Massimo A. - Parliamo oggi con Claudio Secci, romanziere e fondatore del CSU (Collettivo Scrittori Uniti): quando e com’è nata l’idea di questo gruppo di amici scrittori che offre i propri servizi ai colleghi?
Claudio S. - Abbiamo fondato il CSU nel mese di Giugno per portare avanti l’attività iniziata con l’associazione SEU, che a fine anno non si occuperà più di fiere. Ho voluto fortemente dare vita a questa entità perché mi sono accorto che la sinergia portata avanti dal 2014 con autori che vendevano i libri di tutti nel nostro stand era diventata sempre più importante e vincente. Massimo A. - Chi sono gli altri amici con cui hai dato vita a questa iniziativa? Com’è nata la vostra amicizia? Claudio S. - Gli amici che compongono il direttivo insieme a me, sono autori di esperienza che insieme hanno pubblicato oltre 40 titoli in dieci anni. Anche loro provengono dall’associazione SEU e credo di non aver potuto scegliere di meglio. Manuela Siciliani, Jessica Maccario, Massimo Procopio e Manuela Chiarottino si occupano di competenze diverse all’interno del CSU in base alle loro attitudini. Il numero dispari ci permette anche di avere sempre una maggioranza nelle decisioni più importanti in caso di disaccordo. Massimo A. - Quali servizi offre il CSU? Come si fa a richiederli? Claudio S. - Il CSU offre spazi espositivi nelle fiere che riteniamo più interessanti in tutta Italia. I bandi di partecipazione alle fiere si trovano nel nostro sito www.scrittoriuniti.com e la nostra pagina Facebook pubblica quotidianamente post di veicolamento degli autori alle fiere. Tutto lo staff è a disposizione sia telefonicamente che via email per tutte le informazioni. Un Regolamento Fiere esaustivo in ogni dettaglio spiega come ci si deve comportare in fiera, quali sono i diritti e doveri degli autori che partecipano con noi e su quale spirito si basa il nostro collettivo. Massimo A. - A quali fiere avete partecipato? Cosa avete riportato da queste esperienze? Claudio S. - Abbiamo già partecipato alla fiera di Cantalupa (To) e di Sestri Levante (Ge) con risultati splendidi, soprattutto in termini di partecipazione e spirito. Le piccole fiere sono quelle in cui gli autori hanno più tempo per viversi e confrontarsi. A tutti i nostri eventi noi facciamo fare interviste in streaming agli autori non soltanto per farsi conoscere da un pubblico più ampio ma per far migliorare la dialettica e l’esposizione nel presentare le loro opere. Massimo A. - A quali fiere parteciperete? Claudio S. - Parteciperemo a “Nizza in Libri” (Nizza Monferrato) e “Salone della Cultura di Milano”, nei prossimi mesi. Ovviamente, noi siamo nati per il Salone del libro di Torino, quindi non appena l’organizzazione ci confermerà le modalità di partecipazione siamo già in partenza per cominciare ad organizzare la fiera alla quale siamo più affezionati e per la quale siamo più “rodati”. Massimo A. - Progetti per il futuro del CSU? Claudio S. - Vogliamo arrivare ad essere riferimento nazionale per gli autori che non sanno con chi e come partecipare a una fiera libraria, per gli autori Self che non hanno rappresentanza editoriale e per chi vuole abbracciare questo modo di partecipare alle fiere: libero ma nel rispetto di tutti, orientato ad un coinvolgimento e arricchimento comunitario. Massimo A. - Una domanda più personale riguardo alla tua opera di scrittore: ci puoi dire qualche parola sul tuo ultimo romanzo Reset? Claudio S. - Reset è il frutto di un lavoro di tre anni che ha richiesto una ricerca immensa dal punto di vista scientifico e tecnico. È un thriller apocalittico dove cerco di prendere da un punto di vista nuovo il concetto di apocalisse. Con questo libro ho cercato di mettere in risalto la potenzialità dell’essere umano rispetto alle sue opportunità. Timothy Scott è sull’orlo di suicidarsi perché non riesce a sopportare una pena così lunga da scontare, oltretutto ingiustamente, e decide di farla finita. Proprio in quei giorni però la notizia che un meteorite colpirà la terra nel giro di 20 mesi gli dà la forza per giocarsela alla pari di tutti gli altri esseri umani. Il motto del romanzo è “Ciò che poteva distruggerci ci ha permesso di rinascere”. Siamo in terza edizione e sono molto contento di aver affidato a Watson Edizioni la pubblicazione di questo romanzo tanto sofferto. Massimo Acciai Baggiani
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