Guardare E.V.O. di Matteo Castiglioni dà la sensazione di avere un cubo di Rubik in mano, con tutti i colori sparsi sulle sei facce e tanta voglia di risolvere il suo enigma. Non è facile capire da dove cominciare, su quale colore concentrarsi e quale strategia adottare: è un oggetto semplice e complesso allo stesso tempo, che sa attirare l’attenzione e coinvolgere in un gioco mentale, configurandosi come un buon mix di divertimento e riflessione.
A differenza del cubo di Rubik, il video di Matteo Castiglioni non ha una soluzione univoca, ma si presta a diverse interpretazioni: proprio per questo ho voluto raccogliere i commenti a caldo di chi l’ha visto. Fra i tanti pareri diversi, coi quali potrete trovarvi più o meno d’accordo, avrete la fortuna di leggere, fra gli altri, quello di Angelo Wu, un signore orientale nella metro di Milano, e della sua compagna, Lina Wu; l’opinione del parroco di una chiesa nella periferia bresciana; di un filosofo sconosciuto; di un bambino di 3 anni, incontrato per caso in un parco; di un gatto randagio. Qui di seguito i pareri raccolti in questi giorni di frenetiche interviste. Mia nonna, che ha guardato il video mentre cucinava il suo classico arrosto con patate pieno di olio e burro: “Ma cusa l’è chesta roba? El ghiaciolo? Ma cusa ’l fa ’n ghiaciolo nelo spassio?” Traduzione – ma cos’è? E cosa ci fa un ghiacciolo nello spazio?” Il mio vicino di casa, professore di scienze e fisica alle superiori: “simpatico, ma dì al tuo amico che un ghiacciolo nello spazio è impossibile che si sciolga.” La coppia Angelo e Lina Wu, nella metro gialla di Milano tra le fermate di Duomo e Centrale: “Quello è Palazzo Mezzanotte! Quello è ghiacciolo su Marte! Bello astronauta ahaha! Quello è dito medio di Cattelan, ho fotografato ieri! Questa musichina è The Entertainer!” Il parroco di una chiesa vicino a casa mia: “Divertente, sembra non avere senso, ma io ci vedo la mano di Dio che regge il ghiacciolo e poi lo perde, e ogni dito della mano che si ramifica in altre mani non può non essere che un rimando metafisico e metaforico alla distanza tra uomo e Dio, essere ed essenza, forma e sostanza.” Un bambino di 3 anni al parco, piangendo: “ueee! Ueeeh! Mamma, voglio ghiacciolo rosso!” Un filosofo, in un bar, che sorseggiava vino rosso: “sono evidenti dei richiami al periodo contemporaneo, alla crisi missilistica Nordcoreana e all’imposizione di una cultura caratterialmente maschile che si sta femminilizzando negli ultimi tempi. Altresì evidente è la tematica del desiderio e del distacco dall’oggetto desiderato che regge tutto il discorso audiovisivo contemporaneo.” Un gatto randagio sotto casa mia, che ha leccato lo schermo dello smartphone su cui gli ho mostrato il video: “Frrrrrrr… meeeeeow!” Vicino al gatto randagio c’era pure una formichina, rimasta rapita dal video, dall’inizio alla fine. Al termine della visione, dopo una breve pausa di riflessione, mi è salita sulla mano, percorrendo tutto il braccio fino a posarsi vicino al mio orecchio, sussurrandomi: “La mano gigantesca che regge l’enorme ghiacciolo alla fragola, davanti a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano, prende il posto del famoso Dito di Cattelan, l’opera L.O.V.E. La Mano-col-Ghiacciolo è un Simbolo, e rappresenta un oggetto del desiderio. Tale Simbolo del Desiderio può riferirsi a diversi oggetti, entità, astrazioni, talvolta, può essere anche una cultura. Il tema principale del video è proprio l’appropriazione del Simbolo da parte di chi lo desidera, il messaggio è esplicitato dall’utilizzo della tecnica del collage, con la quale la Mano-col-Ghiacciolo sostituisce il Dito di Cattelan. Ma l’appropriazione del Simbolo non è che il primo passo nel viaggio del nostro Oggetto del Desiderio: esso diventa irraggiungibile e subisce quindi un deterioramento. E così il Ghiacciolo si scioglie, costantemente: la possibilità che questo Simbolo si modifichi, perdendo il suo significato originario, è concreta. Sempre più Mani desiderano appropriarsene, fino a che esso non finisce fra le dita della Statua della Libertà, il deus ex machina del nostro video. Essa si fa carico di recuperare il prezioso Ghiacciolo alla fragola e riportarlo trionfalmente sulla terra, ritornando di fronte a Palazzo Mezzanotte. Ormai, però, è già troppo tardi: il cielo è nero e senza stelle dietro al palazzo e alla Libertà non resta altro da fare che reggere il bastoncino di un ghiacciolo ormai sciolto. Il Simbolo Originario, ormai, è sparito, e con esso i suoi desideri, i suoi ideali: a L.O.V.E. (acronimo di Libertà, Odio, Vendetta, Eternità) subentra il suo ribaltamento moncato, E.V.O., che poi è chiaramente un riferimento al nostro Evo contemporaneo. E il fatto che ad esso manchi proprio la L di Libertà ci deve fare riflettere profondamente.” Ehm, allora: che cosa state per vedere? https://vimeo.com/234507022 di Matteo Castiglioni Francesco e Giovanni Ferrazzi
Scrivono in PASSPARnous:
Bruno Benvenuto, Ubaldo Fadini, Tiziana Villani, Claudia Landolfi, Alfonso Amendola, Mario Tirino, Vincenzo Del Gaudio, Alessandra Di Matteo, Paulo Fernando Lévano, Enrico Pastore, Francesco Demitry, Sara Maddalena, Alessandro Rizzo, Gianluigi Mangiapane, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Fabio Treppiedi, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Stefania Trotta, Manuel Fantoni, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Massimo Maria Auciello, Maria Chirico, Ambra Benvenuto, Valentina Volpi, Massimo Acciai, Gianluca de Fazio, Marco Maurizi, Daniele Guasco, Carmen Guarino, Claudio Kulesko, Fabrizio Cirillo, Francesca Izzi, Antonio Mastrogiacomo, Giulia Vencato, Alessandro Baito, Margherita Landi, Mirjana Nardelli, Stefano Oricchio, Manlio Palmieri, Francesco Ferrazzi, Giovanni Ferrazzi, Francesco Panizzo. |
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