La legge 21 dicembre 1999, n.508, art. 2 promulga: “I Conservatori di musica, l’Accademia nazionale di danza e gli Istituti musicali pareggiati sono trasformati in Istituti superiori di studi musicali e coreutici”. Il Decreto Ministeriale del 22 gennaio 2008, n. 483 ha provveduto in merito alla definizione dei nuovi ordinamenti didattici. Con la ridefinizione nonché adeguamento dell’offerta didattica a “Istituti superiori”, la vecchia classe di concorso F350 “Teoria, solfeggio e dettato musicale” si è trasformata nella nuova e attuale COTP/06 “Teoria, ritmica e percezione musicale”, dai contenuti espressi in specifici campi disciplinari, tra cui (finalmente!) figurano l’Ear training (allenamento alla percezione uditiva, acquisizione di mnemotecniche musicali…), la lettura ritmica (la dicitura solfeggio è - finalmente! - sparita), l’intonazione.
A fronte di erronee interpretazioni che vorrebbero leggere nella differente denominazione della materia una mera trasformazione nominale, lasciandone inalterati i contenuti, i campi disciplinari previsti dalla nuova normativa non intendono fornire elementi di fondamento nell’istruzione musicale, bensì intervenire nel completamento, arricchimento, perfezionamento di quella, con intendimenti mirati anche alla formazione dei futuri docenti. Colgo l’occasione per denunciare quanti, cullandosi in una pretestuosa “autonomia didattica” (particolarmente sentita nei Conservatori di musica), indugiano nei moduli di insegnamento impartiti nel “vecchio ordinamento” rivolti ad un’utenza di scuola media primaria e secondaria, propinando ancora lezioni di solfeggio parlato, sostenute da libri di testo inadeguati all’attuale ordinamento (in verità anche al vecchio…) con grave pregiudizio per gli studenti. Colgo ancora l’occasione per esprimere il mio profondo rammarico nel constatare come anche docenti di nuova generazione perseverino in una didattica musicale fondata sul dogma, sulla pratica del solfeggio parlato, sull’armonia sostenuta dalla conta di numeretti sulle dita, sulla dipendenza assoluta dallo spartito, sull’abolizione della creatività… sul programma didattico promulgato, in Italia, dal Decreto Regio 1945 del 1930…! In un’ottica alternativa e di rinnovamento del sistema didattico si innesta il percorso di ricerca da me proposto nel Conservatorio “G. Martucci” di Salerno, nel campo disciplinare denominato “Ritmica della musica contemporanea”. Obiettivo del progetto “La ritmica nel XX secolo” non è quello di proporre l’ennesima stesura di un libro di solfeggi difficili, circoscritto ad un periodo di “formazione di base” divenuto inattuale per l’ordinamento corrente, ma - in ossequio alle nuove indicazioni ministeriali - quello di portare lo studente a diretto contatto con la musica del XX secolo attraverso l’ascolto, la decodifica, lettura, analisi, esecuzione di spartiti tratti dalla letteratura musicale esistente, di ogni genere, mediante l’uso di percussioni, intonando, suonando sul proprio strumento, pronunciando a tempo l’altezza delle note: un modo per ribadire il necessario distaccamento dalla metodologia didattica fondata sul solfeggio parlato, che ad una errata modalità di approccio linguistico, basata sulla percezione visiva anteposta a quella uditiva o sostitutiva di essa, unisce la pretesa di “formare” il senso ritmico dello studente attraverso eserciziari astratti, avulsi da un contesto musicale realmente o potenzialmente coinvolgente. Una capillare mediateca fornisce link a siti web che mostrano simultaneamente all’ascolto lo spartito nell’avanzamento della sua lettura, strumento utile a portare per mano il discente alla conquista della consapevolezza ritmica nelle espressioni musicali del nostro tempo, fornendogli peraltro l’occasione di ascoltare tutto quanto vive nel brano al di fuori del ritmo. Il progetto, al suo terzo anno di attuazione, prevede un continuo e progressivo arricchimento dell’archivio dati, puntando al coinvolgimento di docenti e di quanti intendano contribuire al suo aggiornamento. L’intero corpus contenente i frammenti di spartiti/partiture, gli mp3, la mediateca ed altre informazioni risiede nella pagina “ricerca” (Dipartimento di “Teoria, composizione e analisi”) del sito del Conservatorio. L’“ingresso” alla biblioteca virtuale viene consentito a tutti gli studenti, muniti delle opportune credenziali, e ai docenti. L’accesso è perentoriamente gratuito. Bruno Benvenuto
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