Per raccontare questa esperienza dobbiamo ritornare a Novembre 2016, one way ticket, un diretto Roma-New Delhi. Pressioni, dolori, passioni, paure: non c’è posto per queste in un viaggio che va ben oltre le dimensioni spazio temporali, o meglio, “al di là” di queste. Perché sì, l’india è misticismo, è spiritualismo, è contraddizione e paradosso, ma, prima di tutto, è la terra del Possibile, quella priva di leggi, scevra da convenzioni, ricca di scienza, ma non vincolata da quest’ultima. Una volta atterrati a New Delhi, la capitale, si viene immediatamente risucchiati da un tipo di flusso caotico a noi ignoto, dall’Ignoto, appunto.
L’aria non permette una respirazione corretta, il Diwali festival, quello delle “luci”, si è appena concluso, lasciando terreno fertile per inquinamento e molte scuse per chiusura di scuole ed altre attività. Questo prevede infatti non solo la illuminazione totale delle città con candele, ma anche una serie di show pirotecnici che sfociano nell’estremo uso di questi, andando a calcare quel gusto per l’esagerazione, peculiarità di questo territorio asiatico.
Tuttavia la particolarità dell’esser arrivati dopo la metà del novembre 2016 non è tanto l’aria irrespirabile post-Diwali, quanto la demonetizzazione in corso d’opera. Questa consiste nel processo tramite il quale un’autorità monetaria decide di privare del valore legale una moneta, in questo caso, due tagli diffusissimi di banconote della Rupia indiana. Una condanna per il turista, impreparato ed ignaro al cospetto di quello a cui andrà incontro. Un’avventura per il viaggiatore, poiché non potrà altro che sbizzarrirsi nella sua facoltà di problem solving in reazione a questo meccanismo all’insegna della cashless economy.
La Paura dell’Ignoto, cruccio della mentalità analitica occidentale, diviene invece l’Orgoglio dell’Ignoto nella fluidità dell’essere-nel-mondo orientale, senza togliere il fatto che questo possa anche riflettersi in miseria e povertà esteriore. Un’esperienza calata nella realtà indiana non poteva che esser fatta in maniera del tutto improvvisata, priva di alcun piano specifico, priva di conoscenza, priva di aspettative o ambizioni, priva di una data di ritorno, priva di mete e di idee, bensì totalmente abbandonata al flusso, quello che distingue perlopiù il modo di vivere dell’indiano medio. Sono Giulia Vencato, ragazza ventisettenne che, conclusa la laurea in psicologia all’Università dell’Aquila, terminati tre anni di studio e lavoro, concluso il periodo di attivismo studentesco ha deciso di gettarcisi in questo Flusso.
Le emozioni non sono poche, le sorprese sono innumerevoli, la facoltà d’immaginazione è povera ai piedi della realtà venutasi a presentare già ai primi passi fatti in aeroporto. In molti mi reputano folle, in molti nullafacente, in molti un eroe, una sprovveduta, una sognatrice. Sono un’utopista, una di quelle che crede che “qualcosa di straordinario sia possibile”, un’umanista, un filantropo. Sono tutto questo e nulla di tutto ciò. Sono. Namasté.
L’aria non permette una respirazione corretta, il Diwali festival, quello delle “luci”, si è appena concluso, lasciando terreno fertile per inquinamento e molte scuse per chiusura di scuole ed altre attività. Questo prevede infatti non solo la illuminazione totale delle città con candele, ma anche una serie di show pirotecnici che sfociano nell’estremo uso di questi, andando a calcare quel gusto per l’esagerazione, peculiarità di questo territorio asiatico.
Tuttavia la particolarità dell’esser arrivati dopo la metà del novembre 2016 non è tanto l’aria irrespirabile post-Diwali, quanto la demonetizzazione in corso d’opera. Questa consiste nel processo tramite il quale un’autorità monetaria decide di privare del valore legale una moneta, in questo caso, due tagli diffusissimi di banconote della Rupia indiana. Una condanna per il turista, impreparato ed ignaro al cospetto di quello a cui andrà incontro. Un’avventura per il viaggiatore, poiché non potrà altro che sbizzarrirsi nella sua facoltà di problem solving in reazione a questo meccanismo all’insegna della cashless economy.
La Paura dell’Ignoto, cruccio della mentalità analitica occidentale, diviene invece l’Orgoglio dell’Ignoto nella fluidità dell’essere-nel-mondo orientale, senza togliere il fatto che questo possa anche riflettersi in miseria e povertà esteriore. Un’esperienza calata nella realtà indiana non poteva che esser fatta in maniera del tutto improvvisata, priva di alcun piano specifico, priva di conoscenza, priva di aspettative o ambizioni, priva di una data di ritorno, priva di mete e di idee, bensì totalmente abbandonata al flusso, quello che distingue perlopiù il modo di vivere dell’indiano medio. Sono Giulia Vencato, ragazza ventisettenne che, conclusa la laurea in psicologia all’Università dell’Aquila, terminati tre anni di studio e lavoro, concluso il periodo di attivismo studentesco ha deciso di gettarcisi in questo Flusso.
Le emozioni non sono poche, le sorprese sono innumerevoli, la facoltà d’immaginazione è povera ai piedi della realtà venutasi a presentare già ai primi passi fatti in aeroporto. In molti mi reputano folle, in molti nullafacente, in molti un eroe, una sprovveduta, una sognatrice. Sono un’utopista, una di quelle che crede che “qualcosa di straordinario sia possibile”, un’umanista, un filantropo. Sono tutto questo e nulla di tutto ciò. Sono. Namasté.
Giulia Vencato
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Bruno Benvenuto, Ubaldo Fadini, Tiziana Villani, Claudia Landolfi, Alfonso Amendola, Mario Tirino, Vincenzo Del Gaudio, Alessandra Di Matteo, Paulo Fernando Lévano, Enrico Pastore, Francesco Demitry, Sara Maddalena, Alessandro Rizzo, Gianluigi Mangiapane, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Fabio Treppiedi, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Stefania Trotta, Manuel Fantoni, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Massimo Maria Auciello, Maria Chirico, Ambra Benvenuto, Valentina Volpi, Massimo Acciai, Gianluca de Fazio, Marco Maurizi, Daniele Guasco, Carmen Guarino, Claudio Kulesko, Fabrizio Cirillo, Francesca Izzi, Antonio Mastrogiacomo, Giulia Vencato, Alessandro Baito, Francesco Panizzo.
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