Sezione Filosofia Alphaville Rubrica inserto di PASSPARnous
Rubrica Interviste e discussioni
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Per una Ecosofia del futuro
Il decimo numero della rivista PASSPARnous
presenta la “Sezione Ecosofia”.
presenta la “Sezione Ecosofia”.
Sistemica
C’è una storia che ho già raccontato altrove e che voglio raccontare di nuovo. In una spiaggia pietrosa di Big Sur, in California, una bambina bionda e un uomo anziano sorridente delicatamente raccolgono conchiglie, granchi, stelle marine. È un gioco e una lezione. Dice l’uomo: «Ora voglio fare un grande salto, farti cioè questa domanda: come pensi?» «Con il cervello, dentro la testa». «Questo può essere la parte che lo fa, ma non il “come” [...]». Gregory – ci ricorda sua figlia Nora Bateson – aveva la capacità di imparare un po’ ovunque e da qualunque cosa: da un cane, da un acquario, dagli scienziati incontrati, da una poesia.
Da un chiasmo di storie in cui mettere un punto non significa esaurimento delle possibilità di nuovi racconti. L’essere vivente – l’uomo, l’animale, la pianta – è sempre un essere in relazione con qualcos’altro: la mente umana è sistema complesso che surclassa il cervello, “è la radice dell’albero che cresce attorno a una rocca o il modo di giocare delle lontre”. Un pensare sistemico si declina sul chiasmo tra le piccole e grandi relazioni: dal granchio alla stella marina, dalla mano al nostro sguardo, le unità evolutive sono essenzialmente delle idee la cui anatomia ne costituisce il corpus chiasmatico. Senza la funzione di una cornice, di un contesto (“perché le cose hanno dei contorni?” è la domanda di Nora bambina a Gregory e il rosso di Passion di Jean Luc Godard) più ampio di ogni singola idea o realtà, sarebbe impossibile per un anemone di mare imparare a crescere e per un ameba scegliere cosa fare nel momento successivo. Una partitura jazz in cui imparare a vedere le delicate interdipendenze che conferiscono integrità e armonia a un sistema ecologico. Se la vita sulla terra ha assorbito delle informazioni nel corso del passato per svilupparsi secondo le regole di un mastodontico processo cibernetico, le informazioni che fluiscono in tutti i sistemi biologici secondo la modalità chiasmatica di una struttura che connette. Sebbene ogni uomo – e ogni apertura di un corpo – soggetto – viva dentro un sistema di relazioni ecologiche e di grandi cicli fisici e biologici, spesso perde la concretezza del proprio corpo. Il corpo non finisce e non ha il proprio confine nell’epidermide. La pelle è il punto di incontro, lo strato di cellule trasparenti che ci tiene in contatto con l’aria, l’acqua, le cose che tocchiamo. L’immersione in una struttura che connette asseconda la rivitalizzazione del corpo emozionale e del soggetto e del pensiero. Un’ecosofia critica è la struttura che connette il pensiero al rischio dell’atto di creazione emotiva. Viviana Vacca
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Artificiale/Naturale
“ Non c’è più né uomo né natura, ma unicamente processo che produce l’uno nell’altra e accoppia le macchine […]. E quando consideriamo quel che c’è di profondamente artificiale nelle riterritorializzazioni perverse, ma anche nelle riterritorializzazioni psicotiche ospedaliere, oppure nevrotiche familiari, esclamiamo: ancora più perversioni, ancor più artificio, finché la terra diventi talmente artificiale che il movimento di deterritorializzazione crei necessariamente da se stesso una nuova terra […]. È questo il compimento del processo: non una terra promessa e preesistente, ma una terra che si crea via via colla propria tendenza, col suo decollo, con la sua stessa deterritorializzazione.” Il soggetto è costitutivamente aperto: impossibile contrapporre la naturalezza degli impulsi e la dimensione macchinica. Il famoso dispendio di Bataille è ancora produzione: produzione di consumo. Il limite dell’utile di Bataille non va abbastanza a fondo: è l’utile che ha più limiti. L’utilità si rivela attraverso Hume in tutta la sua mutevolezza, è un artificio, prodotto dell’immaginazione: l’utilità non deriva da un bisogno (l’utilità non deriva da un bisogno, come se sotto ogni azione si nascondesse un bisogno, bensì da una forma sociale istituzionalizzata) ma da una forma sociale istituzionalizzata. Artificio contro artificio, questo il nostro campo di battaglia: la filosofia ritrova tutta la sua “utilità”. Altro che “desiderio sovversivo”.
Il desiderio non è sovversivo. Il rapporto natura/artificio non si dà in termini di diritti da una parte e leggi dall’altra quanto in termini di tendenze e istituzioni. La linea di soggettivazione intesa come processo e la produzione si soggettività avvengono dentro il dispositivo (laddove il dispositivo lo permetta o lo renda possibile) non fuggono dallo stesso. Le linee di soggettivazione possono essere considerate anche il bordo del dispositivo, ciò che permette di passare da un dispositivo ad un altro. L’artificio è il vero luogo della potenza collettiva, dal momento che l’artificio fa completamente parte della Natura e di quel criterio che distingue i viventi: la loro capacità di essere affetti. È l’artificio ad assicurare alla natura la possibilità di esercitarsi e di arrivare a una potenza senza la quale lo stato di natura rimarrebbe irreale e astratto. Il muoversi della ragione non è artificiale: si basa sulla composizione naturale dei rapporti. Il problema di sapere se esseri razionali, o che stanno per diventarlo, abbiano la necessità di impegnarsi reciprocamente attraverso un contratto, è estremamente complesso; comunque, anche a questo livello, il contratto non implica affatto una rinuncia convenzionale al diritto naturale, non implica nessun limite artificiale. Lo stato di ragione fa tutt’uno con la formazione di un corpo superiore e di una mente superiore […]: in effetti, se due individui compongono interamente i loro rapporti, formano naturalmente un individuo due volte più grande, avente un diritto di natura due volte più grande. Lo stato di ragione non sopprime e non limita lo stato di natura, anzi, lo porta a una potenza senza la quale esso rimarrebbe irreale e astratto. (in Deleuze, Spinoza e il problema dell’espressione). Silverio Zanobetti
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Le Rubriche di Alphaville
DIFFERENTI RIPETIZIONI
tra F. Treppiedi e S. Zanobetti Articolo redatto da Silverio Zanobetti Sistemica
Articolo di Viviana Vacca Artificiale/Naturale
Articolo di Silverio Zanobetti |
Le declinazioni locali
del sistema capitalistico Articolo di Marco Bachini La crudeltà innocente
come potenza di affermare Articolo di Silverio Zanobetti Elogio della stanchezza
Articolo di Viviana Vacca |
EVENTO FILOSOFIA
Articolo di presentazione dell’Evento Ecosofia Articolo di Silverio Zanobetti |
Scrivono nella rivista: .
Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Alessandro Rizzo, Silverio Zanobetti, Fabio Treppiedi, Roberto Zanata, Sara Maddalena, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Bruno Maderna, Alessia Messina, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Francesco Panizzo.
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