Xenakis:
composizione stocastica di Analogique A et B Articolo di Mirjana Nardelli
Xenakis (Brăila, Romania, 1922 - Parigi 2001) è stato un compositore, architetto di origine greca, naturalizzato francese. Fu assistente dell’architetto francese Le Corbusier. Studiò musica con A. Honegger, D. Milhaud, O. Messiaen e H. Scherchen. |
Dal 1954 iniziò i suoi esperimenti stocastici che applicò nelle sue composizioni. Un esempio sono le composizioni Analogique A per nove strumenti ad arco e Analogique B per elettronica che successivamente unì in un unico brano Analogique A et B (1958-1959). Il brano è composto con i processi stocastici markoviani, ovvero, s’intende una sequenza continua di stati di un processo o di un problema in cui la probabilità di passare da uno stato all’altro in un tempo unitario dipende probabilisticamente soltanto dallo stato immediatamente precedente e non dalla complessiva “storia” del sistema. Ad esempio il tempo metereologico che ci sarà domani dipende dal tempo del giorno prima piuttosto che da quello di una settimana fa.
Sviluppa un modo di comporre basato sugli schermi, 8 sia per Analogique A sia per Analogique B con tre variabili: frequenza, intensità e densità con due valori possibili. Ogni combinazione (schermo) è una configurazione diversa di dieci agglomerati di grani nello spazio tridimensionale. Il processo è realizzato con le catene di Markov, ovvero risultato dello schermo successivo dipende da quello precedente, questo sistema specifica le probabilità di transizione, in cui la transizione tra gli eventi è probabilistica. Nel 1958 s’interessa alla teoria acustica dei quanta formulata nel 1947 da Dennis Gabor, il quale fu il primo precursore della sintesi granulare, si rifà al concetto che il suono, infatti come la luce, può essere pensato come insieme di corpuscoli, granuli. Afferma che qualsiasi segnale acustico può essere definito tramite l’appropriata combinazione di particelle o quanti sonori, cioè i grani. Grazie alla sintesi granulare si possono generare un’alta densità di eventi acustici, tra un grano e l’altro ci possono essere delle pause o sovrapposti, tanto da percepire un suono continuo. Con la sintesi granulare è possibile raggiungere una pluralità di livelli, ovvero passare da un livello all’altro della struttura musicale e musicale. In «Elements of Stochastic Music», l’idea viene espressa con queste due formulazioni generali: creare complessi sonori (sound complexes) o suoni complessi (complex sounds) di ordine superiore. Xenakis nel libro Musique formelle (1963) si concentra sui procedimenti stocastici applicati nella composizione musicale, nel primo capitolo ci da questa definizione: “La stocastica studia e formula le leggi dette dei grandi numeri, così come eventi rari, processi aleatori ecc… Ecco come, partendo tra l'altro dall'impasse della musica seriale, nacque nel 1954, una musica realizzata a partire dal principio dell’indeterminismo che due anni più tardi battezzai: musica stocastica. Le leggi del calcolo delle probabilità derivano dalla necessità musicale nella composizione.” Per processo stocastico s’intende la descrizione dell’andamento nel tempo di fenomeni che non possono essere previsti con precisione, ma si possono calcolare in termini probabilistici. Stocastico deriva dal verbo greco στoχα ́ζoμαι (stochazomai) = cercare di capire. È fortemente influenzato dal razionalismo francese settecentesco nell’applicazione della matematica e la filosofia greca fa da cardine al suo pensiero. Musicalmente vuole ricreare la vitalità, la pulsione, l’energia della natura prendendo spunto dalla termodinamica. I modelli che applica derivano dalle scienze matematiche e dalle scienze naturali. Il primo modello concepito e descritto nel 1958, lo definisce “la parabola del gas”: «Osserviamo le volute del fumo di una sigaretta in un pezzo calmo. Sappiamo che il fumo è composto da molecole e i loro movimenti disordinati seguono statisticamente delle regole che sono rese sensibili a noi come dei volumi o delle superfici movibili incredibilmente mobili e ricchi. […] Identifichiamo i suoni puntiformi, ad esempio: pizz., con le molecole; otteniamo una trasformazione omomorfa dal campo fisico al campo sonoro. Il movimento individuale dei suoni non conta più. L’effetto della massa e la sua evoluzione acquisiscono un senso tutto nuovo, l'unico valevole». In sostanza Xenakis vuole “formalizzare” la musica come i matematici hanno fatto per la propria scienza. Mirjana Nardelli
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