La musica greca offre una indiscutibile occasione per presentare il carattere complesso della cosa musicale: l’emergenza di una scrittura unita a una teoria sempre più raffinate, il ricorso a diverse fonti nel raccontare e studiare questa insidiosa materia, la spontanea filiazione culturale nella filologia da un lato e nella filosofia dall’altro, la dimensione ampiamente rituale e continuatamente quotidiana della pratica vocale e strumentale, il carattere intimamente etico e insieme politico come disposto nel regime dei modi.
La musica greca apre infatti qualsiasi percorso che voglia farsi diacronico sulla storia della musica occidentale, lasciando fuori quell’Oriente che pure, ogni tanto, bussa alla soglia di un mediterraneo forzatamente apollineo. musica greca, che apre le pagine dei libri di storia della musica, soprattutto quelle dei conservatori. Eppure non è un mistero che l’educazione alla storia della musica sia la più osteggiata nella storia della didattica, dalle scuole dell’infanzia: la musica andrebbe agita, meno che ascoltata. Qualcosa si muove nella pedagogia e nella didattica, intese purtroppo ancora come sostegno e non come spirito dell’educazione nell’istruzione di ogni ordine e grado. Il punto è che gli ascoltatori sono poco educati alla storia delle forme e dei repertori musicali, abbastanza confusi da quello che hanno ascoltato fino ad adesso, che tali siamo decisamente tutti. Dobbiamo partire da un grado zero dell’ascolto, fare finta di cominciare nuovamente. Se ragionassimo un momento sulle preposizioni che possono posizionarsi tra musica e greci, ci renderemmo subito conto che le semplici non bastano, che bisogna ragionare con le preposizioni articolate. Hercules offrirebbe una sincera rielaborazione dei documenti che intendiamo segnalare: una voce fuori campo si muove tra sculture e saloni prima che l’animazione indugi su un vaso, ci racconti del nostro eroe. Ops, intervengono loro, le Muse, a cantarci Questa è la realtà, a portarci lontano, in un sapiente mondo di elleniche suggestioni a cura della sapiente pedagogia animata edited by Walt Disney. Dicevamo, un vaso. Di quelli che si possono incontrare in una passeggiata in un museo archeologico, specie nel Sud Italia. Il vaso ci permetterebbe infatti di ricostruire tante cose diverse: certo, il lettore potrà certamente segnalare come gli stessi vasi esposti siano essi stessi ricostruiti secondo l’attenta e certosina mano dei restauratori. Ebbene, lo storico interrogherà quei vasi in modo diverso: per dare una idea, il passaggio dalla figurazione geometrica a motivi più propriamente rappresentativi viene riletto con molto scrupolo dagli storici della cultura greca, con particolare riferimento a quel periodo definito medioevo ellenico. Lo studioso di musica avrà particolare riguardo nei confronti della così detta iconografia musicale, quando la musica viene rappresentata visivamente. E sono davvero tante le indicazioni che possiamo raccogliere: la più esemplare, che tipi di strumenti venivano impiegati. Antonio Mastrogiacomo
Scrivono in PASSPARnous:
Bruno Benvenuto, Ubaldo Fadini, Tiziana Villani, Claudia Landolfi, Alfonso Amendola, Mario Tirino, Vincenzo Del Gaudio, Alessandra Di Matteo, Paulo Fernando Lévano, Enrico Pastore, Francesco Demitry, Sara Maddalena, Alessandro Rizzo, Gianluigi Mangiapane, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Fabio Treppiedi, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Stefania Trotta, Manuel Fantoni, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Massimo Maria Auciello, Maria Chirico, Ambra Benvenuto, Valentina Volpi, Massimo Acciai, Gianluca de Fazio, Marco Maurizi, Daniele Guasco, Carmen Guarino, Claudio Kulesko, Fabrizio Cirillo, Francesca Izzi, Libera Aiello, Antonio Mastrogiacomo, Giulia Vencato, Alessandro Baito, Margherita Landi, Nicola Candreva, Patrizia Beatini, Mirjana Nardelli, Stefano Oricchio, Manlio Palmieri, Maria D’Ugo, Giovanni Ferrazzi, Francesco Ferrazzi, Luigi Prestinenza Puglisi, Davide Palmentiero, Maurizio Oliviero, Francis Kay, Bruna Monaco, Francesco Panizzo. |
Intervista
a Valeria Cimò di Roberto Zanata Il progetto Noos
a cura del Moa ensemble Intervista a Marcello Liverani e Maura Capuzzo di Roberto Zanata WORMHOLES
Una performance audio-visiva di Roberto Zanata Processing
di Roberto Zanata |
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