Psychodream Review Rubrica diretta da Viviana Vacca e Francesco Panizzo
Tre attori, un musicista e un light maker, vanno in scena senza copione, né canovaccio né personaggi predefiniti e utilizzando una formula innovativa creano ogni sera uno spettacolo unico e irripetibile che va oltre i concetti e le definizioni di teatro, improvvisazione, performance. La Performazione come nuova forma di teatro; progetto serio e rivoluzionario che utilizzando stili e linguaggi diversi, provenienti dal teatro e dalla danza, conduce a una realtà visionaria, rompe con schemi, giudizi e pregiudizi, mostra la miriade di possibilità che in ogni istante la vita ci offre.
Antonio Bilo Canella spiega ““Performare” perché si propone come punto focale il momento in cui l’opera d’arte è colta nel suo generarsi realmente e spon- taneamente per la prima volta: mentre si sta per- formare, appunto; il momento d’Illuminazione dell’ar- tista che coglie un assoluto, che in quell’attimo, davan- ti a noi, si fa corpo cavo abitato da qualcosa che è sceso-salito in lui.
|
Si richiede all’attore-artista di farsi vuoto: svuotarsi di aspettative e prefigurazioni, scegliere tra le milioni di in- finite possibilità che ogni istante scenico offre, uscire da percorsi predefiniti per esplorare invece tutti gli infiniti universi possibili e sceglierne uno lì per lì, da non ripetere mai più.” Ed è grande e speciale l’energia che si viene a creare in uno spettacolo in cui tutto si forma e accade nell’hic et nunc. L’attore, dice Grotowski, “deve essere capace in pari misura di rigore e di dono”. Ebbene non c’è alcun dubbio che in questa particolare messa in scena gli attori si diano completamente, con generosità, ma non si deve dimenticare come uno spettacolo di questo genere richieda una ottima preparazione attoriale, training fisico e mesi di studio di vari materiali, che nella fattispecie spaziano da diverse versioni dell’Amleto a teorie economiche.
Richiede inoltre flessibilità, un’altissima e costante concentrazione, attenzione all’ambiente circostante, affinamento della percezione degli altri attori sulla scena, necessità di essere presenti e pronti a cogliere ogni input, perché come sostiene Maurice Sand a proposito dell’improvvisazione “bisogna sorvegliarsi in continuazione per non parlare tutti insieme, per saper sacrificare quello che si sta per dire alle parole dell’interlocutore, per rianimarlo quando si sente indebolito, per riprendere la scena nella sua significanza quando altri se ne discostano, e per tenervici fermi noi stessi”.
|
L’indubitabile competenza e bravura degli artisti fa sì che trascorra un’ora e mezza in cui non ci si rende conto del passare del tempo. Il pubblico è coinvolto nell’accadimento estemporaneo, catturato da testi vivi e intensi, voci profonde, d’azioni sorprendenti, fisicità animale: tutto cambia continuamente, ogni oggetto, ogni parola, può diventare altro, meravigliando lo spettatore, il quale contribuisce egli stesso alla trasformazione, condizionando lo spettacolo con la propria presenza. L’interazione con il pubblico è infatti parte indispensabile di questo momento artistico condiviso.
Ognuno dei presenti, lasciandosi andare e mettendosi in gioco, riconquista una propria dimensione di emotività, trascendenza e libertà.
Con Tessa Canella, Antonio Bilo Canella, Francesco Di Giacomo
Musiche di Emiliano Pucciarelli
Scene di Caterina Giordo
Luci di Caterina Giordo e Maurizio Sacchetti
Ognuno dei presenti, lasciandosi andare e mettendosi in gioco, riconquista una propria dimensione di emotività, trascendenza e libertà.
Con Tessa Canella, Antonio Bilo Canella, Francesco Di Giacomo
Musiche di Emiliano Pucciarelli
Scene di Caterina Giordo
Luci di Caterina Giordo e Maurizio Sacchetti
|
Sara Maddalena
|
|
Vuoi diventare pubblicista presso la nostra rivista?
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall'immagine sottostante.
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall'immagine sottostante.
Click here to edit.
Psychodream Theater - © 2012 Tutti i
diritti riservati