Mimmo Morogallo è un artista che non può essere analizzato e intrapreso nella lettura della propria produzione artistica se si prescinde dal legame, forte e inscindibile, che ha sempre maturato con la propria terra di origine, la Calabria, fatta di ricordi intensi di un’infanzia, di emozioni e di sensazioni vissute in prima peronsa, di persone e di paesaggi che lui stesso ha potuto conoscere e interpretare.
Parliamo di interpretazione poetica nella produzione artistica di Mimmo Morogallo in quanto si concepisce un aspetto imprescindibile dell’autore nel leggere le opere, molte, che lui ha elaborato, in un itinerario di formazione artistica che lo ha reso espressione conosciuta e riconosciuta a livello internazionale. L’arte espressa di Mimmo Morogallo si avvale di un’elaborazione tecnica viva e avvertita come propria dall’artista stesso, utilizzando materiali differenti e funzionali a garantire un impatto incisivo nello spettatore, vincolato, in senso positivo, a contemplare l’opera e a definirne quell’impeto creativo che si esplica tramite il getto di pennellate dai colori intensi definito da parte dell’autore. L’arte di Mimmo Morogallo non ha filtri ma è arte semplice, sincera, spontanea e, pertanto, coerente con la progressione narrativa di un autore che non trova categorie ferme entro cui essere inserito nella letteratura artistica moderna: in Mimmo Morogallo troviamo il figurativo, ma un figurativo che ci porta a un espressionismo pulsante che, a sua volta, ci conduce in una pittura ricca di riferimenti reali e di simboli culturali e tali da addentrarci nella visione interiore di un autore che riesce a esprimere il moto d’animo attraverso luci e ombre sulla tela, attraverso un caleidoscopio cromatico che ci conturba e ci penetra, attraverso contrasti di colori che ci rappresentano il senso di una dinamica del contesto, la natura, ora furiosa, ora materna, ora pacifica, ora calma. La natura è il filo narrativo conduttore dell’intera produzione artistica di Mimmo Morogallo: lui assembla diversi materiali, li unisce in una sinergia tale da definire paesaggi e situazioni che sono ricchi di contrasti, quella bellezza della contraddizione che è unica sintassi, funzionale a esprimere la mutabilità delle emozioni dell’io che si raffigurano e si rappresentano attraverso scorci panoramici dal sapore infinito e universale. Non possiamo considerare Mimmo Morogallo artista circoscrivibile a livello territoriale: lui è stato, ed è, artista giramondo, ma oltre a questo elemento che tratteggia la sua esistenza, possiamo affermare che gli alfabeti estetici compositivi che egli definisce sulle proprie tele, pervadendole in un’eccezione totalizzante, siano espressione di argomentazioni umane in cui ognuna e ognuno di noi può riconoscersi, può avvertire come parti integranti della propria esistenza, può concepire come riferimenti di una propria memoria vissuta. I soggetti che Mimmo Morogallo espone attraverso la propria opera sono differenti e testimoniano il lungo cammino intrapreso dall’autore stesso, un cammino di esplorazione tecnica, lui scultore e disegnatore, un cammino di introspezione individuale, un cammino di ricerca delle sintassi di alfabeti poetici da considerare come moventi la composizione: partiamo dai marosi che come onde si infrangono in una tempesta sulle scogliere, la spuma di un mare che bagna un lungomare ricco di luce e di sole, così come di quell’uomo grigio che apposta la propria barca riparandola dalle increspature dei flutti, cosi come della nitidezza di un cielo terso che sconfina nella distesa di mare azzurro e ricco di luminosità. Mimmo Morogallo rappresenta, anche, come soggetto la civiltà contadina, espressive le figure di lavoratrici e di lavoratori che arano la terra, che mietono il grano, visioni di vite quotidiane che si evidenziano in letture di volti affaticati dal duro impegno manuale ma intensi umanamente e pieni di speranza. Si nota chiaramente in Mimmo Morogallo tutta la tradizione di un autore che ha saputo lavorare, come i grandi impressionisti, en plein air, ma si nota anche quella plasticità volumetrica che ci addentra in un figurativo quasi palpabile, che sobbalza dal contesto in cui è inserito: l’autore è ricco di tanta tradizione scultorea. Ci appassionano i volti che contornano l’altra parte della produzione artistica di Mimmo Morogallo. L’adolescente innamorato ci regala una dolcezza dello sguardo di un’innocenza ancora vivida, così come si apprezzano i volti femminili che testimoniano i lunghi viaggi che Mimmo Morogallo ha compiuto, quasi fossero dei diari di viaggio narrati attraverso cromie uniche nella loro lucentezza, che la tempera a olio e il suo aspetto materico, che si esplica nella stesura del colore sulla tela, possono determinare in un contesto estetico compositivo da definirsi classico, semplice quanto incisivo, e in un’armonia di tinte che ci rappresentano la bellezza di uno sguardo, quale quello di una donna che allatta il bambino, quale quello di una ragazza yarura, quali quello di tante ragazze hawaiane ghirlandate, quasi ritornasse viva l’espressione realistica di un Rousseau o di un Gaugin. Soggetto e natura si contaminano in queste opere in un paesaggio che fa da cornice esotica, orientale, di una spiaggia, come nell’opera in cui sullo sfondo di mare increspato, reso sublime nella sapienza descrittiva e intima dell’autore, si evidenzia il riposo di una ragazza tahitiana che cerca riparo dai raggi solari all’ombra di una palma, perscrutando l’infinito di un paesaggio unico, esso stesso testimonianza di sentimenti interiori provati dal soggetto dipinto e, pertanto, dallo stesso autore nell’atto di osservare il reale, reso propria chiave interpretativa della natura. Mimmo Morogallo inizia come insegnante di pittura nelle crociere, tanto da vedere le proprie prime tele vendute a collezionisti passeggeri, mentre nel 1964 inventa la sua prima tecnica: un bassorilievo composto da sabbia e segatura, arte semplice fatta con materiali naturali e simbolo di come la poetica pittorica possa essere comprensibile a tutte e a tutti, perché a tutte e a tutti si rivolge. Si trasferirà in Venezuela su consiglio del giornalista Pier Luisi Cristobal, mentre inizierà il suo itinerario in diversi Paesi, Thaiti, Honolulu, isole Fiji, Australia, Piccole Antille, isole dei Caraibi, Stati Uniti; e, poi, ancora visiterà il Canada, il Brasile, l’Argentina. Fonderà e diventerà presidente dell’Associazione Calabria America, lui che ha sempre voluto rappresentare con i suoi quadri le bellezze della sua terra, a cui lo vincola un legame inscindibile. Mimmo Morogallo riceverà diversi riconoscimenti, partendo dai Musei Vaticani, che ospitano dal 1983 una sua opera dedicata alla Pace, mentre parteciperà, riconosciuto autore di stima internazionale, al Salone Internazionale d’Arte Contemporanea “Art Shopping” di Parigi, nel maggio 2014 presso la illustre sede espositiva del Carrousel du Louvre. Mimmo Morogallo è stato insignito dall’Accademia Italia della Medaglia d’oro Salsomaggiore (PR); della Laurea H.C. in Arte dall’Universidad Humanistica de Ciances Florida; della “Targa d’oro Artefice Italiano nel mondo dell’arte” attribuitagli dal Consiglio dei Ministri; della Roma – Medaglia d’oro insignita dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini e, infine, della Medaglia d’oro Lupa capitolina conferita dal vice Presidente Loris Fortuna a Palazzo Madama. Mimmo Morogallo vede alcune sue opere custodite in musei canadesi, statunitensi, australiani, americano latini. Diverse, infine, sono le mostre, personali e collettive, a cui Mimmo Morogallo ha partecipato, iniziando con quella istituzionale che fu organizzata dal Ministero dalla Pubblica Istruzione e Cultura con il patrocinio del Corpo diplomatico e governativo, che vide un notevole ritorno di pubblico di grande rilevanza. Alessandro Rizzo
Scrivono in PASSPARnous:
Ubaldo Fadini, Tiziana Villani, Claudia Landolfi, Enrico Pastore, Francesco Demitry, Sara Maddalena, Alessandro Rizzo, Gianluigi Mangiapane, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Fabio Treppiedi, Aldo Pardi, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Stefania Trotta, Manuel Fantoni, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Massimo Maria Auciello, Maria Chirico, Ambra Benvenuto, Valentina Volpi, Massimo Acciai, Gianluca De Fazio, Marco Maurizi, Daniele Guasco, Carmen Guarino, Claudio Kulesko, Fabrizio Cirillo, Francesco Panizzo. |
Fotografia
Un pittorialismo fotografico: l’arte di Francesco Ragno tra forme e geometrie. di Alessandro Rizzo L’art brut diventa arte grezza e
flusso di coscienza tempestoso nelle cromaticità visionarie di Marie-Claire Guyot. di Alessandro Rizzo Georg Schrimpf:
da un espressionismo di un nuovo realismo alla dimensione magica di una nuova oggettività. di Alessandro Rizzo L’immateriale nel blu immenso e universale
di Yves Klein. di Alessandro Rizzo Un esempio di architettura integrata: la Fondazione Maeght.
di Alessandro Rizzo |
LE ALTRE SEZIONI di PASSPARnous:
|
Sezione
Revue Cinema diretta da Francesco Panizzo Sezione
Trickster diretta da Alessandro Rizzo Sezione
Reportages diretta da Davide Faraon |
Sezione
Psychodream Review diretta da Enrico Pastore e Francesco Panizzo Sezione
Apparizioni diretta da Francesco Panizzo Sezione
Archivio diretta dalla redazione di PASSPARnous |
Sezione
Musikanten diretta da Roberto Zanata Sezione
Witz diretta da Sara Maddalena Sezione
Eventi diretta dalla redazione di PASSPARnous |
Vuoi diventare pubblicista presso la nostra rivista?
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall’immagine sottostante.
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall’immagine sottostante.
Psychodream Theater - © 2012 Tutti i
diritti riservati