“Cambiamo l’aria”
al Teatro Sannazaro
al Teatro Sannazaro
L’11 gennaio 2018 si è svolto presso il Teatro Sannazzaro di Napoli il concerto di Javier Girotto con il Marco Sannini Quartet. Il nome di Girotto, sassofonista, così come quello dei componenti del quartetto del trombettista e flicornista Sannini sono ampiamente riconosciuti nel panorama musicale e accolti sempre con calore in ambiente partenopeo. I componenti, Marco Pezzenati - vibrafono, Marco de Tilla - contrabasso e Stefano Costanzo - batteria, vantano curriculum ed esperienze cui conseguono la capacità di formare una sezione ritmica forte su cui i due celebri solisti hanno potuto improvvisare con sicurezza.
L’atmosfera respirata in platea è stata diversa dalle altre: probabilmente il fatto che il concerto fosse dichiaratamente jazz ha fatto sì che la riverenza solitamente riservata alla musica classica fosse messa da parte, dando il via a un modo di partecipare all’esecuzione dei brani del tutto diversa dal solito, con la concessione di qualche “uh!” generalmente riservato a luoghi da musica “meno” o “extra” colta, per dirla come gli accademici. Ufficialmente il programma della serata era una proposta di melodie della scuola napoletana del ‘700 liberamente rielaborate da Marco Sannini. Il tutto sotto il titolo “Cambiamo l’aria”. Il concerto, della durata di poco più di un’ora, è consistito nella proposta di rielaborazione di alcuni brani di composizioni di Giovanni Battista Pergolesi, Alessandro Scarlatti, Giovanni Paisiello e Francesco Durante. Si sa: il jazz si configura come una macro-categoria che si dirama in forme che possono essere differenti. Per questo motivo ogni segmento di “Cambiamo l’aria” è stato formulato con varianti per ogni brano. Ciò che è emerso è che più che un modo per fornire un approccio diverso alle melodie della scuola napoletana, le rielaborazioni di Sannini sono brani che sebbene abbiano radici nelle composizioni di Scarlatti, Paisiello, Pergolesi e Durante, si configurano come a sé stanti. Insomma: a parte qualche refrain spiccatamente riconoscibile, la scuola partenopea è stata un’ispirazione da cui gli esecutori si sono allontanati per proporre qualcosa di proprio pur rimanendo in un’altra grande tradizione che è quella del jazz. Mentre Girotto ha svelato le sue doti di improvvisatore solo negli ultimi due brani, Sannini, in gran forma per tutta la serata, ha arricchito quasi tutto il concerto di improvvisazioni studiate con un certo gusto. Infine, sono da menzionare le preziose intuizioni di Pezzenati e Costanzo. Ambra Benvenuto
Scrivono in PASSPARnous:
Bruno Benvenuto, Ubaldo Fadini, Tiziana Villani, Claudia Landolfi, Alfonso Amendola, Mario Tirino, Vincenzo Del Gaudio, Alessandra Di Matteo, Paulo Fernando Lévano, Enrico Pastore, Francesco Demitry, Sara Maddalena, Alessandro Rizzo, Gianluigi Mangiapane, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Fabio Treppiedi, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Stefania Trotta, Manuel Fantoni, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Massimo Maria Auciello, Maria Chirico, Ambra Benvenuto, Valentina Volpi, Massimo Acciai, Gianluca de Fazio, Marco Maurizi, Daniele Guasco, Carmen Guarino, Claudio Kulesko, Fabrizio Cirillo, Francesca Izzi, Antonio Mastrogiacomo, Giulia Vencato, Alessandro Baito, Margherita Landi, Mirjana Nardelli, Stefano Oricchio, Manlio Palmieri, Maria D’Ugo, Giovanni Ferrazzi, Francesco Ferrazzi, Luigi Prestinenza Puglisi, Francesco Panizzo. |
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