Per affermare la propria identità è fondamentale il rapporto con l’altro? In un testo di Robert Antelme si legge che “la storia di ognuno si fa attraverso il bisogno di essere riconosciuto senza limite”, di qui nasce Singspiele, spettacolo ideato da Maguy Marin, interpretato da David Mambouch, con la scenografia di Benjamin Lebreton. La danzatrice e coreografa spiega di aver voluto “dare spazio e attenzione a visi anonimi o conosciuti che, al momento del loro apparire, catturano il nostro sguardo con l’estraneità di una percezione inintelligibile nell’immediato”. Ed ecco entra in scena un uomo in mutande con davanti al viso una foto, un primo piano del volto di qualcun’altro, cui presta il proprio corpo.
L’artista si veste, lentamente, con gli abiti appesi su una sorta di muro alle proprie spalle: nell’aggiungere o cambiare capo d’abbigliamento stacca dalla propria faccia una foto scoprendone un’altra diversa, come un calendario a strappo giornaliero, e a ogni immagine corrisponde un modo di muoversi differente. L’idea è semplice, ma realizzata con grande attenzione ai particolari, e viene ripetuta per un’ora di spettacolo. La galleria di personaggi, e cliché, è vastissima: uomini, donne, transessuali, bambini, giovani, vecchi, neri, bianchi, non mancano addirittura maschere, statue e bambole. Nella lenta transizione da un soggetto al seguente lo spettatore accomoda lo sguardo, prende confidenza con la figura in scena e poi improvvisamente tutto cambia, il gioco ricomincia. Antico gioco di bimbi e travestimenti, gioco d’attore, gioco di mimi e di ruoli, apparentemente dilettevole, ma da quell’associazione di movimento e immagine sortiscono inquietanti domande sul significato di essere donna, uomo; essere, esistere, per gli altri, grazie agli altri, attraverso gli altri. Il confronto con l’alterità si sposta nell’interiorità. Ma dov’è, in quel vestito, o nell’altro, nel modo di allacciarsi le scarpe, di tirarsi su i pantaloni, di stare seduti mettendo la borsa sulle ginocchia, di gettare all’indietro la sciarpa, dov’è nascosta la vera identità? Forse ognuno può essere tutto, può contenere tutti quegli stereotipi, può essere tutte quelle persone? Ricordando la teoria della Gestalt ci si chiede qual è la reazione nell’incontro con l’altro e se ciascuno può creare la propria “forma” aggiustandola secondo la situazione che incontra e l’ambiente in cui vive: nell’interazione come si modifica la propria identità, che è pur sempre in continua metamorfosi? L’artista in scena mostra ma non vede, si fa tramite di una riflessione. Aiuta lo spettatore a conoscersi, essendo noto che la mancata frequentazione di uno specchio, che sia esso reale o sociale, comporta spesso una percezione di sé difforme dalla realtà. E invero la luce sul palcoscenico è molto forte grazie a una fila impietosa di proiettori, ma anche il pubblico in sala è illuminato, per sottolinearne la presenza quale collettivo protagonista emblema dell’intersoggettività. Eppure “nell’assoluta chiarezza non ci si vede né più né meno che nell’assoluta oscurità, e che così l’uno come l’altro vedere sono un puro vedere, un veder nulla.” (G.W.F. Hegel) e forse ciò che si mostra e che si vede è sempre e solo apparenza. Sara Maddalena
SINGSPIELE Théâtre La Vignette di Montpellier. Spectacle co-accueilli avec Montpellier Danse 2014-2015 Conception: Maguy Marin Interprétation: David Mambouch Scénographie: Benjamin Lebreton Régie générale: Rodolphe Martin Lumières: Alex Bénéteaud Création sonore: David Mambouch Son: Antoine Garry |
INCAMMINANDOSI VERSO IL FUTURO
di Sara Madddalena Eros, impulso
vitale e necessario di Sara Maddalena |
Scrivono in PASSPARnous: k
Aldo Pardi, Claudia Landolfi, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Alessandro Rizzo, Fabio Treppiedi, Silverio Zanobetti, Sara Maddalena, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Alessia Messina, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Enrico Pastore, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Francesco Panizzo.
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