... Oppure se agire e andarlo finalmente a cercare. |
Costanza, autodisciplina e passione per il proprio lavoro. Ovviamente non si è mai da soli e il mio percorso musicale ha preso vita anche grazie ai miei collaboratori quali Antonio Zitarelli, Stefano Ferrian(dEN Records), Zilog Booking e Brincamus.
È uscito il tuo cd dal titolo Nuhk, sei soddisfatta del lavoro fatto in studio e come valuti un lavoro di post-produzione rifinito e confezionato per un’artistica come te che fa della performance un elemento fondamentale del fare musica?
Il lavoro è stato fatto nel mio micro studio mobile ... Però sicuramente si sarebbe potuto fare di meglio, ma al momento la via possibile era solamente quella. E in post-produzione il criterio di valutazione varia a seconda del concetto o idea che ruota attorno al progetto.
La tua espressione vocale spazia da gesti di liricità a emissione di rumori e scardina ogni riferimento a percorsi sia accademici che improvvisativi, a che tipo di esercizi e ginnastica sottoponi le tue corde vocali?
È uscito il tuo cd dal titolo Nuhk, sei soddisfatta del lavoro fatto in studio e come valuti un lavoro di post-produzione rifinito e confezionato per un’artistica come te che fa della performance un elemento fondamentale del fare musica?
Il lavoro è stato fatto nel mio micro studio mobile ... Però sicuramente si sarebbe potuto fare di meglio, ma al momento la via possibile era solamente quella. E in post-produzione il criterio di valutazione varia a seconda del concetto o idea che ruota attorno al progetto.
La tua espressione vocale spazia da gesti di liricità a emissione di rumori e scardina ogni riferimento a percorsi sia accademici che improvvisativi, a che tipo di esercizi e ginnastica sottoponi le tue corde vocali?
Innanzitutto grazie per l’affermazione! In primo luogo, ascolto con interesse qualsiasi tipo di suono. Imito, rielaboro, invento. Fondamentale è il controllo della ‘‘respirazione totale’’ oltre che dell’emissione e proiezione del suono; per cui, svolgo esercizi che si propongono in ogni accademia che si rispetti, nel mio caso posso ringraziare la docente Marta Raviglia. Ma l’accademia è diciamo il gradino iniziale. Importante più di ogni altra cosa, è invece la consapevolezza di avere uno strumento in corpo che potrebbe non avere limiti, di con- seguenza è l’approccio mentale a tale strumento che decide il suo utilizzo e godimento. Anche un libro, un film, un disco, un evento o esperienza di vita, sono fattori in grado di cambiare, formare e accrescere le proprie potenzialità strumentali-vocali.
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Il tema della Rivista di questo mese è la “Resistenza”, nel senso di reiterare l’esistenza, cosa significa per te “re-esistere in musica”?
Osare. Forma nuova in suono e linguaggio che vivo perché opero e opero perché vivo. Ricerca.
A che progetto stai lavorando in vista dell’imminente 2014, ci puoi dare qualche anticipazione?
Osare. Forma nuova in suono e linguaggio che vivo perché opero e opero perché vivo. Ricerca.
A che progetto stai lavorando in vista dell’imminente 2014, ci puoi dare qualche anticipazione?
Buone nuove per l’anno a venire, felice di anticipare che lavoriamo a un nuovo progetto con Antonio Zitarelli, che presenteremo in duo con batteria e voce/elettronica, più altro nuovo lavoro con Stefano Ferrian e collabo-razioni trasversali, del quale poi darò dettagli più avanti... ovviamente di produzione “dEN Studio”.
Roberto Zanata
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