Oedipus, tratto da Oedipus Tyrannos di Sofocle, è un progetto site specific commissionato e coprodotto da Conversazioni/Teatro Olimpico di Vicenza, Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale, un meraviglioso spettacolo di Robert Wilson in scena a ottobre al Teatro Olimpico di Vicenza. Meraviglioso perché veramente straordinario, eccezionale, sotto molti punti di vista: la versione proposta dal celeberrimo artista statunitense è elegante, misteriosa, rituale, ironica, spaventosa, archetipica, ed esteticamente molto ricercata. L’Oedipus di Wilson fa riferimento alla traduzione dell’Edipo re di Ettore Romagnoli del 1926, e a quella che Orsatto Giustiniano realizzò per lo spettacolo inaugurale del 1585 al Teatro Olimpico di Vicenza, ma è una trasposizione sorprendente in cui la tragedia è scomposta e ricomposta in modo del tutto originale e il testo non è il protagonista. La storia è tanto universalmente nota quanto universale e viene pertanto narrata in più lingue dagli aedi: la molteplicità dei linguaggi è anche quella che caratterizza la felice commistione di teatro, danza, musica e grazie alla quale si sopprimono i confini tra le diverse discipline. Artisti internazionali, danzatori, performer, musicisti - un magnifico Dickie Landry che suona il sax in scena - e attori – tra cui Angela Winkler e Mariano Rigillo - sono elementi che Wilson, valente architetto, combina sapientemente con la peculiare struttura del teatro con cui interagisce, e con la luce, i colori, le voci, la musica, i suoni e gli oggetti introdotti in scena, quali rami, lastre di metallo, sedie. Il regista non promuove certo l’idea di un teatro naturalistico: il trucco è marcato, i gesti ora lenti e studiati, ora rapidi e destabilizzanti, le espressioni a volte esagerate e sospese nell’attimo del loro eccesso, e soprattutto spesso le pose dei performer sono artificiali al punto da confondere gli artisti e le statue del Teatro Olimpico ugualmente protagoniste grazie alla luce che ne mette in evidenza particolari salienti. Luce, che, notoriamente, è una componente essenziale del lavoro di Wilson, il quale è anche light designer e secondo il quale “la luce è la misura di tutte le cose”: in particolare, con riferimento a questo spettacolo, dichiara che per lui “il tema centrale della storia di Edipo è l’oscurità. Egli si propone di far luce sull’assassinio di Laio per liberare Tebe dalla pestilenza. Ma sarà capace di sopportare la luce quando infine farà luce su di lui?”. Interessante a tal proposito l’incontro con Wilson e la giornata di studi La luce sfuma il tempo promossi dall’Università degli Studi di Padova e Quartett - Guido Bartorelli, Leonella Caprioli, Cristina Grazioli e Farah Polato – un appassionante approfondimento intorno all’opera di Robert Wilson. Oedipus si rivela pertanto un’esperienza tanto immersiva quanto straniante, che riporta il teatro a luogo di finzione, sogno, spazio di rappresentazione illusoria in cui l’aspetto visuale è prevalente ma nel contempo talmente coinvolgente da permettere allo spettatore un’attiva commozione e un impetuoso entusiasmo, confermati da lunghi e meritati applausi. Sara Maddalena
Oedipus ideazione, scene, light design e regia Robert Wilson co-regista Ann Christin Rommen musiche originali Dickie Landry e Kinan Azmeh costumi Carlos Soto collaborazione alla scenografia Annick Lavallée-Benny collaborazione alle luci Solomon Weisbard drammaturgia Konrad Kuhn interpreti Mariano Rigillo, Angela Winkler, Michalis Theophanous, Casilda Madrazo, Kayije Kagame, Alexis Fousekis, Dickie Landry con la partecipazione di Meg Harper, Laila Gozzi, Alessandro Anglani, Marcello di Giacomo, Gaetano Migliaccio, Francesco Roccasecca, Annabella Marotta, Francesca Gabucci voci di Robert Wilson, Lydia Koniordou, Christopher Knowles assistente alla regia e direttore di scena Sara Thaiz Bozano sound designer Dario Felli programmazione e supervisione luci Marcello Lumaca make up Manu Halligan tecnico del suono Marco Olivieri direttore tecnico Enrico Maso capo macchinista Adriano Pernigotti sarta Lara Friio attrezzista di scena Cecilia Sacchi operatore follow-spot Isadora Giuntini truccatore e parrucchiere Nicole Tomaini documentazione video Andrea Villa stagisti Alice Cappellini, Giuseppe Luraghi, Flavia Ruggeri, Francesca Sartorio direttore di produzione Virginia Forlani assistenti di produzione Maddalena Papagni e Elisa Crespi assistente personale di Robert Wilson Nelson Gellrich ufficio Stampa e Comunicazione Adriana Vianello/Studio Systema Scrivono in PASSPARnous:
Bruno Benvenuto, Ubaldo Fadini, Tiziana Villani, Claudia Landolfi, Alfonso Amendola, Mario Tirino, Vincenzo Del Gaudio, Alessandra Di Matteo, Paulo Fernando Lévano, Enrico Pastore, Francesco Demitry, Sara Maddalena, Alessandro Rizzo, Gianluigi Mangiapane, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Fabio Treppiedi, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Stefania Trotta, Manuel Fantoni, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Massimo Maria Auciello, Maria Chirico, Ambra Benvenuto, Valentina Volpi, Massimo Acciai, Gianluca de Fazio, Marco Maurizi, Daniele Guasco, Carmen Guarino, Claudio Kulesko, Fabrizio Cirillo, Francesca Izzi, Libera Aiello, Antonio Mastrogiacomo, Giulia Vencato, Alessandro Baito, Margherita Landi, Nicola Candreva, Patrizia Beatini, Mirjana Nardelli, Stefano Oricchio, Manlio Palmieri, Maria D’Ugo, Giovanni Ferrazzi, Francesco Ferrazzi, Luigi Prestinenza Puglisi, Davide Palmentiero, Francesco Panizzo. |
Di alcuni gravi
problemi del teatro italiano di Enrico Pastore Intervista a
Enrico Pastore sul suo Imaginary landscapes: tale on invisible cities di Francesco Panizzo Intervista a
Cosimo Cinieri di Francesco Panizzo Silvia Costa:
A Sangue freddo con intervista di Enrico Pastore Intervista a Irene Russolillo
di Enrico Pastore Un grande particolare.
A Novi Cad con il Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards di Francesco Panizzo Alcune idee antiche
per un teatro contemporaneo di Enrico Pastore La guerra di Pippo
tra ceneri e diamanti Dopo la battaglia di Viviana Vacca Incontri verticali
con Jurij Alschitz di Mariella Soldo Panico!
Un non-movimento dove il singolo è gruppo di Daniele Vergni Sottrazioni -
Conferenza in commemorazione di Carmelo Bene al Caffè Letteraio Le Murate di Francesco Panizzo |
|
Vuoi diventare pubblicista presso la nostra rivista?
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall’immagine sottostante.
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall’immagine sottostante.