Sentieri Selvaggi per
Associazione Alessandro Scarlatti @ Teatro Sannazzaro
Associazione Alessandro Scarlatti @ Teatro Sannazzaro
Sentieri selvaggi ha una missione specifica: avvicinare la musica contemporanea al grande pubblico. Una operazione degna della massima stima da parte di chi scrive e di chi leggerà. Lontani da quei contesti da vacanze intelligenti in cui la contemporaneità si misurava nell'incomprensibilità di chi fruiva i lamenti dell'avanguardia, il teatro sannazzaro ha ospitato giovedì 1 febbraio il loro imperdibile concerto che nasce dall'impegno dell'associazione scarlatti nel garantire una programmazione musicale il più plurale possibile. Infatti, oltre i confini della standardizzazione della programmazione musicale operano alcune realtà che non smettono di costruire un'alternativa per chi, spaesato, attraversa le sale da concerto.
Da oltre 20 anni Sentieri Selvaggi nutre il suo pubblico di presentazioni informali che hanno il potere di togliere quella ingombrante patina che divide gli esecutori dal pubblico e in sala si annusava davvero la voglia di partecipare al concerto, con spettatori pronti finanche a spegnere il cellulare. Inutile fare l'elenco della infaticabile attività che contraddistingue questo gruppo, ma voglio solo ricordare come il gruppo diffonda la sua azione in qualsiasi contesto pronto ad accoglierlo, dai centri commerciali alle strade offrendosi come luogo di attraversamento multidisciplinare. Sentieri Selvaggi è Paola Fre al flauto e ottavino (abbiamo apprezzato il suo sorriso e la sua compostezza nel brano di Eliot Carter Scrivo in Vento per flauto solo), Mirco Ghirardini al clarinetto e clarinetto basso, Andrea Rebaudengo al pianoforte, Andrea Dulbecco al vibrafono e percussioni (e magari il suo lavoro si limitasse solo al suonarle: non avete presente cosa significhi essere un percussionista fin quando non vi imbatterete nella mole di cose da portare in scena, controllare, posizionare e solo alla fine suonare, senza dimenticare il processo opposto), Piercarlo Sacco alla viola e al violoncello e Aya Shimura al violoncello. Carlo Boccadoro è il direttore, ci sa davvero fare perché ha capito sul serio che la musica è comunicazione non solo nell'informazione acustica ma pure in tutto quello che la precede e che dunque la prepara come momento esecutivo. Allora, vedi che sa parlare con parole semplici di cose particolari, che non lesina apprezzamenti e giudizi di valore e che non c'è curriculum migliore di quello che intuisci in due battute senza dover necessariamente leggerne. Il concerto dura meno di una partita di calcio e non prevede intervallo. Una inclinaziona anglo americana struttura il tutto e mette insieme Michael Nyman con le sue poliritmie in spontaneo accordo e Missy Mazzoli, musicista statunitense sotto gli ‘anta’ che nel suo still life with avalanch integra finanche le armoniche al fine di creare una atmosfera di mutamento perpetuo. Elliott Carter è famoso per le sue composizioni e l'omaggio a Petrarca dischiude un segmento del programma che trova nel Non la conobbe il mondo mentre l'ebbe di Gavin Bryars il suo collegamento biunivoco, un brano che si fa ricordare per la sua prolusione armonica in accordo a una gestazione musicale dalla lenta predisposizione. Clapping music di Steve Reich inserisce quel tocco di minimalismo che si addice allo spirito del programma, dando modo di saggiare quella componente ossessivo ripetitiva che annusiamo ad esempio nella pubblicità: si conclude così come era composto, con il battito di mani. Gestos inutiles di Armando Bayolo ripropone il tema di quelle macchine inutili disegnate dal Bruno Munari di Arte come mestiere: meccanismi ad incastro temporale che scandiscono la frenesia di un tempo che nell'inseguire sé stesso trova incagli vari. Chiude il concerto Grazioso! di Mark Anthony Turnage, dedicato ad un modello di chitarra in uso dei Led Zeppelin, come per dire che il grazioso del titolo non doveva trovare necessaria corrispondenza nella musica in esecuzione. Insomma, il concerto davvero fila come pochi abbiamo ascoltato da quando abbiamo intrapreso la nostra carriera di informatori musicali e possiamo finalmente tornare a casa soddisfatti di aver arricchito il nostro tempo di composizioni e sonorità in grado di esplorare il mai completo campo del non ancora quale luogo della creazione. Antonio Mastrogiacomo
Scrivono in PASSPARnous:
Bruno Benvenuto, Ubaldo Fadini, Tiziana Villani, Claudia Landolfi, Alfonso Amendola, Mario Tirino, Vincenzo Del Gaudio, Alessandra Di Matteo, Paulo Fernando Lévano, Enrico Pastore, Francesco Demitry, Sara Maddalena, Alessandro Rizzo, Gianluigi Mangiapane, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Fabio Treppiedi, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Stefania Trotta, Manuel Fantoni, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Massimo Maria Auciello, Maria Chirico, Ambra Benvenuto, Valentina Volpi, Massimo Acciai, Gianluca de Fazio, Marco Maurizi,Daniele Guasco, Carmen Guarino, Claudio Kulesko, Fabrizio Cirillo, Francesca Izzi, Libera Aiello, Antonio Mastrogiacomo, Giulia Vencato, Alessandro Baito, Margherita Landi, Nicola Candreva, Patrizia Beatini, Mirjana Nardelli, Stefano Oricchio, Manlio Palmieri, Maria D’Ugo, Giovanni Ferrazzi, Francesco Ferrazzi, Luigi Prestinenza Puglisi, Francesco Panizzo. |
Intervista
a Valeria Cimò di Roberto Zanata WORMHOLES
Una performance audio-visiva di Roberto Zanata Processing
di Roberto Zanata |
LE ALTRE SEZIONI di PASSPARnous:
|
|
Vuoi diventare pubblicista presso la nostra rivista?
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall’immagine sottostante.
sottoscrivi il bando. Accedi al link dall’immagine sottostante.
Psychodream Theater - © 2012 Tutti i
diritti riservati