Napoli Rockers syndicate rappresenta un punto di riferimento per tutta la comunità della reggae music attiva nella città campana. Si tratta di un gruppo di ragazzi entro i 30 anni che anima da più di un lustro la scena performativa del genere in questione con concerti in luoghi topici della città riscuotendo sempre un grande consenso da parte di critica e pubblico, instancabile nel ballare le hit della formazione partenopea.
Ho avuto il piacere misto al privilegio - quindi la felice responsabilità - di far parte della famiglia dei Napoli Rockers Syndicate per circa un biennio, trovando posto in una sezione fiati davvero assortita negli ottoni grazie al mix di tromba, trombone e sassofoni. Sono stati anni importanti sotto il profilo della crescita musicale, favoriti da una instancabile attività di studio in sala, quasi quotidiana, per mettere a punto una forma musicale che risultasse dall’amalgama di sezione ritmica e sezione strumentale. Il 27 giugno del 2013 avrei suonato con loro insieme a un artista come Dennis Bovell: cosa aggiungere. Napoli Rockers Syndicate nasce dunque nel 2010 dall’incontro di giovani musicisti campani, accomunati dallo smisurato amore per la musica giamaicana e dall’esigenza di dotarsi di uno strumento collettivo di crescita e diffusione culturale. Diffusione di quella “cultura”, appunto, tutt’altro che “neutra” che auspica il rovesciamento del main stream come forma di addomisticamento dei gusti. Questa logica resta uno dei fondamenti “culturali” di Napoli Rockers: il reggae si pone da sempre come il suono degli ultimi, ha dato voce a chi mai ne aveva avuta, chiedendo uguaglianza e giustizia sociale. Fin dal momento della sua formazione la band si riconosce nella tradizione musicale Roots Rockers. Giorno dopo giorno, il collettivo è cresciuto svolgendo un intenso lavoro di studio e ricerca musicale, lavoro che l’avrebbe portato in giro per tutta Italia per condividere palco e session in studio di registrazione con artisti e produttori veterani della reggae music, sia come ensemble d’orchestra sia come singoli strumentisti. Ad esempio, nel febbraio 2012 hanno accompagnato Rod Taylor nel suo unico concerto italiano, sul palco di Officina 99. Nel settembre 2012, la band incontra in studio il leggendario produttore e polistrumentista Dennis Bovell (Matumbi, Linton Kwesi Johnson, 4th Street Orchestra, Fela Kuti, Pop Group, The Slits…) registrando un ri-arrangiamento di You’re no good prodotta da Salvatore Scognamiglio. Il sodalizio musicale con Dennis Bovell sarebbe culminato il 27 giugno 2013 quando la band in formazione completa organizzò un concerto totalmente autoprodotto e gratuito a Largo Banchi Nuovi, nel cuore di Napoli. Nel frattempo, anche come singoli strumentisti, i Rocker hanno collaborato con altre band e sound system della scena campana; esperienze che li hanno portati a confrontarsi con altri musicisti e realtà della scena italiana e a lavorare con artisti del calibro di Michael Prophet, Earl 16, Martin Campbell, Afrikan Simba. L’autunno successivo vede i musicisti di Napoli Rockers Syndicate impegnati in una febbrile attività di registrazione e sperimentazione, tanto che l’impegno dal vivo viene relegato alla sola sezione ritmica del Sindacato, ovvero il Rockers Disco Set, formazione con cui apriranno il veterano selecter Aba Shanti e che li porterà in giro per il sud Italia. Nel settembre 2015 la band modifica la formazione e torna al completo per uno show unico in Italia, accompagnando live la leggendaria voce dei Congos, Cedric Myton e R.Zee Jackson in una lunga e memorabile notte al parco dell’ Eremo dei Camaldoli, sul tetto di Napoli. Nello stesso anno, il lungo lavoro di sperimentazione sullo stile e sul sound della band, porta alla registrazione di vari inediti in studio, sia autoprodotti che per conto di etichette come l’Aloe Vera Records di Youthman The Sant’Antonio Rockers, storico collaboratore e speaker della band. Oltre a varie date in tutto il territorio italiano, nel 2016 la band accompagna nuovamente Dennis Bovell all’interno del Cellar Festival e registra il primo singolo ufficiale Throughout the Moonlight, collaborando con una delle voci giamaicane (sorpresa ancora da svelare) che più hanno fatto la storia del reggae e arrangiando un brano che è un omaggio alla città, culla da cui tutto è partito. La voce sarebbe stata svelata solo due anni dopo: si tratta del tratto vocale di Ken Boothe, inconfondibile per il suo incredibile timbro e controllatissimo vibrato. In occasione dell’uscita di questo disco i Napoli Rockers Syndicate hanno riabbracciato la città con un altro memorabile concerto, sempre a Banchi Nuovi, lo scorso 6 aprile e hanno preso parte all’ue sona, festival che accompagna in forma musicale i lavori dello ue festival, lo scorso 28 aprile. Lunga vita ai Napoli Rockers Syndicate Antonio Mastrogiacomo
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