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In occasione dei festeggiamenti per San Michele, la città di Alghero si è prestata ad accogliere per tre giorni nelle proprie piazze e nei propri luoghi, eventi artistici, folkloristici e culinari, trasformandosi così in un piccolo teatro itinerante.
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La città dunque, derubata prima dei suoi spazi, è stata poi dolcemente ricompensata ed omaggiata da due grandi artisti, Raimondo Dore e Salvatore Esposito, che con il piano e la matita hanno messo a nudo i sentimenti e l’idea che di essa hanno, dedicandole la serata inaugurale di Venerdì 28 Settembre.
Infatti, a partire dalle ore 20:00, la storica piazza civica, allestita con un piccolo palco, un pianoforte e un grande schermo, ha cominciato a riempirsi delle note suonate dal musicista sardo Dore e a colorarsi con i trenta ritratti realizzati dal pittore di fama internazionale Esposito. L’idea, scaturita dal noto pittore, era quella di raccontare una città amata, ricorrendo non alle consuete immagini astratte dal tema naturalistico, ma piuttosto ai volti di chi la abita o meglio di chi Salvatore ama chiamare “ gli amici di Alghero”. Come se l’immagine di un luogo fosse stampata prima di tutto sui visi di chi ci vive ma soprattutto, come se la sua immagine di Alghero fosse costituita principalmente da persone e sensazioni ad esse collegate e poi disseminata nei loro sguardi. Come pezzi di un puzzle da leggere e ricostruire dunque i singoli ritratti sono stati proiettati e accompagnati di volta in volta da musiche differenti in base alle sensazioni che essi erano in grado di suscitare nell’artista Dore. Questo connubio tra arti visive, musica e sentimento non poteva che condurre ad un risultato vincente ed emozionante tanto che lo stesso esperimento verrà riproposto all’Accademia di Brera, dove Salvatore Esposito ha insegnato, e dove gli stessi ritratti verranno accompagnati dalla musica del noto jazzista Giorgio Gaslini.
Quella di Venerdì scorso dunque è stata un’occasione importante per apprezzare direttamente due grandi artisti e per riconoscerne indirettamente attraverso i ritatti tanti altri (come Igino Panzino, Giovanni Carta, Gaspare Arborio Mella di S. Elia, Gianni Nieddu), con la fierezza di chi ha preso coscienza che Alghero, oltre ad essere una città tanto amata è anche una città di artisti.
Come è stato possibile apprendere dunque, esistono vari modi più o meno originali per raccontare, ma ciò che conta per riuscirci in maniera vincente è essere spinti da una grande passione e possedere quella rarità di cui solo gli artisti e i talentuosi dispongono, ovvero la capacità di osservare e di cogliere la poesia insita in tutto ciò che ci circonda, perché, come ha detto Esposito "se nella vita non c’è poesia niente ha più senso".
Infatti, a partire dalle ore 20:00, la storica piazza civica, allestita con un piccolo palco, un pianoforte e un grande schermo, ha cominciato a riempirsi delle note suonate dal musicista sardo Dore e a colorarsi con i trenta ritratti realizzati dal pittore di fama internazionale Esposito. L’idea, scaturita dal noto pittore, era quella di raccontare una città amata, ricorrendo non alle consuete immagini astratte dal tema naturalistico, ma piuttosto ai volti di chi la abita o meglio di chi Salvatore ama chiamare “ gli amici di Alghero”. Come se l’immagine di un luogo fosse stampata prima di tutto sui visi di chi ci vive ma soprattutto, come se la sua immagine di Alghero fosse costituita principalmente da persone e sensazioni ad esse collegate e poi disseminata nei loro sguardi. Come pezzi di un puzzle da leggere e ricostruire dunque i singoli ritratti sono stati proiettati e accompagnati di volta in volta da musiche differenti in base alle sensazioni che essi erano in grado di suscitare nell’artista Dore. Questo connubio tra arti visive, musica e sentimento non poteva che condurre ad un risultato vincente ed emozionante tanto che lo stesso esperimento verrà riproposto all’Accademia di Brera, dove Salvatore Esposito ha insegnato, e dove gli stessi ritratti verranno accompagnati dalla musica del noto jazzista Giorgio Gaslini.
Quella di Venerdì scorso dunque è stata un’occasione importante per apprezzare direttamente due grandi artisti e per riconoscerne indirettamente attraverso i ritatti tanti altri (come Igino Panzino, Giovanni Carta, Gaspare Arborio Mella di S. Elia, Gianni Nieddu), con la fierezza di chi ha preso coscienza che Alghero, oltre ad essere una città tanto amata è anche una città di artisti.
Come è stato possibile apprendere dunque, esistono vari modi più o meno originali per raccontare, ma ciò che conta per riuscirci in maniera vincente è essere spinti da una grande passione e possedere quella rarità di cui solo gli artisti e i talentuosi dispongono, ovvero la capacità di osservare e di cogliere la poesia insita in tutto ciò che ci circonda, perché, come ha detto Esposito "se nella vita non c’è poesia niente ha più senso".
Daria Chiappe
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