Tre spettacoli:
Talita Kum – Note sul silenzio – Intime Fredme
Articolo di Enrico Pastore
Talita Kum, Note sul silenzio e Intime Fremde (i primi due in scena al Caffè Muller e l’ultimo all’Unione Culturale Franco Antonicelli) sono tre lavori che ho visionato durante il Torino Fringe Festival (in scena fino al 13 maggio). Benché i lavori siano molto diversi, li tratto insieme perché apparsi in un unico contenitore che li accomuna. Il Torino Fringe Festival è un evento che mi lascia molti dubbi e non amo particolarmente.
Le ragioni sono molte (scarsa comunicazione, trattamento economico riservato agli artisti, programmazione di spettacoli già ampiamente circuitati in città) e meriterebbero un articolo dedicato. Preferisco lasciare spazio alle opere che, benché contenessero ognuna dei difetti, avevano anche punti di grande forza e una certa delicata poesia che va difesa e messa in luce. Talita Kum della Compagnia Riserva Canini è permeato di inquietudine e di quello che Freud chiamava: perturbante. Dapprima le ombre, dietro un velo; poi una figura nera e incappucciata che emerge; infine questa figura si sdoppia: l’uomo nero e una donna che appare indistinguibile da una bambola. Le due figure condividono uno stesso corpo. Sono inscindibili. L’uomo in nero e la donna bambola. I doppi e l’automa così simile all’essere umano da non capire se sia vivo oppure no. I due che sono uno partecipano a una danza nella quale la donna perde le gambe e acquisisce un corpo, l’uomo in nero si dissolve rivelando la sua natura inconsistente. In Talita Kum siamo nel mondo dei sogni e delle visioni. Ma siamo anche in uno dei territori propri del teatro: i doppi e i feticci, miti potenti, che mettono a disagio. Soprattutto le bambole da sempre gioco di bimbi e oggetto culto dei film dell’orrore, o della migliore fantascienza di Philip K. Dick con i suoi robot che non sono distinguibili dagli umani. In Talita Kum l’atmosfera e la bravura dell’attrice Valeria Sacco sono il valore aggiunto che in quell’inconsistenza onirica, più vicina all’incubo che al sogno, trovano la loro casa naturale. Forse la drammaturgia può essere snellita e migliorata soprattutto nella prima parte in cui non si capisce veramente dove si vuole andare a parare. Per fortuna è solo una sensazione che presto svanisce e ci si lascia affascinare dall’avventura di inquietante attrazione che emana da ciò che accade in scena. Note sul silenzio di Cirko Vertigo per la regia di Paolo Stratta non è veramente uno spettacolo, quanto più un omaggio al corpo in movimento e al silenzio. Quindici giovani esecutori si avvicendano sulla scena nel più completo silenzio. Solo i loro corpi e gli attrezzi che di volta in volta vengono utilizzati: il cerchio, il trapezio, il palo cinese, le corde e le stoffe. Il silenzio, come aveva già scoperto Cage, non esiste. Gli scricchiolii delle corde in tensione, i moschettoni agganciati agli anelli, i respiri degli acrobati che si fanno via via più affannati, unico indizio a rivelar quanto sia difficile ciò che appare così semplice e naturale. Non c’è nulla da capire, niente viene detto e niente appare che faccia riflettere o discutere all’uscita. Solo lo sforzo dei corpi, il loro distendersi e contrarsi in pose che non vorremmo prendere mai, la vertigine dell’altezza e la percezione di pericolo, la fascinazione della meraviglia. Gli elementi base del circo: niente più, che nel silenzio più completo e attento acquisiscono una luce e una consistenza diversa. Intime Fremde di The Foreigner’s Theatre di Berlino è una performance teatrale prodotta dal Teatro del Lemming con Tatwerk/Performative Forschung. Il collettivo di quattro donne è diretto da Chiara Elisa Rossini. Intime Fremde è un lavoro aggressivo, che impegna il pubblico fin da subito in maniera muscolare. All’entrata tre figure in tuta bianca e mascherina protettiva impongono di controllare non solo il biglietto ma i documenti. SI viene perquisiti, e divisi tramite un braccialetto di diverso colore. Le istruzioni sono gridate in lingue straniere. Fin da subito è chiaro che, varcando il confine tra la il foyer e il teatro, si entra a far parte di una comune riflessione sul tema della migrazione in tutte le più svariate forme in cui è possibile declinare la parola. Nazionalità, genere sessuale, appartenenza religiosa e via discorrendo. E il tutto in una forma sempre prossima al pubblico, quasi invadente, che mette a disagio perché il confine tra attori/performers e pubblico può venire infranto in ogni momento. Intime Fremde è una performance che ha momenti di grande forza e immagini notevoli e di ampia efficacia. Pone domande scottanti, di allarmante attualità benché forse in maniera un po’ confusa, accumulandole tutte in un grande e impossibile mucchio. Si viene come mitragliati da questo caleidoscopio di pregiudizi, muri eretti tra simili, scatole in cui contenere identità che non devono mischiarsi, corpi esposti e poi sfregiati. Questa abbondanza è forse anche la debolezza del lavoro, che laddove raggiunge un’intensità subito trapassa altrove smuovendo dal pantano della palude un altro tema, un altro sopruso. È come se si fosse in uno stadio di studio, dove il materiale è tutto lì in attesa di una definizione e focalizzazione, ma ci si rende conto anche che in realtà è la forma voluta e causata dalle tante domande senza risposta che questa società ci pone ogni giorno. Enrico Pastore
Scrivono in PASSPARnous:
Bruno Benvenuto, Ubaldo Fadini, Tiziana Villani, Claudia Landolfi, Alfonso Amendola, Mario Tirino, Vincenzo Del Gaudio, Alessandra Di Matteo, Paulo Fernando Lévano, Enrico Pastore, Francesco Demitry, Sara Maddalena, Alessandro Rizzo, Gianluigi Mangiapane, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Fabio Treppiedi, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Stefania Trotta, Manuel Fantoni, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Massimo Maria Auciello, Maria Chirico, Ambra Benvenuto, Valentina Volpi, Massimo Acciai, Gianluca de Fazio, Marco Maurizi, Daniele Guasco, Carmen Guarino, Claudio Kulesko, Fabrizio Cirillo, Francesca Izzi, Libera Aiello, Antonio Mastrogiacomo, Giulia Vencato, Alessandro Baito, Margherita Landi, Nicola Candreva, Patrizia Beatini, Mirjana Nardelli, Stefano Oricchio, Manlio Palmieri, Maria D’Ugo, Giovanni Ferrazzi, Francesco Ferrazzi, Luigi Prestinenza Puglisi, Davide Palmentiero, Francesco Panizzo. |
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