Lo scarto, come indica il nome, ritaglia il testo in quadrati o lo eleva al quadrato, lo divide in quarti più o meno regolari, lo esalta (al contrario o proprio per questo) o vi riverisce la carta, a meno che non lo distribuisca come carte da gioco. Che ne è del testo come resto – insieme di pezzetti che non procedono più dal tutto e non ne formeranno mai più uno?
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La domanda che apre al resto, allo scarto, che riluce come un dettaglio, attraversa le pagine di Glas, testo degli anni Settanta, generatosi a partire da seminari su Hegel tenuti da Jacques Derrida all’Università di Irvine e alla Freie Universität di Berlino.
Scritto su due colonne che risultano poi entrambe, a loro volta, intrecciate, interpolate, intricate e tortili, incrostate e tatuate da altre inserzioni, Glas è fratturato e scisso, tagliato con le forbici, troncato, inciso, circonciso, castrato, se si vuole, e addirittura decapitato, visto che non ha letteralmente né capo né coda, né inizio né fine (nessuna maiuscola per incominciare, nessun segno di interpunzione per finire). |
Glas significa campana a morto e in effetti si presenta come un tentativo di elaborazione del lutto per la fine annunciata del significato, del senso, del significante, della proprietà letteraria, del diritto d’autore e si potrebbe continuare aggiungendo e azzardando: per la fine della modernità, della metafisica, della storia, per il tramonto dell’Occidente, la morte dell’arte e via di catastrofi in apocalissi. Per chi suona la campana?
Che ne è di chi resta? Che cosa resta dopo, se resta pure qualcosa? Si potrà ricominciare dalle macerie? Dallo smembramento che Glas mette in opera con i suoi ritagli e stereoscopie? |
Con il problema del resto, del vestigio, del residuo, del rifiuto, del detrito iniziano entrambe le colonne di Glas e questo filo rosso si insinua, facendo cortocircuito, nei contributi del nostro numero.
Altrettanti resti, squarci, dettagli. “Che cosa resta del ‘resto’ quando lo si mette così in pezzi?”
Altrettanti resti, squarci, dettagli. “Che cosa resta del ‘resto’ quando lo si mette così in pezzi?”
Buona lettura...
Viviana Vacca
Viviana Vacca
Scrivono nella rivista:
Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Alessandro Rizzo, Fabio Treppiedi, Daniele Vergni, Francesco Panizzo, Fabiana Lupo, Daria Chiappe, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Marco Dotti, Miso Rasic
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