ALTRE OPERE DI EMANUELA BALBINI
BIOGRAFIA di Emanuela Balbini:
Nasce a Magenta (MI) il 15 aprile 1969. Fotografa dal 1993. Nel corso del tempo ha collaborato con importanti riviste italiane come Vanity Fair e Io Donna, come ritrattista, alternando lavori commerciali alla ricerca fotografica. Ha collaborato con diverse associazioni non profit che concentrano la loro attenzione sulla fotografia sociale. La centralità del suo lavoro è la figura umana, dal ritratto posato a quello ambientato, oltre a reportage, soprattutto di ricerca sul paesaggio. Vive e lavora a Milano.
Dicono di lei: continua qui >>>
CONCEPT:
UNO:UNO nasce da un mio lavoro precedente VISUS che indagava i rapporti di spazio, ovvero vicinanza e lontananza tra i soggetti in relazione al ritratto. La fonte di inspirazione di questo mio progetto fotografico è stata la visione di un cortometraggio del grande Hitchcock Final escape del 1985, la cui scena finale mi ha così impressionata che per lungo tempo ho cercato un modo efficace per poterla rappresentare e così esorcizzare. Questo progetto: UNO:UNO, per l’esatto rapporto di proporzione è interamente realizzato con uno scanner. La scelta dello scanner come strumento di ripresa in sostituzione alla fotocamera ha soddisfatto questa necessità, ovvero riprodurre esattamente i rapporti di proporzione del soggetto, nonché il contatto fisico. Il resto poi si è sviluppato passo dopo passo, empiricamente, rispettando la bozza originale.
Nasce a Magenta (MI) il 15 aprile 1969. Fotografa dal 1993. Nel corso del tempo ha collaborato con importanti riviste italiane come Vanity Fair e Io Donna, come ritrattista, alternando lavori commerciali alla ricerca fotografica. Ha collaborato con diverse associazioni non profit che concentrano la loro attenzione sulla fotografia sociale. La centralità del suo lavoro è la figura umana, dal ritratto posato a quello ambientato, oltre a reportage, soprattutto di ricerca sul paesaggio. Vive e lavora a Milano.
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CONCEPT:
UNO:UNO nasce da un mio lavoro precedente VISUS che indagava i rapporti di spazio, ovvero vicinanza e lontananza tra i soggetti in relazione al ritratto. La fonte di inspirazione di questo mio progetto fotografico è stata la visione di un cortometraggio del grande Hitchcock Final escape del 1985, la cui scena finale mi ha così impressionata che per lungo tempo ho cercato un modo efficace per poterla rappresentare e così esorcizzare. Questo progetto: UNO:UNO, per l’esatto rapporto di proporzione è interamente realizzato con uno scanner. La scelta dello scanner come strumento di ripresa in sostituzione alla fotocamera ha soddisfatto questa necessità, ovvero riprodurre esattamente i rapporti di proporzione del soggetto, nonché il contatto fisico. Il resto poi si è sviluppato passo dopo passo, empiricamente, rispettando la bozza originale.