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Editoriale
A cura di Francesco Panizzo
Il primo numero della rivista concentra sulla propria nascita il tema proposto per l’uscita di ottobre. Il significato della rivista stessa è dato dai suoi autori che si impongono di non essere accantonati dal panorama culturale attuale e da coloro che non investono sui loro interpreti, sulla loro ricerca e fatiche; autori che hanno deciso di darsi autonomamente una change per valorizzarsi in previsione di una propria realizzazione professionale in linea con le idee di critica consapevole e autorevole in quanto scrittori creativi nonché tecnici di settore.
PASSPARnous dà questa possibilità a ogni penna che abbia necessità di proporsi e proporre il proprio genio. Una rivista figlia di un pragmatismo del fare, riproposto anche nella forma e nei contenuti del recensire. Ogni autore, pubblicista o articolista pone il proprio sapere esperito in via pratica prima di approdare in PASSPARnous. Ogni altro intervento considerato degno di analisi o recensione supporta magistralmente tutto il movimento che si è mosso e si muove, da più di dieci anni, attorno al progetto Psychodream Theater.
A ogni numero seguono sei sezioni che trattano temi e arti conosciute. Panorami che ogni giorno scolpiscono la realtà, qui analizzati da molti artisti e persone che ben conoscono gli argomenti di cui trattano e per i quali hanno scelto di non farsi spingere alla deriva da tutte quelle correnti che vorrebbero defunte le nostre generazioni, sacrificate dall’invenzione della crisi.
Un fitto sottobosco in coatta sordina, brulica di umori e personalità sincere; si perpetua costantemente con dialoghi e interviste, analisi critiche di stampo ecosofico e visioni di autori non più rafferme - si dedica all’Arte in genere, alla poesia del dettaglio e organizza eventi o ne patrocina altri. Da questi artisti, con loro e per loro muove lo spirito di questa rivista di matrice EdiPsy.
“Santi, poeti, eroi, navigatori astrali. La nuova età di mezzo è già in atto. Tocca a NOI l’onere e l’onore di traghettarla al poi.” - G. L. Ferretti -
A cura di Francesco Panizzo
Il primo numero della rivista concentra sulla propria nascita il tema proposto per l’uscita di ottobre. Il significato della rivista stessa è dato dai suoi autori che si impongono di non essere accantonati dal panorama culturale attuale e da coloro che non investono sui loro interpreti, sulla loro ricerca e fatiche; autori che hanno deciso di darsi autonomamente una change per valorizzarsi in previsione di una propria realizzazione professionale in linea con le idee di critica consapevole e autorevole in quanto scrittori creativi nonché tecnici di settore.
PASSPARnous dà questa possibilità a ogni penna che abbia necessità di proporsi e proporre il proprio genio. Una rivista figlia di un pragmatismo del fare, riproposto anche nella forma e nei contenuti del recensire. Ogni autore, pubblicista o articolista pone il proprio sapere esperito in via pratica prima di approdare in PASSPARnous. Ogni altro intervento considerato degno di analisi o recensione supporta magistralmente tutto il movimento che si è mosso e si muove, da più di dieci anni, attorno al progetto Psychodream Theater.
A ogni numero seguono sei sezioni che trattano temi e arti conosciute. Panorami che ogni giorno scolpiscono la realtà, qui analizzati da molti artisti e persone che ben conoscono gli argomenti di cui trattano e per i quali hanno scelto di non farsi spingere alla deriva da tutte quelle correnti che vorrebbero defunte le nostre generazioni, sacrificate dall’invenzione della crisi.
Un fitto sottobosco in coatta sordina, brulica di umori e personalità sincere; si perpetua costantemente con dialoghi e interviste, analisi critiche di stampo ecosofico e visioni di autori non più rafferme - si dedica all’Arte in genere, alla poesia del dettaglio e organizza eventi o ne patrocina altri. Da questi artisti, con loro e per loro muove lo spirito di questa rivista di matrice EdiPsy.
“Santi, poeti, eroi, navigatori astrali. La nuova età di mezzo è già in atto. Tocca a NOI l’onere e l’onore di traghettarla al poi.” - G. L. Ferretti -
Francesco Panizzo
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