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Gideon falls
In fondo alla palude
Articolo di Maurizio Oliviero
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È da circa un’ora che sono nella mia fumetteria di fiducia. Sto spulciando lo scaffale dedicato ai comics non supereroistici. “Jeff Lemire spacca!”, esclama di colpo un adolescente, mostrando a un amico un volume di Descender; Stai crescendo bene, giovanotto! penso tra me e me. “Lemire mi ha fatto il cuore a pezzi...” sussurra poco dopo una trentenne, indicando a un’amica il grosso volume di Essex County. “Qua la mano, sorella!”, trattengo tra i denti. La fumetteria sta per chiudere, così passo allo scaffale “Novità”, compro Gideon Falls 1: il fienile nero (testi: Jeff Lemire, disegni: Andrea Sorrentino, edito dalla Bao) ed esco dal negozio. Torno a casa, mi metto sotto le coperte e inizio a leggere. È una serata umida che scorre con grave lentezza. È la serata perfetta.
Vent’anni fa, quando frequentava ancora la scuola di cinema, Lemire aveva già immaginato Norton Sinclair, il protagonista di Gideon Falls, cui voleva dar vita attraverso un film horror. Poi l’idea è stata accantonata, e solo oggi il personaggio prende finalmente forma nelle pagine di un fumetto dannatamente inquietante. Nella città di Gideon Falls, il prete Tom muore in circostanze misteriose e viene rimpiazzato da padre Fred. Dall’altra parte della città vive Norton, un marginale paranoico, convinto che nella spazzatura si celi la chiave per impedire una catastrofe. I destini di questi due personaggi sono legati entrambi all’esistenza di un terribile fienile nero. Non serve dire altro. Lemire ha realizzato un fumetto di rara cupezza, che ci fa pensare all’immagine di una palude misteriosa, in cui l’aria è pesante e insalubre. L’atmosfera ricorda quelle conturbanti della prima splendida stagione di True detective o quelle cariche di angoscia della miniserie Daredevil: Redemption di David Hine e Michael Gaydos. Mistero, religione e psicopatologia si incontrano in questo gioiello del fumetto horror. Maurizio Oliviero
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