PASOLINI
Un film di Abel Ferrara Articolo di Daniel Montigiani
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Il titolo del nuovo lavoro di Abel Ferrara, presentato in concorso a Venezia e uscito dalla laguna senza alcun premio, potrebbe ingannare i più distratti e i meno informati. Chi, infatti, accingendosi a vedere quest’ultima fatica dell’autore americano, pensa di poter trovare qualcosa di simile alla narrazione dei punti salienti della vita dell’artista italiano rimarrà deluso. Ferrara, da regista anticonformista e fuori dagli schemi quale è sempre stato, ha deciso di concentrarsi sull’ultimo giorno di vita di Pasolini: assistiamo ai ritrovi nel suo appartamento con l’amata madre, la grande amica e attrice feticcio Laura Betti (Maria De Medeiros) e colleghi, gli incontri al ristorante con l’immancabile Ninetto Davoli (Riccardo Scamarcio) insieme alla moglie e al bambino, fino al suo assassinio notturno – mai veramente chiarito - all’idroscalo di Ostia. Ma in mezzo e sopra tutto questo, Ferrara mostra il Pasolini come uomo per il quale la differenza fra la vita, l’arte e la creazione è suggestivamente, concitatamente inesistente o, al massimo, sottile. Pasolini (un ottimo Willem Dafoe) infatti, ha da poco finito di girare Salò, il suo ultimo e più estremo film, ma è anche appassionatamente intento a scrivere Petrolio, poderoso romanzo rimasto incompiuto, e sta cominciando a occuparsi del suo nuovo, surreale progetto cinematografico, Porno-Teo-Kolossal.
L’ambizione più visibile di Ferrara risiede in particolare nel voler intrecciare questi vari aspetti e dimensioni degli ultimi sgoccioli dell’esistenza dell’artista nel giro di poco meno di un’ora e mezzo, e nel dar vita attraverso qualche sequenza proprio a quel Porno-Teo-Kolossal rimasto soltanto su carta a causa della sua morte prematura con l’aiuto di Ninetto Davoli e Riccardo Scamarcio. Ma Ferrara scivola sui suoi bei propositi e progetti, creando un’opera nel complesso abbastanza confusa, confusionaria, laddove invece sperava di voler far partire con successo un’operazione sperimentale e spiazzante. Tutta la parte dedicata a quel Porno-Teo-Kolossal che Pasolini avrebbe dovuto girare subito dopo Salò è forse quella più goffa, a partire dai due interpreti, che sembrano essere passati di lì quasi per caso. Non mancano, poi, purtroppo, le scene d’impronta televisiva (i ritrovi a tavola a casa dello scrittore con la mamma, i colleghi e gli amici), alcune francamente imbarazzanti e fuori luogo (l’“incontro” con tanto di occhiolino fra Scamarcio e i due poliziotti). Si nota sempre però qua e là l’occhio suggestivamente cupo del regista di The addiction e del Cattivo tenente, come nella bella sequenza iniziale, in cui Pasolini rilascia un’intervista a Furio Colombo mentre scorrono pezzi di Salò. Qui Ferrara coglie bene il senso di morte e disfacimento che aleggia nell’aria: un Pasolini con un paio di occhiali da sole simili a una fascia di buio sugli occhi, circondato da un’oscurità densa, quasi tangibile, sorta di rappresentazione del disagio – e della differenza incolmabile - fra lui e la società. Di un certo fascino anche le inquadrature della zona dell’Eur, probabile modo di sintetizzare una città ostile e a tratti monumentalmente soffocante come Roma, soprattutto nei suoi confronti. Ma, al di là di questi pregi, il tanto atteso film del regista americano è stato non per pochi una delusione; un film minore che, al massimo, può vantare qualche momento interessante. Peccato, però, che il titolo della pellicola corrisponda al nome di una delle personalità italiane più importanti del Novecento la cui figura, da tale opera, non sembra ricevere niente di particolarmente significativo. Daniel Montigiani
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Aldo Pardi, Claudia Landolfi, Nicola Lonzi, Marco Bachini, Daniel Montigiani, Viviana Vacca, Alessandro Rizzo, Fabio Treppiedi, Silverio Zanobetti, Sara Maddalena, Daniele Vergni, Mariella Soldo, Martina Lo Conte, Fabiana Lupo, Roberto Zanata, Bruno Maderna, Alessia Messina, Silvia Migliaccio, Alessio Mida, Natalia Anzalone, Miso Rasic, Mohamed Khayat, Pietro Camarda, Tommaso Dati, Enrico Ratti, Ilaria Palomba, Davide Faraon, Martina Tempestini, Fabio Milazzo, Rosella Corda, Marco Fioramanti, Matteo Aurelio, Enrico Pastore, Giuseppe Bonaccorso, Rossana De Masi, Francesco Panizzo.
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