Recensione di un Disco Rotto
Disco Rotto (ManyFeetUnder, 2018) è la seconda uscita discografica da solista di Antonio Mastrogiacomo. Mastrogiacomo, oltre a essere il curatore della sezione dedicata alla musica di questa rivisita, porta avanti diversi progetti cui è centrale la pratica del montaggio, che si tratti di opere di arte visiva, audio o audio-visiva. Ciò è già emerso nel suo disco d’esordio, Suonerie, uscito con la prestigiosa etichetta Setola di maiale dello scorso autunno.
Se Suonerie è l’occasione per approfondire cosa significa poter fare musica con materiali accuratamente tagliati a pezzettini e ridisposti – nella fattispecie oltre 700 suonerie – Disco Rotto riesce ad essere un biglietto da visita più esaustivo, essendo una raccolta – contenuta, trattandosi di un EP - di composizioni pensate tra il 2014 e il 2018 - talvolta programmate, talvolta montate. In questo lavoro, il riferimento alla vita quotidiana è forte più che mai: la copertina riprende il layout della schermata di riproduzione di un video e i brandelli che compongono i brani richiamano istintivamente scene della vita di tutti i giorni. Ciò emerge soprattutto in brani come ue, in cui è possibile ascoltare in formula rimodulata una celebre pubblicità e sbarre code, in cui il suono protagonista è il “bip” che si sente quando i prodotti vengono passati in cassa al supermercato. Si tratta di tematiche care a a Mastrogiacomo che pone da sempre una certa attenzione all’inconscio acustico. Chi preferisce un tipo di elettronica più facilmente inscrivibile nel registro ormai classico del genere potrà trovare più gradevoli o semplicemente più immediatamente decifrabili brani come “ripresa e uscita”, dove il punto di partenza è un insieme di suoni di strumenti e situazioni cui viene dato il tempo materiale di essere decodificati dall’ascoltatore. Opposto è bimbumbam: pur essendo una composizione basata su frammenti di cartoni animati dell’ultimo trentennio, si tratta di un collage realizzato in modo tale da rendere la riconduzione al frammento originale impossibile nella maggior parte dei casi, in favore di un volto complessivo totalmente nuovo. Come di altri brani, di “bimbumbam” è visibile un lavoro audio-video corrispondente, visibile dalla sezione videoteca del sito http://20temporanea14.wordpress.com. Il primo e l’ultimo brano, tentativo et esercizio, 0 e commiato in sintesi sono i brani che possono incontrare l’apprezzamento dei puristi della computer music. Il disco è in free download sul profilo bandcamp dell’etichetta ManyFeetUnder. L’ascolto in cuffia è consigliato. Ambra Benvenuto
Scrivono in PASSPARnous:
Bruno Benvenuto, Ubaldo Fadini, Tiziana Villani, Claudia Landolfi, Alfonso Amendola, Mario Tirino, Vincenzo Del Gaudio, Alessandra Di Matteo, Paulo Fernando Lévano, Enrico Pastore, Francesco Demitry, Sara Maddalena, Alessandro Rizzo, Gianluigi Mangiapane, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Fabio Treppiedi, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Stefania Trotta, Manuel Fantoni, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Massimo Maria Auciello, Maria Chirico, Ambra Benvenuto, Valentina Volpi, Massimo Acciai, Gianluca de Fazio, Marco Maurizi, Daniele Guasco, Carmen Guarino, Claudio Kulesko, Fabrizio Cirillo, Francesca Izzi, Libera Aiello, Antonio Mastrogiacomo, Giulia Vencato, Alessandro Baito, Margherita Landi, Nicola Candreva, Patrizia Beatini, Mirjana Nardelli, Stefano Oricchio, Manlio Palmieri, Maria D’Ugo, Giovanni Ferrazzi, Francesco Ferrazzi, Luigi Prestinenza Puglisi, Davide Palmentiero, Francesco Panizzo. |
Intervista
a Valeria Cimò di Roberto Zanata WORMHOLES
Una performance audio-visiva di Roberto Zanata Processing
di Roberto Zanata |
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