Già da piccolo ho iniziato in solitudine a fare copie di fumetti ed è stato in quel momento che ho capito ce mi piaceva disegnare. All'età di 12 anni ho iniziato un corso di disegno e pittura per avere le prime basi per la mia esperienza. Mi sono diplomato nel liceo artistico di Tefta Tashko Koço nella città Korça dove ho ben appreso le tecniche del disegno di scuola russa. In seguito sono migrato a Firenze dove ho conseguito nel 2010 il diploma alla triennale presso l'Accademia delle belle Arti e dove sto per finire i miei studi della specialistica. La scelta è stata motivata per il medesimo amore nei confronti dell'arte classica. In alternativa agli studi ho iniziato un mio percorso espressivo sulla pittura con tecnica olio su tela. Una esperienza iniziata più concretamente già dal liceo di Korça.
- Come definisci la tua arte e in quale filone/movimento ti ritrovi più inserito?
Mah! Mi piacerebbe fossi tu a dirmelo! Mi è sempre seccato dover definire da me ciò che faccio, comunque penso di non fare parte di nessun movimento artistico e non ho nemmeno l'intenzione di dovermi rispecchiare un uno piuttosto che in un altro.
Voglio che la mia arte sia soggettiva, un cerchio aperto da me.
Certo, come tanti altri pittori sono stato influenzato dal lavoro di altri artisti. Nel mio caso un ottimo riferimento sono stati Francis Bacon, Lucian Freud, Chris Cunningham e Mathew Barney ma non credo di far parte di un filone ben preciso..
- Non è facile la tua scelta ma la approvo completamente, finalmente c’è qualcuno che non si identifica in un movimento. Oggi non è per niente scontato, anzi. Che tecniche usi?
Uso il modo del materico e ho come tecnica quella dell'olio su tela.
- Come definisci la tua arte e in quale filone/movimento ti ritrovi più inserito?
Mah! Mi piacerebbe fossi tu a dirmelo! Mi è sempre seccato dover definire da me ciò che faccio, comunque penso di non fare parte di nessun movimento artistico e non ho nemmeno l'intenzione di dovermi rispecchiare un uno piuttosto che in un altro.
Voglio che la mia arte sia soggettiva, un cerchio aperto da me.
Certo, come tanti altri pittori sono stato influenzato dal lavoro di altri artisti. Nel mio caso un ottimo riferimento sono stati Francis Bacon, Lucian Freud, Chris Cunningham e Mathew Barney ma non credo di far parte di un filone ben preciso..
- Non è facile la tua scelta ma la approvo completamente, finalmente c’è qualcuno che non si identifica in un movimento. Oggi non è per niente scontato, anzi. Che tecniche usi?
Uso il modo del materico e ho come tecnica quella dell'olio su tela.
- Come si immette il tuo lavoro nel panorama dell'arte pittorica attuale? Anche in questo caso lascio al panorama attuale prendere coscienza del mio lavoro. Io penso che la cosa principale sia quella di essere originali, credo se uno sia originale possa entrare più di diritto nell'attuale anche meglio sarebbe entrare a far parte dell'eterno. Mi stimola di più! - Un’audacia ammirevole davvero! Dimmi cosa pensi in riguardo al fenomeno del "decorativo" e come ti poni nei suoi confronti con le tue opere. |
Beh! Non si può certo dire che un mio quadro valga una cornicetta con pitture morte con cui abbellire le pareti della propria casa. So che la mia espressione può risultare pesante all'occhio di un osservatore. Ci tengo a precisare che non è mia intenzione provocare l'equilibrio di chi osserva i miei quadri bensì non nego che questi possano urtare la sensibilità di molti. Questo significa che i fruitori della mia arte sono destinati a prenderne visione all'interno di gallerie dove è possibile esulare dalla decorazione e spostare l'attenzione sull'importanza della creatività del suo artista piuttosto che considerare i miei quadri come oggetti da decoro. Insomma un fare opposto rispetto a certe fatture in stile panorami bucolici figli di un artigianato e del concetto di rappresentazione.
L'aspetto del decorativo lo comprendo, rispetto e apprezzo ma non fa parte del mio percorso artistico. La mia è arte e non artigianato.
- Perché continuare con la pittura dopo l'avvento della macchina fotografica?
Allo scultore Roden, il padre chiese perchè continuasse a scolpire quando era stata da poco inventata la macchina fotografica, e lui rispose che la macchina fotografica non avrebbe potuto rappresentare ciò che il suo genio aveva dentro la sua anima.
Questa è una domanda storicamente conosciuta, è una domanda che secondo me ha già trovato la sua risposta, perché la pittura e la fotografia sono due tecniche completamente diverse che si praticano in un modo completamente diverso che da risultati assolutamente diversi...anche se le tecniche si sono evolute molto, i graffisti continuano a dipingere sui muri come i primitivi ma con idee diverse e molto attuali.
L'aspetto del decorativo lo comprendo, rispetto e apprezzo ma non fa parte del mio percorso artistico. La mia è arte e non artigianato.
- Perché continuare con la pittura dopo l'avvento della macchina fotografica?
Allo scultore Roden, il padre chiese perchè continuasse a scolpire quando era stata da poco inventata la macchina fotografica, e lui rispose che la macchina fotografica non avrebbe potuto rappresentare ciò che il suo genio aveva dentro la sua anima.
Questa è una domanda storicamente conosciuta, è una domanda che secondo me ha già trovato la sua risposta, perché la pittura e la fotografia sono due tecniche completamente diverse che si praticano in un modo completamente diverso che da risultati assolutamente diversi...anche se le tecniche si sono evolute molto, i graffisti continuano a dipingere sui muri come i primitivi ma con idee diverse e molto attuali.
- Cero anche i fotografi possono esprimere l’anima del proprio genio e uno scatto deforma la realtà modificandola a sua volta ma capisco cosa vuoi dire. La macchina fotografica può almeno entrare a far parte del tuo lavoro? La macchina fotografica è diventata una terza mano per molti pittori attuali, tanti la usano al posto del blocco per i bozzetti, è un elemento davvero utile per la memoria visiva. L’importante è che un pittore non finisca per copiare la foto, al limite la dovrebbe interpretare semmai oppure usarla come punto di partenza, usufruirne insomma non farsi sfruttare dalle sue potenzialità fini a se stesse. |
- So che hai costruito un tuo sito web dove promuovi i tuoi lavori. Anche questa è una tecnologia che stai sfruttando e dalla quale invece molti si fanno sfruttare. Quanto è importante oggi per promuovere i tuoi lavori?
Sì dici bene. Nel nostro tempo è importantissimo promuovere i propri lavori, viviamo nell’epoca dei bombardamenti di immagini e frenesia data dalle informazioni che riceviamo. Anche i movimenti e linguaggi artistici sono moltissimi e questo meccanismo che già è in moto a partire dal 900, oramai l'artista è costretto e si trova anche ad avere bisogno di auto-promuoversi, di esporsi in proprie mostre e avere un proprio sito, dei biglietti da visita; poi deve contattare le gallerie ecc... se prima esisteva un numero limitato di botteghe connesse in modo più o meno accreditato a movimenti artistici a loro correlate; ora invece ci sono infinità di queste correlazioni sempre meno empatiche tra loro, il fine è sempre più quello del mercato, c’è altresì un numero spropositato di linguaggi con le proprie annesse imprenditorialità, di conseguenza c’è anche molta più concorrenza.
- Già, dunque hai riscontrato delle risposte interessanti da parte di chi visita il tuo sito?
Il sito è importante per darmi visibilità e il fatto che mi stai intervistando è già un punto di partenza considerando l’interesse che hai di conoscere il mio lavoro quanto io di promulgare la mia opera all’interno del tuo sito e questo soprattutto perchè è il contenuto che ho messo on-line, i miei quadri, che sta prendendo il suo percorso a prescindere da me. Vedo i miei quadri come figli che abbandonano la propria casa per iniziare la loro avventura. Spero che il sito continui a essere un buon veicolo per promuoverli.
Sì dici bene. Nel nostro tempo è importantissimo promuovere i propri lavori, viviamo nell’epoca dei bombardamenti di immagini e frenesia data dalle informazioni che riceviamo. Anche i movimenti e linguaggi artistici sono moltissimi e questo meccanismo che già è in moto a partire dal 900, oramai l'artista è costretto e si trova anche ad avere bisogno di auto-promuoversi, di esporsi in proprie mostre e avere un proprio sito, dei biglietti da visita; poi deve contattare le gallerie ecc... se prima esisteva un numero limitato di botteghe connesse in modo più o meno accreditato a movimenti artistici a loro correlate; ora invece ci sono infinità di queste correlazioni sempre meno empatiche tra loro, il fine è sempre più quello del mercato, c’è altresì un numero spropositato di linguaggi con le proprie annesse imprenditorialità, di conseguenza c’è anche molta più concorrenza.
- Già, dunque hai riscontrato delle risposte interessanti da parte di chi visita il tuo sito?
Il sito è importante per darmi visibilità e il fatto che mi stai intervistando è già un punto di partenza considerando l’interesse che hai di conoscere il mio lavoro quanto io di promulgare la mia opera all’interno del tuo sito e questo soprattutto perchè è il contenuto che ho messo on-line, i miei quadri, che sta prendendo il suo percorso a prescindere da me. Vedo i miei quadri come figli che abbandonano la propria casa per iniziare la loro avventura. Spero che il sito continui a essere un buon veicolo per promuoverli.
- Se hai avuto dei riferimenti importanti, maestri o guide artistiche chi annoveri? La mia pittura ha cambiato quando ho cominciato a seguire il corso di storia dell'arte contemporanea all’Accademia dell’Ateneo fiorentino. La tematica del corpo post-organico esposta dal Prof.r Luigi Bernardi, mi ha permesso di conoscere grandi artisti contemporanei come Chris Cunningam, Matthew Barney, David Cronemberg, Francis Bacon e Lucian Freud. Un’esperienza che mi ha fatto cambiare modo di pensare e dipingere, gli artisti elencati sono stati i miei riferimenti partendo dal 2007, l'anno in cui la mia pittura è cambiata radicalmente, si è staccata dallo stile canonico della pittura accademica. Preciso che questo è un cambiamento ancora in evoluzione e continuamente sulla traiettoria del divenire sempre più un’arte del soggettivo con la sua potenza in espressione cercando le sue soluzioni in me stesso. Vivendo a Firenze ultimamente sono stato influenzato anche dalla perfetta simmetria dell'arte rinascimentale. Sto scoprendo come per me la simmetria sta diventando importantissima nelle composizioni dei miei quadri, voglio che siano simmetrici ed equilibrati come quelli di Piero della Francesca. |
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