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Ilaria Giannini e il suo nuovo romanzo
Lunedì 10 dicembre, presso la libreria-cafè La Cité di Firenze, è stato
presentato il nuovo romanzo di Ilaria Giannini I PROVINCIALI, edito da
Gaffi editore; tra i presenti: lo scrittore, giornalista Vanni Santoni,
all’introduzione e molti scrittori fiorentini tra il pubblico.
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La rinascita della scena letteraria fiorentina, come sottolinea
Santoni, si avvale di giovani scrittori che di questi tempi hanno ancora
il coraggio di scrivere e di sperimentare al di fuori dalle logiche
commerciali, e la Giannini ne è sicuramente una degna rappresentante con
l’ultimo lavoro letterario e con il prossimo in vista di pubblicazione.
I provinciali è un romanzo che si presenta in una veste semplice ed essenziale, con una quarta di copertina che inganna in merito al contenuto e il suo carico poetico. Parla di una famiglia di provincia (Bozzano, Versilia) i cui problemi irrisolti e le tensioni relazionali/sociali si manifestano in un momento di profonda crisi: il lento morire della nonna, punto di riferimento e custodia della memoria di tutti. Ogni componente del nucleo familiare viene scandagliato e attraversato da uno sguardo interno, spontaneo e senza censure, che si alterna a quello esterno, nel quale non manca un’estetica quasi cinematografica.
I provinciali è un romanzo che si presenta in una veste semplice ed essenziale, con una quarta di copertina che inganna in merito al contenuto e il suo carico poetico. Parla di una famiglia di provincia (Bozzano, Versilia) i cui problemi irrisolti e le tensioni relazionali/sociali si manifestano in un momento di profonda crisi: il lento morire della nonna, punto di riferimento e custodia della memoria di tutti. Ogni componente del nucleo familiare viene scandagliato e attraversato da uno sguardo interno, spontaneo e senza censure, che si alterna a quello esterno, nel quale non manca un’estetica quasi cinematografica.
Sin dal principio i semplici gesti quotidiani si caricano di valenze
simboliche, d’immagini che risuonano dentro il lettore tenendolo
stretto alla pagina: I provinciali può esser letto d’un fiato, grazie
ad uno stile fluido, dove comunque ogni dettaglio apparentemente
insignificante restituisce ai personaggi sfumature funzionali alla loro
caratterizzazione psicologica. Nello spaesamento dato dall’imminente
perdita, dal lutto e dalle decisioni importanti, ogni personaggio fa
appello alle proprie risorse endogene per re-agire, a
seconda del proprio livello di coscienza, riscoprendo molti valori, per
esempio quello della sorellanza e il rispetto per la malattia, nonché
per l’ultimo passaggio: la morte. La lettura di questo romanzo è capace di suscitare emozioni e riflessioni esistenziali in qualsiasi persona (provinciale e-non), fuor di retorica, poiché la Giannini esplora le pieghe di un’umanità che fa parte di noi, per il nostro carattere o per la nostra storia familiare, mettendoci così a nudo. Al suo secondo romanzo, la giovane scrittrice è maturata sensibilmente, soprattutto nei dialoghi, che rappresentano una cifra stilistica e una scelta precisa: rendere vivo il linguaggio attraverso il vernacolo. Non a caso, la scrittrice ha dichiarato di avere ben presente durante la stesura i personaggi di Pratolini. Durante la presentazione c’è stata una domanda di una ragazza, molto interessante dal punto di vista sociologico, poiché in linea con l’andamento culturale odierno, frutto di decenni di omologazione e appiattimento:
- Hai mai pensato di scrivere un seguito del romanzo? A creare una ‘serie’ tipo fiction? [segue una lista di titoli delle serie televisive più famose]. La tipologia della domanda mi ha spinto a riflettere e, così stimolata, mi sono permessa di rispondere io ancor prima dell’autrice. La risposta, spontanea e personale, che ho voluto esprimere in quel momento è stata la seguente:
- Il libro di Ilaria coinvolge tutti perché tratta temi universali; i suoi personaggi possono essere una persona che conosciamo da vicino, un nostro parente o noi stessi. Alla prima lettura della bozza ho visto nel romanzo la mia famiglia, per esempio. Proprio per questo motivo non ha senso parlare di una ‘serie’ o di un seguito perché I provinciali siamo noi, e la storia che deve venire possiamo scriverla solo noi, attraverso la nostra vita, cercando di viverla pienamente, senza vivere quella di qualcun altro, attraverso le fiction per esempio…
Chiudo con un estratto dall’epilogo:
“Presto saremo insieme e la malattia, il dolore, ti sembreranno un gioco a cui si dà troppa importanza. Dormiremo sogneremo di tornare qui – nelle nostre stanze – per guardarli respirare, litigare, amare, soffrire. Vivremo nelle loro anime e il loro amore ci renderà eterni. Ti insegnerò a non avere paura qui, fuori dal tempo, dove le vecchie regole non contano più.”
- Il libro di Ilaria coinvolge tutti perché tratta temi universali; i suoi personaggi possono essere una persona che conosciamo da vicino, un nostro parente o noi stessi. Alla prima lettura della bozza ho visto nel romanzo la mia famiglia, per esempio. Proprio per questo motivo non ha senso parlare di una ‘serie’ o di un seguito perché I provinciali siamo noi, e la storia che deve venire possiamo scriverla solo noi, attraverso la nostra vita, cercando di viverla pienamente, senza vivere quella di qualcun altro, attraverso le fiction per esempio…
Chiudo con un estratto dall’epilogo:
“Presto saremo insieme e la malattia, il dolore, ti sembreranno un gioco a cui si dà troppa importanza. Dormiremo sogneremo di tornare qui – nelle nostre stanze – per guardarli respirare, litigare, amare, soffrire. Vivremo nelle loro anime e il loro amore ci renderà eterni. Ti insegnerò a non avere paura qui, fuori dal tempo, dove le vecchie regole non contano più.”
Martina Lo Conte
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