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La crudeltà e il corpo
come tensione verso l’oltre Incontro tra Marco Fioramanti e i Cardiopatici Articolo di Ilaria Palomba Conosco Marco Fioramanti grazie alla performer bodyartist Kyrahm, che mi ha invitata a presenziare a una performance intitolata L’Arca, presso la Scala Santa di San Giovanni, ideata e creata da Marco, di cui lei è protagonista. Il pubblico è invitato a entrare in una stanza dalle luci spente con uno schermo, a ciascuno vengono offerti gli occhiali per vedere il 3D. Nel video si vede l’artista Kyrahm, vestita di bianco, salire i gradini della Scala Santa accompagnata dal canto di un tenore. Dietro di lei un’opera gigantesca: L’Arca, un’opera di Fioramanti che ripercorre gli archetipi della cristianità.
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Dopo la performance parlo con Marco del mio lavoro di ricerca sulle avanguardie. Gli dico che sono una scrittrice e che al momento sto lavorando a un saggio sulla performance art. Marco mi mostra una rivista che è un libro. Un “almanacco di outsider” lo definisce, si chiama Night Italia. Mi dice che è nato dall’incontro con Anton Perich «a New York nell’inverno 1988-89 Anton apprezzò il mio lavoro performativo e installativo e cominciò subito a pubblicare i miei lavori sulla sua rivista “NIGHT art mag”, fatta di grandi fogli (formato vecchio quotidiano per intenderci) nata per documentare gli artisti della Factory di Warhol con foto dei grandi protagonisti, che frequentavano il Max’s Kansas City. Col tempo e con gli incontri è nata l’idea di realizzare un contraltare europeo, indipendente, bilingue, e nacque NIGHT ITALIA, una sorta di libro formato rivista tematica, su carta patinata rigorosamente in bianco&nero, a due colonne stile anni ‘70, capace di creare un legame tra l’underground newyorkese a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, divenuto oramai glamour, e le tendenze contemporanee europee».
Poi ci perdiamo di vista, incontrandoci casualmente dopo circa un anno durante un altro evento organizzato da Kyrahm: Muta- zioni Humane e Pensiero, qui la performance di Marco consiste nel collegare tre dimensioni: la fotografia di una sutura medica a causa di una piaga sulla schiena, del prima e del dopo la sutura. Il prima ricorda un occhio umano, definito da Marco il “quarto occhio”. La seconda dimensione è quella dell’intensità relaziona- le: vengono posizionati sul palco 25 gatti cinesi (i gatti mammo- ne, che muovono il braccio come bussassero), collegati tra loro con un filo di cotone e anche il pubblico viene legato dallo stesso filo. La terza dimensione è quella uditiva poiché la performance è accompagnata dal canto e contrabbasso di Mauro Tiberi. Poi, a marzo di quest’anno, ci incontriamo nuovamente all’interno della prima serata Cardiopatica. E a partire da questo evento, i Cardi-opatici entrano a far parte di Night Italia. I Cardiopatici sono un gruppo di scrittori e artisti di cui faccio parte anch’io. I loro nomi sono Paolo Battista, Daniele Casolino, Luigi Annibaldi e Chiara Fornesi. Ci incontriamo e riuniamo intorno alla rivista indipen- dente e underground Pastiche, diretta da Paolo Battista.
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Ci confrontiamo, io, con il mio romanzo, Fatti male,
di recente pubblicato da Gaffi, Paolo con la sua poetica viscerale e on
the road, attenta alle periferie e ai bordi più estremi delle
metropoli, Daniele con la sua poetica stilnovista e shakespeareiana, le
sue idee performative, i suoi giochi linguistici, Chiara con le sue foto
metropolitane, i suoi piercing, tatuaggi e le sue creazioni. Poi
inglobiamo Luigi, editor e docente di scrittura creativa presso la
Scuola Omero, con i suoi racconti fantareali, dal forte impatto emotivo,
scritti con uno stile assolutamente inedito, dove conta molto la
ricerca sul linguaggio e sulle sue possibilità. Scegliamo il miocardio e non il cuore come simbolo per evidenziare la nostra fisicità non sentimentale ma percettiva, non patetica ma emotiva. La nostra passione passa attraverso l’organo nudo così come nudo era il pasto sulla punta della forchetta di Billy Burroughs. Durante la prima serata cardiopatica Daniele fa esplodere coriandoli mentre declama teatralmente una sua poesia d’assalto, sul suo volto un cerone bianco e un naso rosso da clown. Paolo legge il suo monologo poetico Camminando Camminando, con alle spalle immagini in loop di un eloquente video sugli inferni metropolitani. Luigi appende al collo degli astanti cartellini con la scritta Saldi, trasformando ciascuno in manichino mentre declama il suo racconto Saldi di fine umanità. Io mi faccio incidere una stella con un ago da piercing, da Chiara Fornesi mentre leggo stralci del mio romanzo, in cui la protagonista, Stella, è vittima di violenze fisiche e mentali, in un viaggio di iniziazione e sacrificio. Questa performance nasce dall’esigenza non più di rappresentare ma di presentare direttamente le sofferenze della psiche mediante le ferite del corpo. La stella ha a che fare con Stella, la mia protagonista, e ha a che fare con Marina Abramovic perché è conoscendo il lavoro dei grandi artisti che si inizia un percorso. Dopo questa serata Marco Fioramanti ci ha scelti per il suo Night Italia 7 Evanescence, come espressione di una delle nuove avanguardie artistico, letterarie, sotterranee e odierne.
Alcuni dicono che l’arte performativa sia iniziata con John Cage, altri
con Duchamp, altri pensano che sia stato il movimento futurista, con
l’es- tetizzazione dell’esistenza nella sua totalità, ad aprire il campo a
questo tipo di arte. Altri ancora considerano il teatro surrealista di
Antonin Artaud, con l’idea di teatro integrale e il concetto di corpo
senza organi, personificazione stessa del concetto di performance.
Antonin Artaud, poi, è il vero padre dell’esperienza performativa, con
la sua idea di teatro integrale e sacro, vici- no ai culti pagani dei
balinesi e alla possessione mistica degli sciamani del Messico. «Propongo che si ritorni in teatro a quell’idea magica elementare, ripresa dalla psicoanalisi moderna, che consiste nell’ottenere la guarigione di un ammalato facendogli assumere l’atteggiamento esteriore della condizione a cui si vorrebbe riportarlo» diceva Artaud. I Cardiopatici sono prevalen-temente scrittori ma utilizzano il linguaggio performativo come medium tra i propri testi, il proprio corpo e il corpo sociale, in una dialettica costante tra bellezza, orrore e crudeltà. Nel Teatro e il suo doppio Artaud parla della peste come di una forza distruttrice simile alla potenza divina che insieme ai corpi distrugge e decostruisce epoche, valori, volontà.
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Soprattutto si tratta di una distruzione dei costumi, qualcosa che colpisce a caso, il mistero, e in un certo senso il mistico, risiede nel fatto che non colpisca tutti ma solo coloro che provano l’esperienza della paura. Che cosa significa? Chi non ha paura è immune alle malattie? Esiste una qualche correlazione tra il coraggio e le difese immunitarie? Io credo che Artaud abbia voluto esprimere anche qualcos’altro. Un concetto che torna spesso anche ne L’Erotismo di Bataille: la stretta connessione tra vita e morte, tra eros e tanathos.
«Dell’erotismo si può dire che è l’approvazione della vita fin dentro la morte». Bataille concepisce l’eros come qual- cosa di sacro. Tra Marco Fioramanti, il progetto di Night Italia e i Cardiopatici, c’è questa tensione verso un sentire artistico che sia totale, crudele, vero, vissuto, sacro ed erotico, nella pienezza dei suoi significati.
«Dell’erotismo si può dire che è l’approvazione della vita fin dentro la morte». Bataille concepisce l’eros come qual- cosa di sacro. Tra Marco Fioramanti, il progetto di Night Italia e i Cardiopatici, c’è questa tensione verso un sentire artistico che sia totale, crudele, vero, vissuto, sacro ed erotico, nella pienezza dei suoi significati.
Ilaria Palomba
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