E tocca la terra con la mano –
cieli a ferro e fuoco
(CON)FUSIONI,
mostra dell’incompiuto
cieli a ferro e fuoco
(CON)FUSIONI,
mostra dell’incompiuto
Articolo di Natalia Anzalone
L’eccellenze hanno un non so che di quasi impalpabile, solo punti di contatto inestesi. Se provi a sfiorarle con le dita della mano, ti penetrano a mo’ di foglia d’ortica. Decadono nel preciso istante in cui te le attribuisci. Non può lo stesso uomo esserle e dirle. Charme, humour, finezza, son piccole trasparenze, piccoli candori di presenza, senza angoli o nascondigli. Basta un impercettibile retro-piano per sfumarli, tingerli e offuscarli. Una fatale alternativa separa la luce che non può essere vista, o tenebra abbagliante, dallo schermo impenetrabile e denso che l’arresta, l’assorbe e la vira. Questo è l’equivoco impuro in cui l’uomo è costretto a soggiornare: sentirsi uno quando è due, lui e l’istante presente. E la lacerazione è enorme, perché la duplicità non la si vive in flagranza, quando ci siamo noi l’istante manca e viceversa, pur mangiando lo stesso pane.
Il verbo essere è il verbo più vuoto che ci sia! In alcune lingue manca del tutto; è troppo denso per le sublimi e fragili eccellenze, amanti dei cammini imprevisti e devianti, mai a casa. Sì, perché la purezza scivola danzando sull’irreversibilità del tempo, un tempo che non lo si può fermare, né revocare. La coscienza raggomitolante, invece, si sottrae alle sirene della naturale dispersione, per godere di sé. Contro-tempo, s’assenta e sbarra l’unilateralità del mondo, “quel qualcosa di imponderabile”, che è il “vero cuore incandescente della purezza”. Non s’avvede che non è possibile tornare indietro, come per la strada di casa, non s’avvede che il ritorno nel tempo è ancora e sempre un’andata: ché il tempo non è docile ai nostri andirivieni. “Il tempo non può mai essere ripiegato su se stesso e nessuna azione può essere cancellata: factum fieri non potest infectum, nessun fatto può essere come se non fosse stato fatto.”[2] Ed è qui, a questo punto, che “una scintilla di fuoco purissimo”, inestinguibile, dove è preservata per sempre l’innocenza, si fa chiara e intellegibile: vivere imbarcati in una dimensione costantemente in balia, e dove nulla si cancella, ci chiede del buon movimento o della buona intenzione. Sempre momentanei, tra l’altro, sempre fuochi fatui, ogni volta da riconquistare, dove mai ci si accasa. La purezza originaria, l’innocenza perduta, non sono d’una età molto lontana nel tempo, ma quasi fin troppo vicina. È “la coscienza, che ama rappresentarsi il giardino blu della felicità primitiva”[3]! In realtà, il richiamo della purezza è sempre attuale, ed è per questo che è originario: una reminiscenza immemoriale d’un ordine completamente altro, erotico, di pura efferenza. Il proprio della purezza, quindi, non può che essere lo stato germinale, l’ora in cui qualcosa comincia, i minuti della sua creazione. Non siamo forse nel pieno della gratuità, della donazione e al di fuori da ogni vanità d’autore, quando siamo totalmente creativi nelle fasi di concepimento di un’opera? Nessun retro-pensiero preesiste, infatti, a un’arte nascente. “L’Atto innocente inaugura l’essere innocente e lo stato d’innocenza.”[4] Ed è questa l’idea velata di (CON)FUSIONI, una mostra d’arte e fotografia che da nove anni si svolge a Lanciano, in Abruzzo. Gli artisti che espongono sono numerosi e ogni opera presentata conserva la freschezza delle prime intenzioni ancora sfocate, quell’attimo di “fuoriuscita da sé che entra in sintonia con la ‘grazia’ del reale”. Tutto viene fermato lì, prima che cada in un lusso, in un sovrappiù non originario, in una malizia, in una iniziativa seconda. La confusione trattenuta da queste opere è come un lasciar luccicare all’orizzonte il miraggio del superlativo, mantenendo sempre viva l’eternità provvisoria del primo mattino.
Questo concetto di confusione intima è stato espresso in modo esemplare dalle opere presentate nell’edizione di quest’anno, un’edizione molto apprezzata, per aver rarefatto, per la prima volta, le opere da mostrare, esibendo una curata raffinatezza nella scelta. In modo latente e forse non pienamente consapevole, la confusione germinale si specchia in tutte le fotografie, esposte nel Foyer del Teatro Fenaroli, e in tutte le installazioni artistiche, disperse nei suggestivi spazi del Diocleziano, a Lanciano. A titolo meramente illustrativo, descriviamo il ritorno immaginale che ha avuto su di noi la fotografia di Lucio Inserra, La sindrome della personalità liquida, tale da farci intendere la donna liquida, di cui parla l’autore, come quell’idea creativa, conservata liquida fra i bordi interni di una brocca, dalle fattezze appunto precise e inalterabili, intanto che essa non troverà neppure mai la sua forma conclusiva. Ancorata a dei punti, ci sembra essere ancora sempre quell’idea creativa nascente anche nella fotografia di Enzo Testa, Acquanauta, galleggiante eppur sommersa, ma che non passerà dall’al di là al di qua, per non turbinare fra le cose finite, che inevitabilmente la virerebbero in altro da sé. E molto ancora abbiamo visto proporre dagli artisti presenti a (CON)FUSIONI, 2017, svoltasi dal 17 al 28 maggio, in una continuità di eventi anche musicali e letterari. |
Fotografia
Un pittorialismo fotografico: l’arte di Francesco Ragno tra forme e geometrie. di Alessandro Rizzo L’art brut diventa arte grezza e
flusso di coscienza tempestoso nelle cromaticità visionarie di Marie-Claire Guyot. di Alessandro Rizzo L’immateriale nel blu immenso e universale
di Yves Klein. di Alessandro Rizzo |
Note:
[1] I. Calvino, Il cavaliere inesistente, Milano, Mondadori, 1959, p, 17.
[2] V. Jankélévitch, Il puro e l’impuro, Torino Einaudi, 2014, e-book pos. 305.
[3] Ivi, pos, 714.
[4] Ivi, pos, 713.
[1] I. Calvino, Il cavaliere inesistente, Milano, Mondadori, 1959, p, 17.
[2] V. Jankélévitch, Il puro e l’impuro, Torino Einaudi, 2014, e-book pos. 305.
[3] Ivi, pos, 714.
[4] Ivi, pos, 713.
Scrivono in PASSPARnous:
Bruno Benvenuto, Ubaldo Fadini, Tiziana Villani, Claudia Landolfi, Alfonso Amendola, Mario Tirino, Vincenzo Del Gaudio, Alessandra Di Matteo, Paulo Fernando Lévano, Enrico Pastore, Francesco Demitry, Sara Maddalena, Alessandro Rizzo, Gianluigi Mangiapane, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Fabio Treppiedi, Aldo Pardi, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Stefania Trotta, Manuel Fantoni, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Massimo Maria Auciello, Maria Chirico, Ambra Benvenuto, Valentina Volpi, Massimo Acciai, Marco Maurizi, Gianluca De Fazio, Daniele Guasco, Carmen Guarino, Claudio Kulesko, Fabrizio Cirillo, Francesca Izzi, Antonio Mastrogiacomo, Giulia Vencato, Alessandro Baito, Margherita Landi, Francesco Panizzo.
Bruno Benvenuto, Ubaldo Fadini, Tiziana Villani, Claudia Landolfi, Alfonso Amendola, Mario Tirino, Vincenzo Del Gaudio, Alessandra Di Matteo, Paulo Fernando Lévano, Enrico Pastore, Francesco Demitry, Sara Maddalena, Alessandro Rizzo, Gianluigi Mangiapane, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Fabio Treppiedi, Aldo Pardi, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Stefania Trotta, Manuel Fantoni, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Massimo Maria Auciello, Maria Chirico, Ambra Benvenuto, Valentina Volpi, Massimo Acciai, Marco Maurizi, Gianluca De Fazio, Daniele Guasco, Carmen Guarino, Claudio Kulesko, Fabrizio Cirillo, Francesca Izzi, Antonio Mastrogiacomo, Giulia Vencato, Alessandro Baito, Margherita Landi, Francesco Panizzo.
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