Camminando per il centro storico di Napoli non si può fare a meno di notare come ‘alcune musiche’ guadagnino pubblica affissione grazie all’attacchinaggio selvaggio su mura perimetrali, vetrine già al collasso informativo, addirittura la segnaletica stradale. Tra queste proposte non manca quasi mai la reggae music che sembra aver trovato in città una certa platea di affezionati oltre a fertili condizioni relative alla stessa produzione musicale; senza impelagarci in un percorso dal sapore storiografico che sappia raccontare dell’antico destino che lega il reggae a Napoli, è opportuno sottolineare come negli ultimi anni le pratiche del sound system abbiano guadagnato uno spazio d’azione sempre più forte tale da tradurre alcuni motivi della sound culture - disciplina ascrivibile alla più ampia costellazione dei sound studies - che tematizza l’impianto funzionale e fruitivo del momento musicale a partire dall’identità del suo pubblico grazie alla mediazione dei dispositivi tecnologici. Si veda a tal proposito il convegno “Sound in the city: street technology and public space” che, organizzato da Sound System Outernational, ha visto la collaborazione tra Università degli studi di Napoli l’Orientale e la Goldsmith University di Londra dal 4 al 6 aprile, trovando dimora a palazzo Giusso e palazzo du Mesnil come allo Scugnizzo Liberato e Officina 99.
Queste giornate di studi hanno avuto il merito di confermare l’appeal che certe pratiche esercitano prima di essere degne di un forse tardivo riconoscimento accademico. Se la musica reggae offre una prospettiva entusiasmante per chiunque voglia fare ricerche sul suono confinato nei limiti del disco al giorno dell’iperfetazione degli altoparlanti, proprio a Napoli si fa sentire forte scandendo appuntamenti vissuti come feste da parte sia degli organizzatori che dei partecipanti. Così, sarebbe opportuno cartografare i luoghi delle selecta viniliche a partire dal loro inafferrabile posizionamento, tanto possibile in una sfuggente dimensione privata dell’ascolto quanto presente al tempo delle public dance hall out-door - e con la primavera sono diversi luoghi a farsene garante, dal già citato Scugnizzo Liberato al sempre verde Parco Ventaglieri. Ma il dato più entusiasmante è dato dalla presenza di diversi attori impegnati nel dare peso a ciò che il cantante e produttore Alfredo Concilio definisce sound of ccà (si veda la recente uscita per la Tapeto Disk di Sì comm sì, con la voce di Pietra Montecorvino e la strumentale degli Officianlis): la contaminazione tra la tradizione roots giamaicana e la forte vocazione alla rielaborazione del patrimonio musicale partenopeo configura un futuribile spazio di gioco musicale la cui sedimentazione resta ancora aperta a possibili sviluppi. Sebbene alla reggae music sia imputabile una buona dose di atmosfere sonore reificanti, è opportuno piuttosto segnalare come la stessa resti ancora malleabile nel sviluppare un discorso mediano tra forma musicale e fruizione pubblica: in questo caso la città di Napoli indica delle condizioni adeguate nel presentare con evidenza questa formula, intrecciandosi col carattere fortemente urbano di questo tipo di esperienza. Antonio Mastrogiacomo
Scrivono in PASSPARnous:
Bruno Benvenuto, Ubaldo Fadini, Tiziana Villani, Claudia Landolfi, Alfonso Amendola, Mario Tirino, Vincenzo Del Gaudio, Alessandra Di Matteo, Paulo Fernando Lévano, Enrico Pastore, Francesco Demitry, Sara Maddalena, Alessandro Rizzo, Gianluigi Mangiapane, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Fabio Treppiedi, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Stefania Trotta, Manuel Fantoni, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Massimo Maria Auciello, Maria Chirico, Ambra Benvenuto, Valentina Volpi, Massimo Acciai, Gianluca de Fazio, Marco Maurizi, Daniele Guasco, Carmen Guarino, Claudio Kulesko, Fabrizio Cirillo, Francesca Izzi, Libera Aiello, Antonio Mastrogiacomo, Giulia Vencato, Alessandro Baito, Margherita Landi, Nicola Candreva, Patrizia Beatini, Mirjana Nardelli, Stefano Oricchio, Manlio Palmieri, Maria D’Ugo, Giovanni Ferrazzi, Francesco Ferrazzi, Luigi Prestinenza Puglisi, Davide Palmentiero, Maurizio Oliviero, Francesco Panizzo. |
Intervista
a Valeria Cimò di Roberto Zanata Il progetto Noos
a cura del Moa ensemble Intervista a Marcello Liverani e Maura Capuzzo di Roberto Zanata WORMHOLES
Una performance audio-visiva di Roberto Zanata Processing
di Roberto Zanata |
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