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UNA VOCE, UNA DANZA, UN MARE DI TUTTI E PER TUTTI Articolo di Sara Maddalena “…Vie latine qui connaît ses limites, rassurant passé, oh, Mediterranée! Encore sur tes bords des voix triomphent qui se sont tues, mais qui affirment parce qu’elles t’ont nié…” - A. Camus - |
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Il Teatro Olimpico di Roma ha ospitato a dicembre Miguel Ángel Berna, coreografo di Saragozza che con il suo lavoro promuove la diffusione di danze spagnole mescolate a danze greche, turche, italiane, trovando punti in comune tra le diverse culture. Lo spettacolo si chiama appunto Mediterraneo: le differenze si sciolgono nella danza e dal movimento emergono le somiglianze.
L’intento è ottimo, come ogni iniziativa che, attraverso l’arte, miri a caldeggiare l’unità tra i popoli mostrando l’ignoranza che sottende all’odio per gli altri in quanto diversi. Il ballerino spagnolo è un indiscusso pilastro della jota, antica danza aragonese che per evidenti motivi storici trova nei propri passi corrispondenze con la pizzica salentina o con tarantelle tipiche del Meridione italiano. Spesso questi balli vengono addirittura confusi, forse anche per l’accomunante uso di varianti delle nacchere, che siano castanuelas o castagnette. Ad accompagnare i ballerini un’orchestra dotata di mandolini, chitarre, flauti, percussioni, e due cantanti, una donna e un uomo che cantano brani della tradizione spagnola e italiana tra cui anche stornelli romani, un tributo alla città ospitante. I costumi sono semplici, i colori forti: bianco, nero, rosso, blu. L’effetto è sicuramente vivace, energico. Nulla quaestio in merito alla bravura dei ballerini, mentre alcune scelte coreografiche lasciano un po’ perplessi. La spettacolarizzazione di queste danze, complice l’uso e abuso di un certo tipo di luci, nonché un certo compiaciuto protagonismo del peraltro bravissimo ballerino, in vari momenti avvicina quest’opera a una sorta di balletto televisivo. Conseguenza inevitabile è la perdita di quell’autenticità della danza popolare che per sua prerogativa contiene un aspetto di passione ed entusiasmo, una valenza sociale, che nulla hanno a che fare con lo spettacolo che viene proposto. Gli spettatori sembrano comunque soddisfatti di un prodotto che, per quanto commerciale, ha un apprezzabile spirito positivo e propositivo, nonché un’estetica che lo rende facilmente fruibile a un vasto pubblico.
Sara Maddalena
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INCAMMINANDOSI VERSO IL FUTURO
di Sara Madddalena Eros, impulso
vitale e necessario di Sara Maddalena |
Scrivono in PASSPARnous: k
Aldo Pardi, Claudia Landolfi, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Alessandro Rizzo, Fabio Treppiedi, Silverio Zanobetti, Sara Maddalena, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Alessia Messina, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Enrico Pastore, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Francesco Panizzo.
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