Mi è capitato tra le mani ultimamente un saggio di Daniel Pennac intitolato Come un romanzo. L’ho trovato per caso in uno scaffale del libero scambio, la principale fonte, insieme alle biblioteche, da cui provengono le mie letture. Era un’edizione fuori commercio destinata all’iniziativa #ioleggoperché, uno dei tanti tentativi per avvicinare il popolo italiano alla lettura (attività per cui, stando alle statistiche di vendita, non sembra molto portato). Io rappresento un lettore decisamente fuori dalla media, ‘consumando’ circa una cinquantina di libri l’anno (contro un libro o più al mese che leggono i cosiddetti ‘lettori forti’, ossia circa il 14% dei lettori).
Non è sempre stato così. Da bambino odiavo la lettura, come ho ripetuto fino alla nausea nelle mie opere: era una cosa imposta dalla scuola, e le uniche letture che sceglievo liberamente erano i fumetti, nella fattispecie Topolino e altri albi Disney. Quando avevo tredici anni mi è capitato di leggere un libro che avrebbe avuto una grossa influenza su di me e soprattutto sul mio amore per la lettura. Si trattava ovviamente di una lettura extrascolastica e il titolo era La storia infinita di un certo Michael Ende. Quella fu la premessa. Il secondo incontro letterario importante fu con le opere di Stephen King, di cui facevo indigestione durante le vacanze estive a partire dai miei quindici anni. Da allora non ho più smesso di leggere per piacere, oltre che per documentarmi per la mia attività di scrittore, anzi la quantità di libri letti è cresciuta di anno in anno (anche per una maggiore disponibilità di tempo, purtroppo o per fortuna). Sarebbe davvero troppo lungo fare qui una storia completa del mio rapporto con i libri: sono centinaia, probabilmente migliaia quelli che ho letto nell’ultimo quarto di secolo. Vorrei però fare alcune considerazioni partendo proprio dal libro di Pennac, uscito nel 1992. Premesso che l’autore francese non mi è mai piaciuto, sia per il suo stile un po’ troppo compiaciuto, sia per il suo atteggiamento da ‘pedagogo’, tuttavia trovo interessante il suo “decalogo” sui diritti del lettore e mi piacerebbe commentarlo qui sotto punto per punto:
Massimo Acciai
Scrivono in PASSPARnous:
Aldo Pardi, Claudia Landolfi, Enrico Pastore, Silverio Zanobetti, Sara Maddalena, Alessandro Rizzo, Gianluigi Mangiapane, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Fabio Treppiedi, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Stefania Trotta, Manuel Fantoni, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Massimo Maria Auciello, Maria Chirico, Ambra Benvenuto, Valentina Volpi, Massimo Acciai, Francesco Panizzo. |
Tra molti fiori selvaggi e pochi fiori rari.
Intorno a Prose critiche di Giorgio Caproni di Viviana Vacca NIGHT ITALIA
la rivista d’arte di Marco Fioramanti approda in casa Edizioni Psychodream di Francesco Panizzo Da Una cena elegante
alla piazza di Un mercato: scelte possibili tra Walser e la vita. di Viviana Vacca Cyberpunk
Saggio breve di Daniele Vergni |
LE ALTRE SEZIONI di PASSPARnous:
|
Sezione
Revue Cinema diretta da Francesco Panizzo Sezione
Trickster diretta da Alessandro Rizzo Sezione
Reportages diretta da Davide Faraon |
Sezione
Psychodream Review diretta da Enrico Pastore e Francesco Panizzo Sezione
Apparizioni diretta da Francesco Panizzo Sezione
Archivio diretta dalla redazione di PASSPARnous |
Sezione
Musikanten diretta da Roberto Zanata Sezione
Witz diretta da Sara Maddalena Sezione
Eventi diretta dalla redazione di PASSPARnous |
|
Vuoi diventare pubblicista presso la nostra rivista?
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall’immagine sottostante.
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall’immagine sottostante.
Psychodream Theater - © 2012 Tutti i
diritti riservati