Frutto della mostra “Dal cibo all’energia. Un viaggio in Amazzonia” alla fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso, è il catalogo, in tiratura limitata solo 75 copie, sull’ultimo viaggio di Pino Ninfa. L’intento etico affrontato dal fotografo è perfettamente introdotto dalla poesia Noi alberi della poetessa Marcia Theophilo:
Noi alberi viviamo di pioggia di rugiade eterne e delle brume dei fiumi e degli oceani di mattutini vapori e nebbie delicate. Durante il giorno il calore dei raggi del sole dilata i nostri corpi sublunari che assorbono così, nel profondo La soavissima rugiada notturna (Da Amazzonia respiro del mondo, Passigli, 2005) Il catalogo comprende numerose fotografie realizzate tra il 2012 e il 2014 nel bacino amazzonico peruviano e boliviano di Madre de Dios, un’area ritenuta fondamentale per il futuro della terra. I temi trattano la conservazione della foresta amazzonica e della sostenibilità ambientale, visti attraverso gli occhi delle popolazioni autoctone delle province di Tambopata (Puerto Maldonado) e del Manu (Salvaciòn), in cui utilizza la potenza evocativa delle immagini per richiamare la società civile alla riflessione sul delicato equilibrio fra natura e agire umano. Ninfa ci spiega come le aree forestali vengano distrutte con il fuoco da chi, per ragioni economiche, ha necessità di ricavarne terreno coltivabile. La foresta disboscata riesce però a dare prodotti commestibili solo per due o tre anni, dopodiché le stesse terre finiscono per diventare desertiche, innescando un meccanismo perverso che vede di anno in anno eliminate ettari ed ettari di foresta pluviale. Simbolo di questo triste processo sono gli alti fusti dell’albero di noce brasiliana che rimangono a testimoniare come obelischi funebri, una foresta che viveva e che ciclicamente muore. “C’è un protagonista silenzioso che scandisce il ritmo della vita nella foresta. È il castano, un albero affascinante e millenario, in grado di raccontarci la storia delle comunità native Ese Eja, residenti nell’area al confine tra Perù, Brasile e Bolivia, che il Cesvi sostiene dal 1989. La castana, detta anche noce amazzonica, è una fonte di reddito di primaria importanza per queste comunità. Ed è anche, inaspettatamente, una fonte di energia: i gusci, separati dal frutto con un lavoro meticoloso, vengono accumulati e poi frantumati con una tecnologia capace di riconvertirli in energia sostenibile (come la centrale di Cobija in Bolivia). L’albero del castano è purtroppo anche il simbolo dell’azione distruttrice dell’uomo, l’ultimo baluardo in grado di resistere alla feroce deforestazione.” Un impegno, quello di Pino Ninfa, insieme documentativo e artistico, intrapreso dal 2011 con Cesvi (organizzazione non governativa impegnata in tutto il mondo con progetti di lotta alla povertà e di sviluppo sostenibile) dedicato alla salvaguardia della foresta amazzonica e allo sviluppo di energie alternative attraverso i prodotti della stessa. I prodotti della foresta, da simboli di una economia locale e sostenibile, attraverso l’obiettivo di Pino Ninfa diventano infine forme d’arte. “Guardando queste fotografie [..] non si può fare a meno di pensare alla pittura. L’uso della luce ricorda Caravaggio o Vermeer, i ritratti sono così vividi, diretti, che potrebbero essere usciti dalla bottega di un pittore fiammingo. È tutto in bianco e nero perché i colori dobbiamo immaginarli.. usare una tavolozza mentale per trovare le smaglianti sfumature di verde delle foglie, le molteplici gradazioni del marrone della terra, usare i toni accesi per gli abiti delle donne, un azzurro profondo per i cieli, mille sfumature per dipingere le nuvole.”1 Stefania Trotta
Note:
1 Tratto dalla presentazione della mostra Scrivono in PASSPARnous:
Aldo Pardi, Claudia Landolfi, Enrico Pastore, Silverio Zanobetti, Sara Maddalena, Alessandro Rizzo, Gianluigi Mangiapane, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Fabio Treppiedi, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Stefania Trotta, Manuel Fantoni, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Massimo Maria Auciello, Maria Chirico, Ambra Benvenuto, Valentina Volpi, Francesco Panizzo. |
Tra molti fiori selvaggi e pochi fiori rari.
Intorno a Prose critiche di Giorgio Caproni di Viviana Vacca NIGHT ITALIA
la rivista d’arte di Marco Fioramanti approda in casa Edizioni Psychodream di Francesco Panizzo Da Una cena elegante
alla piazza di Un mercato: scelte possibili tra Walser e la vita. di Viviana Vacca |
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