... non ricordava niente se non che stava dipingendo qualcosa e fuori stava tramontando il sole. Poche ore dopo venne dimesso con un lungo gesso al braccio e le dita immobilizzate nell'altra mano. Lo aiutarono a vestirsi, ed a infilarsi un grosso cappotto che gli prestarono per il freddo.
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Poi lo accompagnarono all'uscita e lo salutarono. Il pittore si sentiva estremamente confuso, anche solo per il fatto che lo avessero fatto uscire così dall'ospedale, nonostante il trauma, il gesso al braccio, il collare al collo e il busto per il costato. Avranno gran richiesta di posti liberi, pensò, e si avviò verso casa.
Una volta giunto davanti all'ascensore, senza esitare vi entrò per salire fino al suo piano. Uscito dall'ascensore e sul piccolo portico, vide la sua porta bianca socchiusa, la spalancò e infilandosi nell'appartamento non vi trovò più nessuna delle sue tele. Non vi era più nessun dipinto, era stato derubato di tutta la sua arte. |
Delle lacrime si formarono negli occhi e iniziarono a scivolargli per le guance. Si sedette sul divano e cercò di tranqullizzarsi, tutto il suo lavoro di quegli anni era andato in fumo.
Cercò energicamente, per quanto gli fosse possibile, un'ultima tela da qualche parte, ma niente. Continuò l'esasperata ricerca ancora un po’, ma una volta messo soqquadro l'intero appartamento si arrese alla realtà.
Una su tutte: la scomparsa di oltre duecento dipinti dal proprio appartamento e, questo, dopo essere rantoalto lungo le scale. Lui stesso, ripensandoci, non aveva riposto molte speranze di esser creduto, visto com’era conciato e considerato il fatto che raccontandolo una seconda volta non gli pareva possibile potesse succedergli un così infausto fattaccio. Aveva un piccolo conto bancario per le emergenze, così, ritirò i soldi e si posizionò momentaneamente in un motel. I giorni passarono e così le settimane. Il pittore non fece che pensare e pensare a cosa diavolo fosse successo e perché, per quale motivo i suoi dipinti fossero spariti e chi mai li potesse aver rubati.
Le settimane continuarono a passare e la polizia non trovò niente. Iniziò, così, ad archiviare il caso; il pittore stesso cominciò a dubitare di se stesso e della sua ragione. Oramai gli era rimasto solamente il gesso al braccio sinistro, con la mano destra aveva già ripreso un pò di abilità e riusciva a destraggiarvisi per le semplici cose, ma ancora non era in grado di tenere fermo un pennello. Iniziò a cercare lavoro rendendosi conto che i suoi risparmi sarebbero presto finiti. Trovò un lavoretto umile in una cartoleria, posizionato in una bella parte della città.
Con uno stipendio sufficente nel corso delle settimane si trasferì dallo squallido motel in un'appartamentino in affitto vicino alla cartoleria. La proprietaria dell’appartamentino, madre di due figli, era la sua stessa datrice di lavoro, era una donna senza un uomo, benché di bella presenza. Tutto sommato, il pittore instaurò con la donna una lieve amicizia che cresceva giorno dopo giorno. Lui pian piano iniziò a schiudersi e la sua introversia venne lievemente scacciata, mandando via quella malinconia che lo aveva sempre afflitto...
Le settimane continuarono a passare e la polizia non trovò niente. Iniziò, così, ad archiviare il caso; il pittore stesso cominciò a dubitare di se stesso e della sua ragione. Oramai gli era rimasto solamente il gesso al braccio sinistro, con la mano destra aveva già ripreso un pò di abilità e riusciva a destraggiarvisi per le semplici cose, ma ancora non era in grado di tenere fermo un pennello. Iniziò a cercare lavoro rendendosi conto che i suoi risparmi sarebbero presto finiti. Trovò un lavoretto umile in una cartoleria, posizionato in una bella parte della città.
Con uno stipendio sufficente nel corso delle settimane si trasferì dallo squallido motel in un'appartamentino in affitto vicino alla cartoleria. La proprietaria dell’appartamentino, madre di due figli, era la sua stessa datrice di lavoro, era una donna senza un uomo, benché di bella presenza. Tutto sommato, il pittore instaurò con la donna una lieve amicizia che cresceva giorno dopo giorno. Lui pian piano iniziò a schiudersi e la sua introversia venne lievemente scacciata, mandando via quella malinconia che lo aveva sempre afflitto...
Tommaso Dati
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