Apparizioni rubrica diretta da Francesco Panizzo
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Lo schock di Onoda su Sidération! di Emmanuel Tugny. Un giorno i nemici, in forze, vengono avvistati all’orizzonte. Nella Fortezza è tutto un trambusto, un riorganizzarsi, un predisporre uomini e armi per lo scontro decisivo. L’ora della gloria è finalmente arrivata. Ma non per Giovani Drogo, sfiancato dall’attesa nel Deserto dei Tartari di Dino Buzzati. |
Come tutti gli
uomini, “indifesi contro il lavoro del tempo”, Giovanni Drogo
malinconicamente invecchia. “Pareva evidente che le speranze di un tempo, le
illusioni guerriere, l’aspettazione del nemico dal nord, non fossero stati che
un pretesto per dare un senso alla vita.”
L’attesa di un
imprevisto, di uno squarcio di luce capace di interrompere la sequela della
realtà delle cose: un attimo incuneato capace di creare un vuoto siderale. Un
vuoto siderale che non diventa mancanza ma pienezza, apertura al mondo e agli
altri. Un cuneo in relazione.
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Sidération! è il titolo del denso e breve saggio che il romanziere, saggista, musicista Emmanuel Tugny ha pubblicato per le edizioni Léo Scheer nel 2010. E’ di quest’anno, invece, una felice traduzione in portoghese per le Edizioni Sulina di Porto Alegre.
Nell’esplorazione a tratti sulfurea del polo concettuale, un pretesto ha la funzione di raccordo tra la forma saggistica e la narrativa: tre giornate del diario di bordo dell’ufficiale Hiroo Onoda. Refrattario all’armistizio, Onoda continua la sua guerra nell’isola filippina di Lubang tra il 1945 e il 1974. La figura di Onoda - buzzattiana, siderale e siderante - è la messa in scena del concetto di sidération: Onoda si posiziona rispetto al mondo con una felice rassegnazione, nella ricerca di quel vuoto siderale anche rispetto alle condizioni dell’apprendimento, dell’amore, dell’estetica e della morte. Non è casuale vista la densità semantica del concetto il richiamo al Barthes dei Fram- |
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menti di un discorso amoroso: «La necessità di questo libro sta nella seguente considerazione: il discorso amoroso è oggi d’una estrema solitudine. [...] Quando
un discorso viene, dalla sua propria forza, trascinato in questo modo
nella deriva dell’inattuale, espulso da ogni forma di gregarietà, non
gli resta altro che essere il luogo, non importa quanto esiguo, di un’affermazione. Questa affermazione è in definitiva l’argomento del libro che qui ha inizio.» Non è casuale vista la densità semantica del concetto il richiamo al Barthes dei Frammenti di un discorso amoroso: «La necessità di questo libro sta nella seguente considerazione: il discorso amoroso è oggi d’una estrema solitudine. [...] Quando un discorso viene, dalla sua propria forza, trascinato in questo modo nella deriva dell’inattuale, espulso da ogni forma di gregarietà, non gli resta altro che essere il luogo, non importa quanto esiguo, di un’affermazione. Questa affermazione è in definitiva l’argomento del libro che qui ha inizio.»
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Quando c’è una riduzione del senso di realtà, l’innamorato è in estasi laddove il mondo è siderato. Ma se Barthes sceglie un linguaggio volutamente nebuloso per mappare un territorio di per sé senza limiti, Tugny traccia le polarità dello schock siderale con un stile sulfureo e preziosamente pulito.
Come se l’arresto immediato, la paralisi estetico - ontologica della sideration si riverberasse anche nelle parole utilizzate; altrettanti dettagli che risplendono nella realtà delle cose.
Come se l’arresto immediato, la paralisi estetico - ontologica della sideration si riverberasse anche nelle parole utilizzate; altrettanti dettagli che risplendono nella realtà delle cose.
Viviana Vacca
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