In questo numero, ospite di PASSPARnous Emanuele Mengotti, regista promettente emigrato in America.
Emanuele ci parli del suo percorso artistico e delle sue tappe più importanti.
Non mi sono mai reputato una persona molto dotata a livello artistico, anzi è il contrario. Non so dipingere, non so cantare e non so ballare. Fortunatamente sono dotato di una grande immaginazione. Sin da piccolo ho usato la mia fantasia per cercare di creare realtà alternative, cercando di coinvolgere anche altre persone. Da qui la mia voglia di raccontare storie agli altri non si è mai fermata. Provo piacere nel tenere l’attenzione altrui concentrata sui miei mondi. Col passare degli anni mi sono avvicinato al mondo della recitazione ed è stata una scoperta importante, un modo diverso per coinvolgere il pubblico e per renderlo partecipe delle mie sensazioni. Un anno e mezzo fa, ebbi un’idea per un corto, volevo scriverlo soprattutto per interpretarlo, ma poi finii anche a dirigerlo. In questo modo scoprii casualmente anche cosa vuol dire stare dietro a una camera da presa.. Non era poi così male.. Anzi! Quella è stata una scoperta importantissima, direi, la scoperta!
È strano, ma è stato il destino a mettermi dietro a una cinepresa, anche se non mi piace chiamarlo destino, preferisco chiamarlo “traiettoria ottimale”, tanto per restare nel mondo cinematografico...
Hai mai sentito parlare di traiettoria ottimale? La tua vita è come un fiume, se miri a uno scopo a cui non sei predestinato, nuoterai sempre contro corrente. Il giovane Gandhi vuole pilotare una star car? non accadrà mai! La piccola Anna Frank vuole insegnare al liceo? Ti attacchi Annina non è il tuo destino!
Queste importanti figure andranno avanti per scuotere il cuore e le menti di milioni di persone.“Scopri qual è il tuo destino e il fiume ti ci porterà” cito una massima dal film L’uomo che fissa le capre.
Non mi sono mai reputato una persona molto dotata a livello artistico, anzi è il contrario. Non so dipingere, non so cantare e non so ballare. Fortunatamente sono dotato di una grande immaginazione. Sin da piccolo ho usato la mia fantasia per cercare di creare realtà alternative, cercando di coinvolgere anche altre persone. Da qui la mia voglia di raccontare storie agli altri non si è mai fermata. Provo piacere nel tenere l’attenzione altrui concentrata sui miei mondi. Col passare degli anni mi sono avvicinato al mondo della recitazione ed è stata una scoperta importante, un modo diverso per coinvolgere il pubblico e per renderlo partecipe delle mie sensazioni. Un anno e mezzo fa, ebbi un’idea per un corto, volevo scriverlo soprattutto per interpretarlo, ma poi finii anche a dirigerlo. In questo modo scoprii casualmente anche cosa vuol dire stare dietro a una camera da presa.. Non era poi così male.. Anzi! Quella è stata una scoperta importantissima, direi, la scoperta!
È strano, ma è stato il destino a mettermi dietro a una cinepresa, anche se non mi piace chiamarlo destino, preferisco chiamarlo “traiettoria ottimale”, tanto per restare nel mondo cinematografico...
Hai mai sentito parlare di traiettoria ottimale? La tua vita è come un fiume, se miri a uno scopo a cui non sei predestinato, nuoterai sempre contro corrente. Il giovane Gandhi vuole pilotare una star car? non accadrà mai! La piccola Anna Frank vuole insegnare al liceo? Ti attacchi Annina non è il tuo destino!
Queste importanti figure andranno avanti per scuotere il cuore e le menti di milioni di persone.“Scopri qual è il tuo destino e il fiume ti ci porterà” cito una massima dal film L’uomo che fissa le capre.
Come già ho precisato, attraverso questo cortometraggio ho scoperto la mia passione nello stare dietro la macchina da presa. Il sonno della ragione è un cortometraggio sperimentale e visionario. Normalmente in tutte le mie opere, il primo e più importante passo è la visione. Mettendo assieme diverse visioni creo la mia storia, a volte, inizialmente, io stesso fatico a trovare un nesso tra le immagini, ma col passare del tempo tutto mi appare più chiaro e tutto acquista il suo significato. In questo cortometraggio ho lasciato ampio spazio al mio subconscio e mi sono fidato di lui. Sapevo che quello che stavo facendo mi avrebbe portato a qualcosa e mi sono lasciato andare. Non avendo mai studiato la grammatica cinematografica ed essendo la mia prima esperienza, in questo cortometraggio vi sono molte lacune tecniche, ma, tutto sommato sono soddisfatto, soprattutto per l’esperienza in se.
Il mio secondo cortometraggio The writer è stato realizzato a Los Angeles, nell’Aprile 2012. In quest’opera ho posto molta attenzione e cura nella scelta delle immagini. Affidandomi ad Amparo De Miguel, in quanto direttrice della fotografia, la quale, ricordo, è stata premiata dalla Kodak come vincitrice per la miglior fotografia, inoltre, mi sono affidato a una crew internazionale di esperti. Abbiamo lavorato molto sulle atmosfere cercando di trasportare lo spettatore in un racconto surreale privo di spazio e di tempo. Il cortometraggio è stato proiettato anche in uno dei cinema privati degli studios della Warner Bros. riscuotendo numerosi complimenti. The writer racconta una storia d’amore e peccato, passione e vendetta uniti insieme in una surreale cornice e raccontati da uno scrittore dannato.
Recentemente, ho ultimato il secondo dei due teaser legati al mio progetto The Plague Doctor, il lungo-metraggio che sto sviluppando e pianificando negli Stati Uniti, ma che verrà girato a Venezia. Sarà uno psycho thriller che si ispirerà a storie e leggende legate alla laguna veneziana e alla maschera del medico della peste. La maschera del medico della peste, col suo lungo “becco” bianco, veniva utilizzata dai medici nell’antichità per difenderli dal contagio del morbo e, lungo la storia che propongo, assume le vesti di una presenza inquietante, dove la realtà e le certezze, col passare del tempo, si fanno sempre più labili fra immagini evocative e richiami ad eventi passati. I due video sono stati ultimati fra Settembre 2011 e il 2012 e sono un assaggio delle atmosfere e dello stile del mio film. Con il direttore della fotografia Edoardo Emanuele abbiamo lavorato sulla ricerca di uno stile raffinato, sfruttando la bellezza suggestiva ed evocativa delle location veneziane ed il fascino misterioso delle maschere artigianali veneziane. Il risultato è consultabile online su youtube e vimeo, cercando Plague doctor teaser.
Il mio secondo cortometraggio The writer è stato realizzato a Los Angeles, nell’Aprile 2012. In quest’opera ho posto molta attenzione e cura nella scelta delle immagini. Affidandomi ad Amparo De Miguel, in quanto direttrice della fotografia, la quale, ricordo, è stata premiata dalla Kodak come vincitrice per la miglior fotografia, inoltre, mi sono affidato a una crew internazionale di esperti. Abbiamo lavorato molto sulle atmosfere cercando di trasportare lo spettatore in un racconto surreale privo di spazio e di tempo. Il cortometraggio è stato proiettato anche in uno dei cinema privati degli studios della Warner Bros. riscuotendo numerosi complimenti. The writer racconta una storia d’amore e peccato, passione e vendetta uniti insieme in una surreale cornice e raccontati da uno scrittore dannato.
Recentemente, ho ultimato il secondo dei due teaser legati al mio progetto The Plague Doctor, il lungo-metraggio che sto sviluppando e pianificando negli Stati Uniti, ma che verrà girato a Venezia. Sarà uno psycho thriller che si ispirerà a storie e leggende legate alla laguna veneziana e alla maschera del medico della peste. La maschera del medico della peste, col suo lungo “becco” bianco, veniva utilizzata dai medici nell’antichità per difenderli dal contagio del morbo e, lungo la storia che propongo, assume le vesti di una presenza inquietante, dove la realtà e le certezze, col passare del tempo, si fanno sempre più labili fra immagini evocative e richiami ad eventi passati. I due video sono stati ultimati fra Settembre 2011 e il 2012 e sono un assaggio delle atmosfere e dello stile del mio film. Con il direttore della fotografia Edoardo Emanuele abbiamo lavorato sulla ricerca di uno stile raffinato, sfruttando la bellezza suggestiva ed evocativa delle location veneziane ed il fascino misterioso delle maschere artigianali veneziane. Il risultato è consultabile online su youtube e vimeo, cercando Plague doctor teaser.
È interessante l’utilizzo di questi canali come facebook, twitter, youtube, vimeo etc, che riescono a metterti in contatto diretto con il tuo pubblico.
Poter leggere il punto di vista di sconosciuti che si sono avvicinati al tuo lavoro, attraverso il passaparola, è molto costruttivo. Recentemente ho avuto anche un’esperienza molto interessante e speriamo proficua per il mio futuro, ho partecipato all’American Film Market. L’AFM si tiene a Santa Monica, Los Angeles, ogni anno. È uno dei mercati cinematografici più grandi al mondo, nel quale si incontrano registi, produttori, finanziatori e distributori. Al Film Market vi è la possibilità per un regista di presentare il proprio progetto ad un pubblico di addetti ai lavori che volendo possono concretizzare la tua idea. È stato molto costruttivo confrontarsi realmente con il mercato capendo le dinamiche che lo regolano. Attraverso questa possibilità ho avuto modo di incontrare molti produttori e finanziatori, che si sono detti interessati allo sviluppo del mio progetto e con i quali ho deciso di collaborare.
Poter leggere il punto di vista di sconosciuti che si sono avvicinati al tuo lavoro, attraverso il passaparola, è molto costruttivo. Recentemente ho avuto anche un’esperienza molto interessante e speriamo proficua per il mio futuro, ho partecipato all’American Film Market. L’AFM si tiene a Santa Monica, Los Angeles, ogni anno. È uno dei mercati cinematografici più grandi al mondo, nel quale si incontrano registi, produttori, finanziatori e distributori. Al Film Market vi è la possibilità per un regista di presentare il proprio progetto ad un pubblico di addetti ai lavori che volendo possono concretizzare la tua idea. È stato molto costruttivo confrontarsi realmente con il mercato capendo le dinamiche che lo regolano. Attraverso questa possibilità ho avuto modo di incontrare molti produttori e finanziatori, che si sono detti interessati allo sviluppo del mio progetto e con i quali ho deciso di collaborare.
Francesco Panizzo
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